Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Il nuovo Ponte al Maso

Immagine
  Corre l'anno 1942, il comune di Valdastico è stato costituito da poco e delibera di unire le due sponde della nuova comunità con un bel ponte moderno. Siamo in piena guerra mondiale e i giovani del paese sono ancora impegolati nelle steppe della Russia, nelle montagne dei Balcani e nei deserti del Nordafrica nel velleitario tentativo di rompere le reni a qualcuno, ma in paese emerge questa nuova urgenza, seconda solo all'opera di edificazione della nuova monumentale chiesa parrocchiale.  I legittimi diritti dei Toldo Polachi, costruttori dell'originario ponte in legno alla fine del secolo precedente, vengono soddisfatti e si procede dunque alla messa in cantiere della pregevole opera. Essendo in pieno periodo bellico l'acciaio però scarseggia e perciò il ponte viene realizzato con la classica struttura ad arco gravità in calcestruzzo non armato, poggiante su tre piloni in pietra lavorata. Allo scopo vengono erette le complesse carpenterie di supporto alle centine in l...

Contra' Costa - fontana con Nautilus

Immagine
Poteva la Contra' Costa essere da meno dell'altare di Sant'Antonio? Kekko, l'uomo del particolare, ha detto no! 😊 Facciamo allora che quello dell'altare di Sant'Antonio è il primus interpares ok? 😉

SNOOPY

Immagine
 

El portego dele scole

Immagine
Àrela chive ciò, l'unica foto de San Piero vanti la guera, andò ca se vede penapena el Portego dele Scole .  Proprio cuélo che stiani dontava le case dei Lussi e dei Canela e andò che ghe jera le scole vanti chij le spostasse intel fabricato novo rente ale vasche. Ghe jera du piani sora al portego, andò ca se ghe rivava dala pontareta de Marcantogno, drio la casa dei Garbati. El fabricato del Municipio de desso i lo ghéa erto su da poco, intel dò, dal prete, come casa pal Medico Condotto; lora dovarissimu essare rente via al 1912.  

SNOOPY

Immagine
 

Tipi da spiaggia

Immagine
La prima guerra è finita, le case sono ricostruite, il vecchio portico delle scuole sulle case dei Lussi è stato abbattuto lasciando il posto ai più profani "cessi pubblici". Il fabbricato delle nuove scuole è ingentilito da giovani e timidi alberelli, nonché da una caratteristica fontanella in pietra tenera. Sulla destra, dopo l'orto e la barchessa del Maestro Ciufeto, si staglia maestosa la casa dei Canela, mentre di fronte s'intravede la curiosa insegna dipinta dell'osteria Al Gambaro sulla casa dei Pàmele. Già don Giovanni Toldo accennava ad un'antica osteria situata all'inizio del paese, in cui facevano sosta i carrettieri che al lunedì mattina si recavano al mercato di Thiene; forse si tratta di questa.  Se non ricordo male, mi pare che la mescita di vino sia durata fino agli inizi degli anni sessanta dello scorso secolo; ho un vaghissimo ricordo di esserci stato con mio nonno, salendo quelle scale di pietra ed entrando in una stanza buia con una spe...

Festa d'autunno a Tonezza

Immagine
 

Da qualche tempo abbiamo anche i piccioni...🤣

Immagine
Sono 14 e assieme a cani e gatti...  in Contra' han superato numericamente gli umani. C'é chi non li sopporta, chi li tollera e chi li adora.  La loro "casa" oramai é quella di Giovanni, il "San Francesco di Contra'  e non passa giorno  che non offrano, a chi di lì transita, delle tenere scenette.  Diventeremo a breve la "Venezia dell'Alto Vicentino"? 🤣🤣🤣  

SNOOPY

Immagine
 

Nasobie

Immagine
  Sporge da sempre un po' arcigno sopra la contra' dei Costa questa nasobia bella evidente e caratteristica del luogo. É detta " El Naso dela Forsela ", ma forse ha anche altri nomi.  Chissà se qualcuno c'è mai salito o sia ancora inviolato. Sicuramente avrà costituito un attrattivo cimento per i paesani più arditi di tutte le epoche, come lo era per me da bocia. Una cosa però è certa: a lui non serve la mascherina!

