domenica 6 gennaio 2013

La fiaccolata dell'amicizia


Il 5 gennaio 2013 c'è l'atteso appuntamento con la FIACCOLATA DELL'AMICIZIA, diventata ormai una tradizione.

Da alcuni anni, non mi sento più di partecipare alla fiaccolata ... transitare per quel sentiero quando c'è il ghiaccio non mi è possibile, sopra il Sojo Alto ha perso la vita mio fratello proprio il 5 gennaio 2010. Da  allora, qualcosa di oscuro e forte mi ferma, ma vorrei proporre una vecchia fiaccolata che ho vissuto  pienamente e che ho cercato di raccontare.  Lucia



“6 gennaio 2006: Fiaccolata dell’Amicizia, anche quest’anno numerosi i presenti a questo appuntamento”

Raccontare ogni particolare di questa stupenda giornata è impossibile, solo chi l’ha vissuta ne può cogliere le più piccole sfumature, ma credo che raccontarla cercando di trasmettere sensazioni ed emozioni, sia un gran regalo per tutti quelli che, per vari motivi, non possono fare queste esperienze. Così, semplicemente come faccio di solito, provo a… 
Il giorno dell’Epifania è iniziato con un cielo un po’ nuvoloso, ma per me e la mia compagnia, non era certo un problema: ci eravamo proposti di arrivare fin sul “Sojo Alto” per passare una giornata in mezzo alla natura. Siamo partiti alle 9,00, dopo aver lasciato le auto in prossimità della Casa di Riposo di San Pietro, e ci siamo avviati tra i sentieri, verso la contrà Lucca. La pace che a quell’ora regnava tra le case, ci portava in un mondo rilassante e distensivo, ma, guardando in alto verso la montagna, sapevamo che lassù sarebbe stato stupendo! Passo dopo passo, arrivati dove inizia il sentiero della “Singéla”, ci siamo dovuti disporre in fila indiana, visto che qualcuno aveva “battuto” il sentiero coperto di neve. Nel primo tratto il ghiaccio ci ha accompagnato rendendo difficile il percorso, ma il paesaggio circostante ci ripagava ad ogni passo della fatica… Tutto intorno, la montagna ci parlava nei suoi mille modi, ognuno di noi, in maniera diversa, percepiva questa magica atmosfera…, più si andava avanti, più il manto nevoso era alto, sulle rocce sopra di noi, meravigliosi disegni ghiacciati che solo la natura sa fare, mentre soltanto il rumore degli scarponi sulla neve, ci accompagnava. Arrivati sul luogo del presepio, dopo un attimo di sosta abbiamo ripreso il cammino, mentre lo sguardo era spesso rivolto al “Sojo Alto”… mi sembrava di non dover più arrivare… Al capitello, un’altra breve sosta, mentre ci raggiunge altra gente per unirsi a noi sul luogo stabilito; ora abbiamo davanti il tratto più difficile, ma la certezza che arrivati potremo stare bene in tutti i sensi, ci fa proseguire il nostro cammino. Io mi distanzio, vado piano e quindi sono rimasta indietro, ma questo mi dà modo di assaporare ogni più piccola cosa intorno a me… Piccole cose, ma sapendole vedere, diventano grandi, immense, inspiegabili e penso a quanto piccoli siamo noi di fronte alle grandezze del creato! Respiro a pieni polmoni quest’aria fresca e mi sembra di sentirmi riempire il cuore e l’anima, sento di essere una piccola parte in questo immenso universo, ma qui, ora, mi sento una parte importante… Dopo vari sforzi, tra la neve diventata sempre più alta, arrivo sotto al sojo, dove alcuni amici arrivati prima di noi, hanno già acceso il fuoco e il profumo della carne sulle “bronse”, riempie l’aria tutto intorno. Calore, amicizia, simpatia, allegria, queste sono le parole per riassumere le ore passate insieme, mentre mano a mano che il tempo passava, altre persone si univano al gruppo. Come ogni anno, i volontari della Protezione Civile, prestano il loro aiuto e fanno da accompagnatori per la discesa, ma arrivano volentieri fin quassù… “Quello che è mio è tuo”, questo il filo conduttore di questi momenti… si mangia, si beve si scherza, si assaporano in pieno momenti di