Il ‘monte sacro’ di Cogollo del Cengio tornerà virtualmente a
100 anni fa grazie ad una accurata rievocazione storica che
ricostruisce la tragica vita del soldato di trincea.
Per iniziativa di un gruppo di storici appassionati, domani il monte
Cengio sarà percorso da decine di figuranti con tanto di muli e ospedale
da campo, delle vere e proprie illustrazioni storiche viventi di grande
impatto visivo, senza la retorica di certe celebrazioni che non mettono
in luce la complessità di un evento che tanto ha segnato il nostro
territorio anche dal punto di vista sociale.
L’inizio della manifestazione è previsto per le 9.30 con
l’alzabandiera in piazzale Granatieri di Sardegna. In seguito i
rievocatori saranno disponibili per accompagnare i visitatori, in gruppi
da 20, lungo i luoghi significativi, le trincee, le gallerie ed il
famoso saldo del granatiere, e illustrare gli avvenimenti bellici sul
posto esatto in cui sono accaduti, percorrendo il sentiero della
‘Granatiera’ fino alla croce.
A pranzo una ‘chicca’ d’altri tempi: il rifugio al Granatiere ha
preparato per l’occasione, elaborato secondo la ricetta originale, con
le stesse calorie e gli stessi ingredienti, il ‘piatto del soldato’ in
trincea, a base di minestrone e goulash.
Sono previsti anche dei veri e propri filmati dell’epoca all’interno
di alcune gallerie, mentre alla croce ci sarà per i vari gruppi anche
una disamina dello storico di Cogollo Germano Zuccollo, dove si parlerà
di tutte le vittime della guerra, di granatieri e di fanti, presenti
numerosissimi al Cengio, senza tralasciare i soldati nemici, accumunati
dalla stessa sorte ma sotto un’altra bandiera.
Alle 16,30 è in programma la messa sempre in piazzale dei Granatieri
celebrata da Don Luigi Gatto, ed esibizione del coro ANA di Thiene in
piazzale Pennella. Per il rito verrà usato un altare da campo originale
della prima guerra mondiale, ora conservato nella chiesetta del
Granatiere. Alle 17 ci sarà la chiusura della manifestazione con
l’ammainabandiera.
‘Il nostro intento – ha detto uno degli ideatori della
manifestazione, Giovanni Laghetto – non è quello di fare l’ennesima
sterile celebrazione con l’immancabile divisione tra vincitori e vinti,
ma mostrare quanto sia stato grande il segno che ha lasciato la guerra
sul tessuto sociale per la presenza dei militari nel nostro territorio, e
soprattutto come ancora oggi si possa dare un senso all’evento
legandolo all’attualità, radicandolo nei luoghi di naturale passaggio
delle persone, come i ristoranti o i sentieri. Non dobbiamo parlare
sempre di elmetti e baionette’.
La rievocazione e la passeggiata sono state organizzate grazie alla
collaborazione del rifugio al Granatiere del monte Cengio, il gruppo
podistico ‘La cogolana’, l’associazione IV novembre e l’associazione
‘Uniti nella memoria’. La passeggiata è stata inoltre inserita nel
percorso Fiasp.
Altovicentinonline
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