Bellezze alla fonte

Immagine
Correva l'anno 1930 quando due donzelle venivano immortalate mollemente adagiate sul bordo della seconda vasca della fontana di sotto della Piazza. Chi saranno mai queste bellezze paesane d'antan?

SNOOPY

Immagine
 

Un foglietto di cent’anni

Immagine
“La Domenica” , il foglietto che troviamo in chiesa e che ci aiuta a seguire la celebrazione domenicale, compie 100 anni! Nel 1921, il beato don Giacomo Alberione, presentò il foglietto come un bollettino parrocchiale adatto a tutte le parrocchie. Conteneva delle rubriche, alternate da fatti ed esempi educativi: articolo di fondo conforme ai bisogni più sentiti nei diversi tempi e circostanze; la vita di Gesù; il Papa; note di economia domestica; galateo; igiene; articoli di argomento vario.  Il progetto prevedeva di uscire ogni settimana o almeno ogni quindici giorni; la fondazione conosciuta come Scuola Tipografica Pia Società San Paolo, fu riconosciuta come tale dalla Santa Sede. Grazie alla generosità di alcuni benefattori la fondazione si stabilì in locali di proprietà e acquistò nuove macchine tipografiche per la somma di lire 550.000. Erano tempi difficili, ma pieni di fede ed entusiasmo, così il 1° settembre 1921, uscì il primo numero de “La Domenica” all’inizio quindicinal...

La pagina della Domenica

Immagine
  26 settembre 2021 Mc 9,38-50 XXVI Domenica nell’anno di Luciano Manicardi In quel tempo Giovanni disse: a Gesù «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un ...

L'angolo della Poesia

Immagine
La valìsa de cartòn Fra tanti strafanti,  gero sora l’armàro, ma un dì, gò visto un fià de ciaro… de quatro strasse i me ga inpienà e par el mànego i me gà ciapà!  Xè cominsià un viajo longo, longo, gero in meso ale gambe, dela corriera in fondo.. E dopo in treno i me gà butà me domandavo… “Dove i me portarà?” Ma un giorno, dopo tanto girare in te na nave gò dovesto montàre, un trabalamento mai sentìo… me pareva de ‘ndare, vanti e indrìo… De giorno, de note, par  tanti dì, mi el me paròn, semo sta cussì, quando finalmente semo sbarcà, me pareva de èssare tuta sacagnà.. Ma no la gera mia finìa contarla tuta, no se podarìa, ancora strada, ancora de viajo, fra òmeni i se vardàva e i se dava coràjo… Con un spago i me gavèva ligà parchè no stavo mia sarà, e quando che i lo ga tirà via, la me aventura la gera finìa! Quela del me paròn cominsiàva, ala fameja lu sempre pensava, ma par guadagnarse el bocòn el gà dovesto partire,  con nà valisa de cartòn! Lucia Marangoni Damar...

Secondo matrimonio dell'anno! Timide riprese...

Immagine
Congratulazioni vivissime e tanti Auguri ad ELISA BONIFACI e SIMONE   che ieri si sono uniti in matrimonio nella Chiesa parrocchiale di San Pietro. 

Non é più tra noi - nr. 10 - 09/21 - Enrichetta Lorenzato

Immagine
 

SNOOPY

Immagine
 

Che rabia!

Immagine
  Odiavo il pisolino pomeridiano di precetto, quello imposto all'asilo dopo pranzo. Bisognava dormire composti, con la testa sul banchetto e le braccia conserte, con la suora che vigilava arcigna sui dormienti, o, per meglio dire, sugli obbligati a dormire. Ma come si fa a dormire se uno non ha voglia? Io non avevo mai voglia di dormire, anche e perché non ero certo appesantito dal pranzo, dato che non mangiavo quasi niente. Allora sniffavo!  Si ciò, .. a snifavo la Cocoina che la jera intel scafeto del bancheto, e la mangnavo anca. Eh si, ciò, ancamassa, e che bona! Da allora mi è sempre rimasta indigesta la pennichella. Odiavo quella dei vecioti, par via che d'istà biognava star siti e boni almanco fin ale tre e cuéla dei prete, che no te catavi mai a cuel'ora. D'estate, dopomagnà, cadeva una sorta di coprifuoco, di sospensione del tempo, dei suoni, dell'agire. E si che non eravamo mica in Sicilia o ai tropici, ma in una valle con sei ore di sole andò che no se su...

