Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Oggi, il Vangelo accenna un accordo
musicale, composto da tre note. Tre note non sempre ben intonate della
nostra società: quella del fare, quella dell’amicizia e quella della
coerenza di vita. Ai nostri giorni facciamo molte cose, ma, abbiamo un
progetto? Oggi che navighiamo nella società delle comunicazioni, trova
spazio nei nostri cuori la solitudine? Oggi, nell’era dell’informazione,
ci permette questa di forgiare la nostra personalità?
‘Un progetto’. Maria, una donna «promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, di nome Giuseppe» (Lc 1,27). Maria ha un progetto,
evidentemente di proporzioni umane. Tuttavia, Dio irrompe nella sua vita
per presentarle un altro progetto... di proporzioni divine. Anche oggi,
vuole entrare nella nostra vita e dare proporzioni divine alle nostre
faccende umane.
`Una presenza´. «Non temere, Maria». (Lc 1,30). Cerchiamo di non
costruire in qualsiasi modo! Che non succeda che la dipendenza al “fare”
nasconda un vuoto. Il matrimonio, la vita di servizio, la professione
non devono essere una scappatoia d’ora in avanti. «Piena di grazia, il
Signore è con te» (Lc 1,28). Presenza che accompagna e da senso. Fiducia
in Dio, che, -di rimbalzo- ci porta ad aver fiducia negli altri.
Amicizia con Dio che rinnova l’amicizia verso gli altri.
`Fermarci´. Ai nostri giorni che riceviamo tanti stimoli, frequentemente
contrapposti, è necessario dare forma ed unità alla nostra vita. Maria,
dice san Luigi Maria Grignion, «è lo stampo vivo di Dio». Ci sono due
modi di fare una scultura, dice Grignion; una più ardua, a colpi di
scalpello. L’altra, utilizzando uno stampo. Questa seconda forma è più
semplice. L’esito, però consiste in che la materia sia malleabile e che
lo stampo riproduca perfettamente l’immagine. Maria è lo stampo
perfetto. Ricorriamo a Lei, cercando di essere noi materia malleabile.
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