Sarà un abete rosso del Consorzio per gli usi civici di San Pietro - Pedescala e Rotzo, alto circa 25 metri, ad abbellire piazza San Pietro in Vaticano durante le feste di Natale.
Il primo albero veneto della storia che si presenterà al cospetto del
Papa, che sarà scelto dai giardinieri di Sua Santità, agganciato in
elicottero e trasportato fino al cuore del Cristianesimo, dove sarà
adornato per il Natale e accoglierà le migliaia di turisti che affollano
Roma in occasione delle Feste e delle ‘chiamate’ alla preghiera del
Papa.
Una soddisfazione immensa per il Consorzio per gli usi civici di San Pietro - Pedescala e Rotzo, che aveva presentato
richiesta ufficiale molto tempo fa.
Non ce l'aspettavamo e
quando ci è arrivata la conferma abbiamo subito pensato che fosse
qualcosa di più grande di noi – ha spiegato Nicolò Lorenzi, ingegnere
29enne di Valdastico – La prima domanda è stata presentata 11 anni fa,
c’è stato un lungo percorso che ci ha accompagnati ad oggi”.
L’albero ‘del Papa’ infatti non viene scelto a caso e deve avere una
storia ed essere nato e cresciuto in un contesto che lo rendono ‘degno’
di simboleggiare il Natale nel cuore di Roma.
Il Centenario della Grande Guerra, con la fine del conflitto che
evoca il trionfo della pace e della vita e la tempesta VAIA dello scorso
ottobre,
che ha devastato i boschi dell’Alto Vicentino, hanno reso gli abeti
locali ottimi candidati e convinto che da qui si sarebbe potuto prendere
l’albero di Natale del Papa.
“E’ il primo albero veneto della storia – ha raccontato Nicolò
Lorenzi, del Gruppo per l’albero di Natale del Consorzio –. Per la
valorizzazione del territorio è un’occasione unica, è una spinta per
attirare l’attenzione del pubblico sulle nostre bellezze. Se pensiamo
che il Papa ha anche il presepio privato che arriva da Conegliano, ci
rendiamo conto di quanto il Veneto sia protagonista quest’anno. Ci hanno
detto che ci sarà una ‘spedizione’ importante che partirà da qui per
andare a ‘salutare’ il nostro abete. Il dono dell’albero al Papa ci
aiuta a guardare avanti. Un grazie particolare va a tutti coloro che
hanno collaborato e in particolare alla tipografa Giulia Stenghele, che
ci ha messo il cuore oltre che la professionalità”.
“Le comunità di Rotzo, Pedescala e San Pietro sono state storicamente
contraddistinte da povertà e dolore – hanno spiegato dal Consorzio –
Condizioni inasprite dalle tristi vicende delle 2 guerre mondiali e tra
le cause principali di un'emigrazione considerevole. Non vogliamo
credere che sia una casualità il fatto che proprio ora, un albero delle
nostre montagne, ‘emigri’ a Roma al fine di aiutare la propria famiglia,
devastata da un vento furioso a distanza di pochi giorni dal centenario
della fine della Prima Guerra. Così come il 1919 è stato il primo anno
di pace, auspichiamo che il 2019 rappresenti la rinascita dei nostri
boschi e l’occasione di rinsaldare i legami tra le nostre popolazioni.
Questo avvenimento non si limita alla consegna di un albero di Natale,
desideriamo che intorno a questa iniziativa ne prendano vita molte
altre, al fine di riunire le tre comunità e coinvolgere quante più
persone, specialmente bambini e ragazzi, in modo da lasciare
testimonianza alle generazioni future”.
E
proprio perché anche il territorio viva questa esperienza, ha preso
forma il libro ‘Memorie di un abete’, che contiene disegni, poesie,
preghiere, fotografie, pensieri realizzati da bambini sul tema del
territorio e delle tradizioni locali, della guerra, della pace, delle
malghe e tutto quello che è la vita della valle dell’albero del Papa.
Il dono dell’albero di Natale al Papa sarà accompagnato anche dalla
diffusione del libro, il cui ricavato andrà devoluto per i bambini
curati nell’ospedale pediatrico di Betlemme.
altovicentinonline
Bravo Nicolò, ci vorrebbero tante persone come te.
RispondiEliminaÈ vero e sempre presente in prima persona in tutte le manifestazioni socio-culturali di questo comune. Complimenti
RispondiElimina