SNOOPY

Immagine
 

Mace moje

Immagine
【Gianni Spagnolo © 21I22】 A tutti noi sarà capitato di versare dell'acqua su un indumento, notando che la parte bagnata sembra più scura del resto del tessuto. Perché succede?  Questo fenomeno è così regolare che la maggior parte di noi lo ignora e non si fa domande, perché lo vive quotidianamente senza pensarci, particolarmente quando siamo sudati e non abbiamo tanta voglia di approfondire l'argomento. Quasi tutti i materiali della vita quotidiana diventano più scuri quando si bagnano; è un fatto, ma perché accade?  Supponiamo di indossare una camicia blu. Cosa ci fa sapere che l'indumento che indossiamo è blu? Il colore blu è dato dall'assorbimento delle onde elettromagnetiche da parte del materiale del tessuto. Le radiazioni solari che colpiscono la camicia sono radiazioni elettromagnetiche costituite da un insieme di lunghezze d'onda distinte. La luce visibile solo è una piccola parte dell'intero set, noto come spettro elettromagnetico. Colori diversi corris...

SNOOPY

Immagine
 

Inbroia l'ocio

Immagine
Il muro dei Canuts com'è oggi... .. e com'era prima. 【Gianni Spagnolo © 21I21】 Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.  Possiamo prendere a prestito da “ Il Piccolo Principe ” questa poetica affermazione, per evidenziare l’inganno cui sono talvolta soggetti i nostri occhi nell’interpretare la realtà. In verità gli occhi inquadrano fedelmente la realtà, ma è il nostro cervello che elabora le  immagini adottando talvolta riflessi condizionati che la distorcono. Lo vediamo nelle ruote che girano al rovescio per la persistenza dell’immagine sulla retina o nei cosiddetti “ trompe-l’œil ”, gli ingannatori dell’occhio per definizione. Lione è una delle città più grandi di Francia, ma conserva alcuni aspetti romantici tipici dei paesini. Caratteristica è la presenza di oltre 150 murales o  trompe-l’œil  sparsi in giro per la città, alcuni dei quali sono talmente maestosi e realistici da ingannare anche l’osservatore più attento fino a quando ...

SNOOPY

Immagine
 

Approssimazioni

Immagine
Sono passati giusto 36 anni dalla morte di Italo Calvino, ma un suo pensiero appare anche oggi di illuminante attualità: « Il diavolo oggi è l’approssimativo. Per diavolo intendo la negatività senza riscatto, da cui non può venire nessun bene. Nei discorsi approssimativi, nelle genericità, nell’imprecisione di pensiero e di linguaggio, specie se accompagnati da sicumera e petulanza, possiamo riconoscere il diavolo come nemico della chiarezza, sia interiore sia nei rapporti con gli altri, il diavolo come personificazione della mistificazione e dell’automistificazione. Dico l’approssimativo, non il complicato; quando le cose non sono semplici, non sono chiare, pretendere la chiarezza, la semplificazione a tutti i costi, è faciloneria, e proprio questa pretesa obbliga i discorsi a diventare generici, cioè menzogneri. Invece lo sforzo di cercare di pensare e d’esprimersi con la massima precisione possibile proprio di fronte alle cose più complesse è l’unico atteggiamento onesto e utile ».

Universitá popolare

Immagine
 

SNOOPY

Immagine
 

Co le suocere a le jera tute madone..

