giovedì 24 settembre 2020

I negazionisti del covid

di Luciano Fontana
direttore Corriere della Sera

Caro direttore,
il Covid esiste, ha contagiato più di 25 milioni di persone, ha provocato quasi 1 milione di morti e non solo colpisce i polmoni, ma lascia danni collaterali anche a cuore, reni e cervello. Di fronte a queste evidenze, vi sono negazionisti che oggi rifiutano la mascherina e che domani rifiuteranno il vaccino. Fino a che punto può essere tollerata una libertà di opinione e di espressione, che rischia di mettere a rischio la salute di tutti?
Gianfranco Orta


Caro signor Orta,
I negazionisti del Covid somigliano incredibilmente a quei «terrapiattisti» che si sono lanciati nell’avventura di dimostrare le loro assurde tesi scientifiche e sono naufragati vicino a Ustica. Osservare la manifestazione dove una signora gridava a tutti che il virus è un’invenzione e un complotto per limitare le libertà delle persone è stata un’esperienza che mi ha lasciato esterrefatto. Non stiamo combattendo da mesi contro il coronavirus in tutto il mondo? Non abbiamo pianto centinaia di migliaia di morti? E non stiamo facendo i conti dei posti di lavoro persi e delle aziende che hanno chiuso o che si trovano in serie difficoltà? L’abbiamo sognato o quella mappa tremenda, con la diffusione dei contagi in ogni angolo del mondo, era solo un’illusione? Per fortuna i negazionisti sono pochi e si presentano come figure anche un po’ comiche. Mi preoccupano di più gli irresponsabili, quelli che non rispettano quel minimo di regole che servono a proteggere se stessi e gli altri. Questi sono molti di più. Li abbiamo visti in azione nelle discoteche, nelle feste e nella movida di questa estate, in una specie di «liberi tutti» molto pericoloso per la ripresa d’autunno. Oggi tutti dobbiamo fare delle scelte e decidere quali sono le cose importanti: riaprire le scuole e le università è decisivo, riprendere completamente le attività economiche è una priorità. E allora serviranno indicazioni semplici, buona organizzazione, ma anche un altissimo livello di responsabilità personale. Da parte di ognuno di noi, soprattutto di chi ha un ruolo pubblico, è conosciuto e può costituire un esempio per tutti gli altri.
What do you want to do ?
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