Per antica tradizione, in occasione della festa di Sant'Antonio di Padova, loro patrono, i malghesi di Canprosà che avevano da poco monticato, distribuivano gratuitamente la puìna alla gente del paese che fosse salita fin lassù a prenderla.
In quella lontana mattina di martedì, 13 giugno 1933 un vecchio e un bambino si presero per mano e s'incamminarono su per la Singéla per cogliere questa opportunità.
Gli estremi più deboli della società si univano per contribuire, nella loro fragilità, alla difficile sussistenza di quegli anni.
La guerra era finita da ormai tre lustri ma la montagna ne recava ancora l'immane sfregio. Di lì a poco, ancora, ne sarebbe cominciata un'altra.
Il vecchio portava un brentélo di doghe di larice, il bimbo una vecchia gavetta austriaca, residuato bellico.
Salirono lenti, immersi nei loro pensieri, finché raggiunsero il canpìgolo della malga e presero di quella bianca e preziosa provvista, rendendo grazie.
Salirono lenti, immersi nei loro pensieri, finché raggiunsero il canpìgolo della malga e presero di quella bianca e preziosa provvista, rendendo grazie.
Poi si riposarono gustando con parsimonia un po' di quella vivanda; il bimbo rincorrendo i suoi sogni, il vecchio i luoghi cari della sua gioventù, devastati dall'insipienza dell'uomo.
Poi s'incamminarono piano per il ritorno in paese.
Quel bambino aveva 7 anni ed era mio Padre, il vecchio ne aveva 82 ed era suo Nonno...
Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera;
una polvere bianca si alzava lontano
e il sole brillava di luce sincera...
L' immensa montagna sembrava arrivare
fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d' intorno non c'era nessuno:
soltanto rocce colore del fumo...
I due camminavano, il giorno cadeva,
il vecchio parlava e piano piangeva:
con l' anima assente, con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo dei tempi passati...
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno, nel loro pensiero,
distinguer nei sogni il falso dal vero...
E il vecchio diceva, guardando la terra:
"Immagina questa senza la guerra,
immagina i frutti e immagina i fiori
e pensa alle voci e pensa ai colori...
E in questa montagna, fin dove si perde,
crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli
il ritmo dell'uomo e delle stagioni..."
Il bimbo ristette, lo sguardo era sveglio,
e gli occhi guardavano per capire meglio
e poi disse al vecchio con voce sonora:
"Déi Nono, vanti, ... contème ancora!"
(Mi perdonerà Guccini se ho preso in prestito la sua canzone modificandola con qualche licenza, ma è solo perché le sue struggenti sensazioni ben evocano quelle di queste scene)
Gianni Spagnolo Ghia
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