comunione, in attesa che arrivi l’ora di scendere al presepio. Sopra di noi, i candelotti di ghiaccio, che con il sole si sciolgono precipitando fra le rocce, ci fanno vivere momenti di tensione, così cerchiamo di disporci dove non c’è pericolo. La giornata si va schiarendo, il sole mi bacia con i suoi raggi, mentre  cerco di staccarmi dal chiacchierio e dalle risate che risuonano tra le montagne, per concentrarmi su ciò che quel calore sa dirmi….Arriva l’ora di iniziare la discesa: qui non siamo in molti, ma speriamo che più in basso ci siano tante persone ad attenderci; ci fermiamo al Capitello, dove sono giunti altri amici e dopo una preghiera e un canto, riprendiamo il cammino. Bisogna fare attenzione a come si mettono i piedi, c’è il pericolo di scivolare…, cantando arriviamo al luogo dove è stato costruito il presepio, siamo felici di vedere che tanti sono arrivati qui, c’è anche Don Carlo, aiutante di Don Pietro nelle nostre parrocchie, che ci attende per dare inizio alla breve celebrazione. Dopo la benedizione, alcune preghiere e canti, viene consegnata al sacerdote una lanterna, che accesa ci accompagnerà fino a valle e da dove accenderemo alcune fiaccole, questo gesto è stato significativo, perché essere portatori di luce e di amicizia, è il fine di questa manifestazione. Anche la Befana, di ritorno da una notte di lavoro, ha voluto unirsi alla compagnia e partecipare alla fiaccolata, portando una ventata di vecchie tradizioni, in questa giornata. Mi giro a guardare il presepio ancora una volta, gli animali del bosco si sono cibati dei semi che avevo messo nei sacchi di juta dentro la capanna, ciò mi fa tenerezza, mi immagino un presepio in mezzo al bosco, con attrezzi di ogni genere, che viene visitato da tante specie di animali, che incuriositi dall’insolito paesaggio, si aggirano tra statue, carri, slitte, legname… Con questa immagine nella mente, inizio la discesa mentre le prime ombre della sera coprono con il  loro scuro mantello, tutto intorno, solo le cime dei monti, ricoperte di neve, risplendono di una luce speciale. Arriviamo ai “Baise”, dove ci viene offerta la cioccolata e dove altra gente si aggiunge, mentre con le fiaccole accese ci avviamo verso i Lucca: qui un numero sempre crescente di persone ci accoglie, mentre ci fermiamo un attimo ad osservare il presepio costruito sulla fontana e poi, accese tutte le fiaccole procediamo verso il paese. Uno spettacolo pieno di calore! Guardo la statale dove colonne d’auto di ritorno da una giornata di vacanza, formano con i loro fari un’altra fiaccolata; ma io sono felice di essere fra queste luci, con tutti quelli che hanno condiviso con me questa giornata speciale. Attraversato il paese, arriviamo alla Pro Loco dove, dopo l’ultima preghiera e il canto finale, tre bambini che rappresentavano i Re Magi, offrono a grandi e piccini i dolci contenuti dei loro scrigni. Adesso siamo in tanti, riuniti davanti alla Casetta, posso vedere quanto numeroso sia il gruppo di persone che ha pensato di unirsi a noi, per un motivo semplice ma profondo. Con emozione Edoardo Sella, ideatore e  promotore della manifestazione, ha ringraziato tutti i presenti, coloro che in qualsiasi modo gli hanno dato una mano in questa giornata che ha regalato tanto, che ha fatto stare insieme tanta gente, con semplicità e amicizia. Come finale, a tutti è stato offerto dalla Pro Loco un piccolo ristoro con cioccolata, vin brulè, panettone… Voglio augurare che queste idee continuino a prosperare, magari con l’aiuto di tante persone, per riuscire così a migliorare, a crescere, a impegnarsi per costruire insieme qualcosa che resterà certamente, parte della nostra comunità.
                                     Lucia Marangoni

Nessun commento:

Posta un commento

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...