sabato 5 gennaio 2013

L'alba dei miei ricordi 7)



Non so se quest'estate potrò divertirmi perchè nella pretesa di accennare qualche passo di danza  sulle punte con ai piedi solo delle leggere scarpe da ROCK sono caduta rovinosamente procurandomi una serie di fratture: risultato una bella gamba di gesso! Cerco di camminare vicino a casa, la mia unica compagnia è un mangiadischi portatile nel quale gracchiano alcuni brani cantati dai cosidetti "urlatori", una cosa tremenda! Fortunatamente giù in paese funziona il cinema e una volta alla settimana con pazienza e sforzo cerco di raggiungerlo e di non perdermi neanche un film, è vero che sono quasi tutti western, ma comunque è divertente, vendono anche le cicche americane, i bagigi e quant'altro. Se un ragazzino ti tiene il posto per farti sedere vicino a lui ti senti importante e cominci a guardare le altre ragazze con aria di superiorità, ma questo dura poco, è in arrivo Don Emilio Garbin che, non soddisfatto di aver già lanciato le sue frecce durante la Santa Messa, inizia a girare nella sala cercando di unificare i gruppi con la suddivisione tra maschi e femmine. Non importaall'uscita avremo tanta strada da fare tutti insieme e finalmente liberi!  
Un bel giorno il cinema si è trasformato per una volta in teatro: è arrivato in paese un giramondo che prepara uno spettacolino facendo fare cose strane alle galline; dopo i primi esercizi abbastanza normali riesce persino a farle fumare con sigarette vere. Roba da pazzi, ma comunque talmente spassoso che tutta la sala ride a crepapelle per parecchi minuti. Nonostante l'impedimennto della mia gamba, dopo un pò d'allenamento, riesco di nuovo a camminare spedita fino a macerarmi completamente la parte gessata del piede, a questo punto lo proteggo con una scarpa di pezza tipo scalsaròto e allargo il circuito delle mie passeggiate. Arriva finalmente il giorno più bello: mi reco a Casa Nostra dal Dr. Stefani che provvede a tagliare quella gabbia con gli strumenti a sua disposizione (un tranciapollo da cucina) e poi per essere sicuro della guarigione mi fa stendere sul predellino della macchina dei raggi ai polmoni mi solleva la gamba e provvede al controllo della situazione in tempo reale.  La  mia gamba è sottilissima in confronto all'altra e allora grido: ma non mi rimarrà sempre così? NON STAR A PREOCCUPARTE, CAMINA UN FIA'  TUTTI I GIORNI E IN TE NA SETIMANA LA TORNA COME PRIMA! Ora posso continuare la mia vita normale e per premiare la mia pazienza mia madre incarica la Zia Maddalena di cucirmi un bel vestito di colore verde smeraldo con tanti quadrati colorati lilla gialli e azzurri. Quando vado alle prove con Lisetta decidiamo di usare un modello quasi da signorina e di mantenerlo abbastanza comodo con un orlo alto in modo che possa durare anche per l'anno prossimo. Si sta avvicinando la fine delle vacanze e a me dispiace molto ritornare a Milano, vorrei rimanere sino all'inizio della scuola, ma non è possibile. L'ultimo giorno, mentre fervono i preparativi per la partenza, vado a fare una passeggiata solitaria nei boschi; sopra il Maso Stefani c'è un sentierino che mi permette di vedere la casa da lontano tenendomi nascosta e perciò chiamo mia madre e lei non capisce dove mi trovo, ma mi urla di muovermi perchè siamo in ritardo. Quando vedo arrivare Zio Toni con la carriola torno di corsa a casa dove vengo accolta con un bel paio di ceffoni. Sono in ginocchio sugli ultimi sedili della corriera e dal finestrino guardo allontanarsi la mia valle, San Piero e il suo campanile sempre più piccolo, l'Astico e il rumore dell'acqua che batte contro i sassi, e da ultimo la cima della Singéla illuminata dal sole. Ho come la sensazione che nulla sarà più così bello, all'entrata di ogni paese l'autista suona il clacson e il mio cuore si fa sempre più triste.
Questo periodo spensierato e felice è terminato ed il lungo giorno della vita con i suoi 
alti e bassi mi porterà lontano dalle certezze di quest'alba meravigliosa!



Floriana Ferrarini

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