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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

La lingua Bio

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【 Gianni Spagnolo © 20IX08 】 Stiàni, si sa, era tutto bio e a chilometri zero. Lo era ovviamente l’alimentazione di uomini e bestie, ma anche quasi tutti gli altri aspetti della vita. Alcuni arrivavano ad essere anche protovegani, anche se non lo sapevano. Non certo per scelte filosofiche,  figurarse! Quanto perché tutto quello che era elaborato e sofisticato costava semplicemente di più e non potevano permetterselo; incluse, per i più disperati, anche le proteine animali. Quello che invece molti non sanno, è che i nostri progenitori di “bio” avevano anche la lingua. Eh sì, ciò. Ancamassa! Cossa galo bio? - Andélo bio stà? - A l’è bio sta oltra inti àldere...   E via bioleggiando. Il bio ci stava quasi dappertutto, un po' come il sale e dava senso e vigore alle frasi. A volte ci andava a proposito, mentre altre un po' meno; almeno a guardare dall'ottica della lingua dotta. Mentre: " Cossa galo bio?"  (Cos’ha avuto?) aveva un senso compiuto , non ...

Val d'Astico verticale

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Prendiamoci le nostre responsabilità

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Nella teoria sistemica uno degli assunti di base è il riconoscere che rispetto ai nostri genitori oggettivamente siamo “piccoli”. Non significa restare infantili! Significa rispettare un ordine gerarchico ben preciso e ricordare quanto segue:  Smettiamo di incolpare i nostri genitori per i nostri traumi. Ciò che è accaduto è accaduto. Restare appesi tutta la vita a quel passato a cosa serve? Iniziamo a guardare con occhi diversi la nostra storia, e lasciamo a loro le colpe che non sono nostre. Prendiamoci invece la responsabilità di noi. Forse ciò che chiamiamo trauma ha origini ancora più antiche? È un copione familiare ripetuto?  Smettiamo di pensare che i genitori devono essere perfetti, sono umani. Sono quelli che sono in grado di essere.  È sufficiente che proviamo rispetto per chi ci ha dato il dono della vita. Ciò che faremo con questa vita, da adulti, è nostra responsabilità  Osserviamo quante pretese abbiamo verso i genitori. Siamo convinti...

"Becchini moderni"...

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Un funerale nel duomo di Amalfi, ha attirato l'attenzione di un bel po' di turisti di passaggio... compresa la sottoscritta. Quanto a scalini il duomo di Amalfi mica scherza... (e pure senza corrimano😕) e tutti eravamo curiosi di vedere con quale sistema sarebbero scesi... Così abbiamo avuto tutto il tempo di ammirare "la loro mise", il come ingannano l'attesa, come rispondono pronti alla chiamata, e... alla discesa... (4 + 1 che "guida"). Pur giovani, pur abituati, per un piede in fallo è un attimo... con conseguenze che lascio alla vostra fantasia immaginare. (pure i piccioni sembravano interessati...) What do you want to do ? New mail Copy

29 settembre...

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Al sabo, al scuro e soto le coerte..

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【Gianni Spagnolo © 20IX21】 Qui all'inizio di Sarcedo, appena fuori Thiene, troneggia ancora l’imponente fabbricato del “Barcon.” Fu costruito nel decennio 1660-1670 dai conti Franzan come villa padronale e divenne, dopo la decadenza della nobile famiglia e diversi passaggi di proprietà, villeggiatura estiva del Collegio delle Dame Inglesi di Vicenza a fine Ottocento. Nel 1907 venne acquistato dalla Curia di Padova, che lo adibì a  sede, prima del Collegio Vescovile e, dal 1922 al 1969, del suo Seminario Minore. Attualmente l'intero complesso è proprietà di privati e in precario stato di conservazione.   In quel collegio si sono formati gran parte dei sacerdoti diocesani che abbiamo conosciuto e anche molti laici cosiddetti studià .  Allora il seminario era spesso l’unica possibilità per avviare allo studio i ragazzi più promettenti delle famiglie popolari, anche se  non avevano la spinta vocazionale e terminavano con il ginnasio o proseguivano poi in istituti la...

