Tutti con il naso all'insù... e che i vostri desideri si possano avverare in questa magica notte di stelle cadenti!
Le "stelle cadenti" non sono altro che lo sciame delle Perseidi...
La
cometa che ha dato origine a questo sciame è la Swift-Tuttle, che ha un
nucleo di circa 10 km. Il suo ultimo passaggio al perielio è avvenuto
nel 1992, e il prossimo si realizzerà nel 2126.
Le meteore che noi
vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della
cometa.
Le prime osservazioni
dello sciame delle Perseidi furono fatte dai Cinesi nel 36 d.C. Nel
1866, a seguito del passaggio al perielio della Swift-Tuttle del 1862,
l'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli scoprì il legame tra
gli sciami meteorici e le comete. La scoperta è contenuta in uno
scambio di lettere con Padre Secchi.
Il nome di questo sciame
meteorico deriva dal fatto che il radiante, ossia il punto dal quale
sembrano provenire tutte le scie, è collocato all'interno della
costellazione di Perseo. Nell'anno 2000 le coordinate del punto radiante
risultavano essere pari a 46° di ascensione retta e +58° di
declinazione, con uno spostamento giornaliero, dovuto al moto di
rivoluzione terrestre, di 5,4° A.R. e 0,12° declinazione, dirigendosi
dalla costellazione di Cassiopea verso quella della Giraffa.
§§§
Questa notte è infatti, da tempi immemori, dedicata al martirio di San Lorenzo, dal III secolo sepolto nell'omonima basilica a Roma, e le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando un'atmosfera magica e carica di speranza.
In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo, e ad ogni stella cadente si pronuncia la filastrocca "Stella, mia bella stella, desidero che…", e si aspetta l'evento desiderato durante l'anno.
Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate fuochi di San Lorenzo, poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell'immaginario popolare l'idea dei lapilli volati in cielo ha preso il sopravento...
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10 AGOSTO
RispondiEliminaSan Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d'un pianto di stelle lo innondi
quest'atomo opaco del Male!
G. Pascoli