Immagine
Le suocere, si sa, non hanno mai goduto di buona stampa, ma, almeno nel titolo, stiàni erano tute madòne.   Talvolta erano chiamate anche parone . Parimenti il suocero era il missiere, oppure il paron. La me madona,  la me parona, el  me missiere, el me paron, .. appellativi che oggi farebbero gridare al becero tradizionalismo patriarcale, ma che arrivano da lontano, utilizzando i titoli di rispetto medievali di messere e madonna. Altrimenti sottolineavano i rapporti gerarchici in seno alla famiglia patriarcale, dove i vecchi erano titolari dei beni e arcigni custodi della borsa. Fatto sta che stiàni pare non avessero alcun problema a chiamare con lo stesso appellativo la madre della sposa e quella del Signore. Forse perché erano in molti a smadonnare e così potevano infierire sulla parte laica confidando sulla tolleranza del cielo. 😉

SNOOPY

Immagine
 

Dove ci mettiamo?

Immagine
【Gianni Spagnolo © 21I8】 Non è solo questione del colore della pelle o della parte di mondo che ci ha visto nascere, ma anche del credo religioso in cui ci siamo formati, dei valori condivisi della società cui apparteniamo, dei suoi miti fondativi e delle vicissitudini storiche vissute. Ragionare per stereotipi è facile e comodo, ma certamente si perde la complessità della questione, che richiede una sempre maggiore sensibilità per coabitare in questo mondo globalizzato.  Misurare la distanza fra le diverse mentalità e culture è dunque impresa ardua, considerato che esistono ampi margini di contatto, sovrapposizione e contaminazione.  Hanno provato a farlo due scienziati politici: Ronald Inglehart e Christian Welzel , costruendo una mappa culturale del mondo. Si tratta d’un grafico a dispersione creato per identificare i valori culturali strettamente collegati che variano tra le società in due dimensioni predominanti:  In ordinata (asse Y): i valori tradizionali contro i...

L'angolo della Poesia

Immagine
  “Sensa de ti” Un baso solo e un strucòn… ti te ve via, sensa destinassiòn, i me oci, i to oci che lagrimàva.. che dura  par chi te lassàva! Co vo in leto, ala sera sempre diso su na preghiera, gò spetà tanto, ma tanto par lèsare le to righe su un folio bianco! Quel tòco de carta, lo tegno sul cuore, te ste ben, ringràssio el Signore, insieme ai tusi e a me madòna, tute le sere diso su la Corona! A vardo i nostri tusi, i pare spaurà, giorno e note, sensa so pupà… slevàrli da sola, xè proprio duro... co li go in gàia,  ghe  parlo de ti, te pui star sicuro! Xè tanta fadìga, sensa de ti, mi te go in mente, note e dì, no vedo l’ora   che i me oci possa ancora vardàrte, intanto porto passiènsa,  no me stufarò mai de spetàrte! Lucia Marangoni Damari                                                             ...

SNOOPY

Immagine

La comodità non è tutto

Immagine
Ho passato un'ora in banca con mio padre, perché ha dovuto trasferire dei soldi. Non ho resistito a me stesso e ho chiesto... Papà, perché non attiviamo il tuo internet banking? Perché dovrei farlo, ha chiesto. Beh, non dovresti passare un'ora qui per cose come il trasferimento. Puoi anche fare la spesa online. Sarà tutto così facile! Ero così entusiasta di farlo entrare nel mondo del Net Banking... Mi ha chiesto: Se lo faccio, non dovrò uscire di casa. Sì esatto, gli ho risposto. Gli ho detto anche come gli alimentari possono essere consegnati sulla porta di casa e come Amazon può consegnare tutto! La sua risposta mi ha lasciato basito. Mi ha detto: Da quando sono entrato in questa banca oggi, ho incontrato quattro miei amici, ho chiacchierato un po' con lo staff che ormai mi conosce molto bene. Sai che sono solo e questa è l'azienda di cui ho bisogno. Mi piace prepararmi e venire in banca. Ho abbastanza tempo, è il tocco fisico che desidero. Due anni fa mi sono ammala...

La pagina della domenica

Immagine
  1 9 settembre 2021 Mc 9,30-37 XXV Domenica nell’anno di Luciano Manicardi In quel tempo Gesù con i suoi discepoli partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui c...