Ci vuole misura in tutto...

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Una cosa è stare attenti alla contaminazione e  trasmissione di questo virus Sars cov2, un'altra è preservare, aumentare, diversificare la flora batterica che ci abita dentro il corpo e sulla pelle. In ogni dove nel corpo, ci sia una zona, dove il corpo comunica con l'ambiente esterno, lì abita un insieme specifico di flora microbica composto da funghi, batteri, virus. Questa variegata flora è fondamentale per lo stato di salute, e più variabilità c'è,  più è assicurata la salute. Detergere spesso la pelle, e in modo aggressivo, comporta un'alterazione della composizione del microbiota (funghi, batteri, virus) con fragilità della pelle e alterazione del sistema difensivo. Quando manca la nostra barriera di difesa con funghi, batteri, virus in equilibrio, i funghi o batteri opportunisti (cattivi) possono svilupparsi eccessivamente. Gonfiore, candida, problemi di pelle, peso, hanno spesso una componente che dipende dalla flora batterica interna ed esterna (m...

Siete mai saliti sulla montagna ad aspettare il sorgere del sole?

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“Domando tante volte alla gente: avete mai assistito a un’alba sulle montagne?  Salire la montagna quando è ancora buio e aspettare il sorgere del sole. È uno spettacolo che nessun altro mezzo creato dall’uomo vi può dare, questo spettacolo della natura. A un certo momento, prima che il sole esca dall’orizzonte, c’è un fremito. Non è l’aria che si è mossa, è un qualche cosa che fa fremere l’erba, che fa fremere le fronde se ci sono alberi intorno, l’aria flessa, ed è un brivido che percorre anche la tua pelle. E per conto mio è proprio il brivido della creazione, che il sole ci porta ogni mattina. E sentirai per esempio il canto del codirosso, poi sentirai il pettirosso, poi magari vedrai un capriolo.  Sì, il capriolo è un animale notturno, incominci a vedere che rientra nel bosco, lo individui e poi sparisce, l’immagine che esce da lì è quella del cervo e quando poi magari, quando il cielo è chiaro e le stelle sono sparite, ti accorgi che sopra di te vola...

In vino veritas

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【 Gianni Spagnolo © 200909 】 Non so se il Sera sia rimasto l’ultimo appassionato vignaiolo di Casotto, ma certamente da quelle parti l’arte di Bacco deve avere una lunga e misteriosa tradizione. Antica e riconosciuta, se anche Don Giovanni Toldo riporta nel suo libro che, durante la carestia del 1816, il parroco di Piovene ordinò il vino da messa ad un casotàn. Questi non trovò di meglio che portargli  l’uva in un sacco, da quanto inclemente era stata quella stagione che non permise la giusta maturazione. Ora, non è tanto sorprendente che il nostro valligiano potesse fornire solo dell'uva un po’ duretta da lasciarsi trasportare in un sacco per più di 20 km e sulle strade d'allora, quanto che l’arciprete di Piovene non avesse trovato di meglio che rifornirsi proprio a Casotto. Sorge perciò legittimo il dubbio che gli effluvi ammalianti che sicuramente aleggiano attorno al Cògolo delle Anguane, abbiano una qualche misteriosa influenza sulle vicine vanéde dedicate alla p...

La democrazia sui social network è un'illusione

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 (da: la voce dei Berici di Riccardo Benotti) «C’è un elemento nuovo che s’innesta su di un’esperienza antica. Nuovo è l’uso delle tecnologie, che permettono di raggiungere con un click un numero enorme di persone. Antico è il fatto che, proprio in quest’uso, risorgono forme comunicative ben note, come quella del comizio». È la riflessione di Adriano Fabris, docente di filosofia morale all’Università di Pisa, a proposito delle modalità attraverso le quali i social network stanno cambiando il modo di comunicare anche nella politica. I social sono sempre di più uno strumento utilizzato per comunicare direttamente con l’elettorato. Come cambia la politica? «Dobbiamo chiederci sia come sta cambiando la politica, sia come è cambiato il mondo della comunicazione. Le due cose sono infatti strettamente connesse. La politica – come modo di definire i rapporti interumani in uno spazio comune e secondo regole condivise – ha bisogno della comunicazione. Ne ha biso...

