Tutti dobbiamo morire, ma le persone si dimenticano della morte; bambini, vecchi, adulti vivono come se la morte non ci fosse.
La consapevolezza della morte invece è il più alto grado di sensibilità esistente in natura. Le nostre azioni hanno intensità perché il nostro tempo è limitato. Senza la morte neanche la vita avrebbe senso. È la nostra mortalità a renderci consapevoli del Tempo.
La morte non è un grande mistero, è la vita ad esserlo. Come scegliamo di vivere, per cosa scegliamo di vivere. L’imperatore Ottaviano Augusto era solito paragonare la vita a un banchetto: dopo aver assaporato tutte le pietanze, i vini, la conversazione, la musica, ci si dispone ad abbandonare gli altri commensali con un senso di pace. Al contrario chi ha gustato poco o nulla, proverà un morso allo stomaco ad andarsene. La vera tragedia non è morire, ma non aver vissuto.
Fermatevi per un istante, pensate a ciò che siete, pensate a ciò che vorreste essere. Date valore ai vostri giorni, colmate le vostre vite di un senso, di uno scopo, di “ricchezza”, di amore. Non possiamo scegliere come e quando morire, ma il tempo che abbiamo ora, in questo preciso momento, è soltanto nostro. Sta a noi la possibilità di farne un’opera d’arte o lasciarlo scorrere via come sabbia.
G. Middei
Il 31 ottobre 2011, la popolazione umana della Terra ha raggiunto i 7 miliardi. Ci sono più morti o vivi nella nostra storia ? Il calcolo del Population Reference Bureau (PRB) di Washington, dice che 108 miliardi di persone hanno vissuto da l'Homo Sapiens (circa 50000 anni fà).A ogni persona viva corrispondono 15 morti in passato. Di quanti si ricordiamo ? Un po di vertigini a pensarci...
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