mercoledì 16 agosto 2017

L'angolo della poesia

Inutile rammendare i ricordi
o cercare lo stesso filo rosso
con cui un giorno cucimmo sogni.
Inutile
rovistare nel dolore di turno
per trovare lo stesso presupposto
che perdona ogni sbaglio.
Tu eri il tarlo
del mio cuore di legno.
Ciliegio, 
accertano i conoscitori dei frutti,
perchè ti mangiavo un poco alla volta
come tu entravi in me,
bucandomi nel profondo.
Inutile ora
catalogare i giorni
che non hanno nemmeno il peso
della memoria.
Di quello che fu,
solo tagli e incisioni
strillano sulla corteccia,
ma nel silenzio 
trafigge la luna
quell'albero senza foglie.
No, nessun innesto.
Usato e provato più volte
questo mio
è un dolore sempre vergine.

 Beatrice Niccolai

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