I negazionisti del covid

di Luciano Fontana direttore Corriere della Sera Caro direttore, il Covid esiste, ha contagiato più di 25 milioni di persone, ha provocato quasi 1 milione di morti e non solo colpisce i polmoni, ma lascia danni collaterali anche a cuore, reni e cervello. Di fronte a queste evidenze, vi sono negazionisti che oggi rifiutano la mascherina e che domani rifiuteranno il vaccino. Fino a che punto può essere tollerata una libertà di opinione e di espressione, che rischia di mettere a rischio la salute di tutti? Gianfranco Orta Caro signor Orta, I negazionisti del Covid somigliano incredibilmente a quei «terrapiattisti» che si sono lanciati nell’avventura di dimostrare le loro assurde tesi scientifiche e sono naufragati vicino a Ustica. Osservare la manifestazione dove una signora gridava a tutti che il virus è un’invenzione e un complotto per limitare le libertà delle persone è stata un’esperienza che mi ha lasciato esterrefatto. Non stiamo combattendo da mesi contro il c...

MONTANELLO [2] Giro dei Lagorai Centrali - Dal Passo Manghen alla Forcella di Val Sorda

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【 Gianni Spagnolo © 20IX13 】 Questa parte del Lagorai presenta un ambiente montano verdeggiante e ricco di torbiere, laghetti, ruscelli e pascoli in quota, che emergono dagli sfasciumi dei pendii lastricati dai grandi massi di porfido costellati di licheni dalle intense sfumature di verde. La mancanza di vette iconiche e  l'assenza di punti d’appoggio sui percorsi, li fanno frequentare prevalentemente da escursionisti locali e non è infrequente percorrerli senza incontrare anima viva. Partiamo dunque con un giro ad anello piuttosto lungo, ma che può essere ridotto a piacere, dato che è la concatenazione di ben quattro anelli successivi che possono essere fatti anche singolarmente. L’itinerario parte dal  Passo del Manghen [2047m], raggiungibile dalla Valsugana via Castelnuovo e Telve, risalendo la Val di Calamento. Si parcheggia liberamente proprio sul Passo o accanto al rifugio sottostante. Il percorso può essere fatto in senso orario sul sentiero 322A ...

E anche la Valle ha "il suo Mauro Corona"...

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Potpourri

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Ho un debole per quelle persone che sanno di essere fortunate che ne hanno passate di tutti i colori e perciò vivono colorate. Che non hanno bisogno di nascondere gli altri per sentirsi giganti. Che portano dentro nascosto da qualche parte un dolore che non passa mai. Qualcosa che le ha cambiate per sempre,  ma non per questo si sentono più grandi, ma non per questo si sentono migliori. Ho un debole per quelle persone che spente le luci, rimangono accese. Che chiuso un amore, rimangono vive. Che sciolto il trucco, rimangono vere. Ho un debole per le persone attente a toccare. Che una carezza quando incontra un livido si fa ricordo. Ho un debole per quelle persone che hanno lottato e in silenzio hanno vinto. Che dal giorno in cui sono uscite dal loro buio soffrono di felicità ossessiva compulsiva. Che non hanno mai rinunciato alla loro dolcezza. Che non si sono piegate alla rabbia quando la rabbia era l’unico modo per farsi ascoltare. Ho un debole ...

El frutìn

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【Gianni Spagnolo © 20IX14】 Non saprei se sia annoverato fra i presidi di Slow Food o goda di qualche tutela DOC, DOCG, DOP, o cos’altro; probabilmente no, ma forse lo meriterebbe. Anche solo per la quantità di bambini che ha fatto felici. Sta di fatto che questa pallina di zucchero al gusto di frutta ha caratterizzato un’epoca: la nostra.  Sto parlando del Frutìn , una caramellina dalla consistenza indefinibile che si scioglieva in bocca lasciandoti un piacevole e dolce sentore acidulo. Credo fosse un'esclusiva locale, dato che la storica pallina al gusto di frutta, era tradizione della famiglia Vicentini di Thiene fin dal 1920 ed è tuttora in commercio. Una caramella semplice, piccola e gustosa, nel classico incarto colorato a forma di farfallina che faceva felici i bambini dei tempi andati.  Accanto alle mentine, che però piacevano più a loro, i frutini erano la risorsa preferita delle mamme e soprattutto delle nonne per premiare o blandire popi, tati, bociéte e boc...

