venerdì 30 agosto 2019

La lezione di FEDERICO IL GRANDE!!!





Dopo l’esordio trionfale dello scorso anno, Federico Rossi è tornato nuovamente sui passi della “PEDESCALAndoROTZO”, ripercorrendo i dodici km di asfalto che da Pedescala portano al più antico dei 7 Comuni. La strada del Piovan è frequentata assiduamente e in quasi tutte le stagioni da fondisti e ciclisti che la apprezzano sopratutto per la pendenza dolce e regolare: percorrerla spingendo una carrozzina, peraltro, dev’essere tutta un’altra cosa, specie nel tratto finale, veramente ripido e impegnativo. Ma nel volto di Federico, giunto al traguardo, c’era più gioia che fatica e nei suoi occhi si leggeva la soddisfazione per un altro risultato raggiunto, da aggiungere ai tanti altri colti in precedenza. Perché l’importante è non arrendersi mai e cercare sempre di ottenere il massimo partendo dalle condizioni in cui ognuno si trova. Lo diceva anche Andrea Zanardi, parlando del terribile incidente che nel 2001 lo aveva privato degli arti inferiori: “quando mi sono risvegliato dal coma e ho realizzato in che condizioni mi trovavo, ho pensato: devo trovare il modo di fare tutto quello che facevo prima anche senza le gambe…”. Quante corse potrebbero fare, quante valli scavalcare, quante montagne potrebbero e vorrebbero scalare Federico e Andrea, se solo avessero l’uso delle gambe? E le braccia, sono forse meno importanti? Perdere anche quelle, quanta difficoltà in più comporterebbe? E che dire degli occhi, in grado di farci vedere immagini e colori, e l’udito che ci permette di cogliere il canto delle api regine e ci apre al contatto con il mondo? E non è forse un’autentica meraviglia, nel suo complesso, quella stupenda macchina chiamata corpo umano, fatta di un ben disposto insieme di braccia, gambe, mani ma soprattutto di un cervello e di un cuore? Questo vorremmo dire ai nostri giovani, ai nostri figli cui la vita appare spesso noiosa, che spostano a fatica occhi stanchi e svogliati da un gioco elettronico all’altro, occhi che non conoscono più meraviglia e stupore: uscite di casa, andate a correre nei prati e a camminare nei boschi, poi sedetevi sotto un albero ad ascoltare i suoni della natura. Con la schiena appoggiata al tronco toccatevi le gambe e stupitevi nel sentirle vive, irrorate di sangue, vitali; accarezzatevi le mani, meravigliandovi di quali e quanti movimenti riescano a fare; datevi un pizzicotto sulla guancia e cogliete il pulsare del vostro cuore. Sentitevi parte dell’universo, al pari della formica che sta risalendo i vostri pantaloni o del fiore che vi occhieggia a lato. Poi guardatevi lentamente attorno e considerate come niente di tutto questo sia scontato: invece tutto, ma proprio tutto, è un dono. Un grandissimo dono che ci viene dato e rinnovato ogni giorno da Qualcuno – chiamatelo pure come volete - immensamente più grande di noi, al solo scopo di vedere i nostri occhi illuminarsi di gioia e felicità, perché così a Lui piace. Quante opportunità ci vengono offerte che noi sistematicamente ignoriamo! Infine pensate a Federico, alla sua lezione e al suo esempio, alla sua irrefrenabile voglia di vivere, al fatto che sia riuscito a montare sulla propria carrozzina non un cambio ultimo modello, ma le ali del coraggio e della volontà per poter volare su ogni traguardo; Federico che è innamorato della vita e non sa che significato abbia la parola noia.
Quando, più tardi, vi incamminerete lentamente verso casa – senza più correre, questa volta – allora forse proverete un piccolo spicchio di serena felicità, dovuta alla semplice consapevolezza di essere vivi e al fatto di sentirsi finalmente parte di questo mondo.
(biblioteca civica di Rotzo)

2 commenti:

  1. Sta Federico imperatore...così inizia la mia lode x te che sei un GRANDE. Stai dando una lezione di vita a molti giovani. Bravo Federico

    RispondiElimina

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...