sabato 5 agosto 2017

Lettera di un padre al figlio prigioniero in Ungheria


Questa cartolina, la scrive un Papà di Marostica a suo figlio prigioniero in Ungheria, era l’11 settembre 1918, quello che è interessante sono i rapporti con la “morosa” del figlio che non saluta più il futuro suocero e si diverte con altri…
Abbiamo tolto il cognome dei personaggi per evitare problemi...

Amato fillio con molta gioia abbiamo ricevuto il tuo biglieto in data del 15-7 e siamo contenti della tua buona salute così unito il fratello Antonio sta bene anche noi tutti di famiglia stiamo bene compresi i fratelli soldati.
Caro fillio intesi cio che mi dissi nella tua il Pacco di Robbe lò già spedito e spero ti giungha, quando mi scrivi dimmi ciò ti dobbiamo spedire.
Intesi che da tua amante non hai ancora ricevuto nulla e credi che essa non pensa tanto nel tuo conto perché se ti amasse te non darebbe retta ha altri? E ha noi essa non mi guarda e nemeno  mi saluta, sta contento di più non posso dichiararti in questo.
I affari di famiglia va bene ma potrebe andare meglio se venisse la pace. In quanto le novità be avrei tante ad dirti ma lettere non si può.
Spero ti sia giunto ancora nostri scriti, mi resta che inviarti affettuosi saluti dai genitori e tutti di famiglia e parenti zii e zie mi dico tuo aff.mo Padre  Gio Batta
(G. Toldo)

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