Una domenica serena a tutti

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In quel tempo Gesù disse ai suoi disc epoli questa parabola:  Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: «Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò». Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?». Gli risposero: «Perché nessuno ci ha presi a giornata». Ed egli disse loro: «Andate anche voi nella vigna». Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: «Chiama i lavoratori e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi». Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arri...

L'arte di ascoltare

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La perdita della capacità di ascoltare è figlia della perdita della dimensione del silenzio. L’uomo moderno ha orrore del silenzio. Il silenzio della mente è ormai un’espressione priva di significato. Abbiamo dimenticato l’arte di quietare quell’alveare dalle mille api ronzanti che si annida nella nostra mente. Sottoposta ad un incessante bombardamento di messaggi, la nostra mente è una fucina di pensieri che lavora senza turni di riposo. Abbiamo perso la capacità di rallentare. Un’attività mentale frenetica e dispersiva che invece di arricchire lo spirito, ci affatica, ci confonde, seppellisce il nostro vero io sotto una cortina impermeabile di pensieri, immagini, fantasie e timori. Questo lavorio mentale ha luogo senza sosta, sicché i pensieri si sovrappongono l’uno all’altro spesso in modo conflittuale. Ci fanno agitare per un non nulla, costruiscono pregiudizi e preconcetti. Corrono affannosamente ad anticipare il futuro e restano amaramente attaccati al passato. Le ...

In questi giorni il sistema di GOOGLE ha rivoluzionato l'impostazione del blog. Forse è solo una mia impressione, ma mi dà l'idea che stia complicando le cose semplici. Spero di prendere un po' la mano, perchè finora mi ha fatto solo perdere tanto tempo e pure arrabbiare... :-(((

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MONTANELLO [1] Val dei Mòcheni-Rifugio Sette Selle-Lago d’Érdemolo

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【Gianni Spagnolo © 20IX09】 Inizierò questa rubrica con un’escursione circolare sui Lagorai, una catena montuosa secondaria ma affascinante, che offre ampi panorami e ambienti montani poco frequentati dal turismo di massa. Del resto sono così i Lagorai: discosti, poco visibili, poco considerati, sminuiti dalla vicinanza e dal raffronto con le Dolomiti più belle. Se il delicato calcare delle Pale di San Martino è emerso dagli oceani, il porfido del Lagorai è figlio del fuoco vulcanico; l'uno è chiaro, l'altro scuro, l'uno ridente, l'altro cupo, l'uno attira lo  sguardo, l'altro lo schiva confondendosi col colore della terra. Cominciai a praticarli da ragazzo, con mio padre. Ci tornai da militare, con la 66a del btg. Feltre del mitico cap. Giacomin, che in fatto di marce non era secondo a nessuno. Poi tante altre volte ancora. I Lagorai costituiscono la dorsale della sinistra orografica della Valsugana e fanno da degna corona settentrionale alla Cima d’Asta....

Come vivrebbero le api se non le avessimo addomesticate e costrette nelle arnie che costruiamo per loro. Cioè come sarebbero in natura.

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(segnalato da Cesco coga)

Le crisi

14 settembre 2020 Crisi di nervi-ultimo banco di Alessandro D’Avenia (segnalato da Piero Pettinà)    «La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, fa violenza al suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Nella crisi emerge il meglio di ognuno». Il primo giorno di scuola scrivo alla lavagna le parole che vorrei illuminassero l’anno da inaugurare e costringo i miei alunni a impararle a memoria, perché ricordino le coordinate della rotta in ogni istante della navigazione. L’anno scorso avevo scelto Sant’Agostino: «Nutre la mente soltanto ciò che la rallegra». Quest’anno, dato il clima...