Questa cartolina, la
scrive un Papà di Marostica a suo figlio prigioniero in Ungheria, era
l’11 settembre 1918, quello che è interessante sono i rapporti con la
“morosa” del figlio che non saluta più il futuro suocero e si diverte
con altri…
Abbiamo tolto il cognome dei personaggi per evitare problemi...
Amato
fillio con molta gioia abbiamo ricevuto il tuo biglieto in data del
15-7 e siamo contenti della tua buona salute così unito il fratello
Antonio sta bene anche noi tutti di famiglia stiamo bene compresi i
fratelli soldati.
Caro
fillio intesi cio che mi dissi nella tua il Pacco di Robbe lò già
spedito e spero ti giungha, quando mi scrivi dimmi ciò ti dobbiamo
spedire.
Intesi
che da tua amante non hai ancora ricevuto nulla e credi che essa non
pensa tanto nel tuo conto perché se ti amasse te non darebbe retta ha
altri? E ha noi essa non mi guarda e nemeno mi saluta, sta contento di
più non posso dichiararti in questo.
I
affari di famiglia va bene ma potrebe andare meglio se venisse la pace.
In quanto le novità be avrei tante ad dirti ma lettere non si può.
Spero
ti sia giunto ancora nostri scriti, mi resta che inviarti affettuosi
saluti dai genitori e tutti di famiglia e parenti zii e zie mi dico tuo
aff.mo Padre Gio Batta
(G. Toldo)
(G. Toldo)
Nessun commento:
Posta un commento