Tanti anni fa, quando io frequentavo la scuola, ci venivano insegnate anche attraverso i testi scolastici, le feste religiose e quelle dello Stato Italiano. Si imparava a memoria, mese dopo mese le date significative che rimanevano sempre nella mente: i Santi più importanti, le feste “comandate”, Natale e Pasqua e il primo novembre, le feste della Repubblica, la festa della mamma e del papà. Giorni particolari a cui veniva dato un grande valore, venivano spiegate a scuola, si facevano disegni, lavoretti, pensierini e temi: insomma erano giornate speciali! Potrei scrivere molto sul fatto che ai nostri giorni alcune feste, una volta ritenute sacr, sono diventate vere e proprie mascherate…non lo faccio perché rispetto le idee degli altri, ma tengo ben strette le mie convinzioni… Diciamo che ormai non si sa più che festa inventare…, ma tra le tante, diciamo “leggere” c’è una festa che secondo me è molto importante, ma è ancora poco conosciuta e festeggiata: la festa dei nonni! Un tempo io li ricordavo il 26 luglio, SS. Gioacchino e Anna, nonni di Gesù, ma da alcuni anni sono stati messi insieme alla festa degli Angeli Custodi, il 2 di ottobre e quale giorno migliore si poteva trovare? I nonni sono come gli Angeli custodi perché spesso sono sempre con i nipotini, costantemente al loro fianco e li seguono nel loro percorso di crescita. Negli anni passati la figura del nonno riportava a fiabe raccontate, a filastrocche recitate, a storie di un tempo, a cantilene sempre uguali, a ricordi passati; ai nostri giorni la figura dei nonni è cambiata perché spesso i genitori devono lavorare entrambi e quindi anche la relazione con i nonni si è modificata. Nonni che accompagnano i bimbi a scuola, a fare sport, al parco, in biblioteca, al cinema, a passeggiare, a pescare, a scoprire, giorno dopo giorno, le meraviglie del mondo! Quanto fanno i nonni! Sono una ricchezza di inestimabile valore, un pozzo senza fondo, una miniera di notizie, un libro da leggere, una risorsa preziosa, perché spesso stanno diventando gli unici educatori delle nuove generazioni. Il valore dei nonni, per un bimbo è enorme, è un qualcosa di unico e speciale perché ogni nonno sa come comportarsi con il proprio nipotino, sa essere dolce e affettuoso, ma deve essere anche fermo nelle proprie posizioni cercando il più possibile di seguire la strada che i genitori hanno tracciato. Fare il nonno deve essere esclusivamente una gioia, un vero piacere, un momento dove il dare qualcosa di sé diventa di un’importanza senza pari: servirsi dei nonni non deve essere un fatto di comodità, non sono da sfruttare come guardie del corpo gratuite o colf senza paga, non si può pretendere che facciano i nonni a tempo pieno… a ognuno il suo compito per il giusto tempo. Se un nonno è stressato dal troppo impegno, come può essere paziente con i nipoti, farli giocare, raccontare loro le fiabe? Il piacere di fare i nonni diventa pieno quando stare con i nipoti diventa una vera gioia: giocare con loro, leggere, raccontare, passeggiare, insegnare…. e tanto e tanto altro. Ai nonni non serve tanto, un Grazie detto con il cuore, un grande abbraccio, un grosso bacio, leggere negli occhi del nipote un amore senza confronto, un trasporto speciale che dura nel tempo e che mai sarà dimenticato. A questo punto concorderete con me sulla necessità di far conoscere la festa dei nonni? Non certo per portare soldi nelle casse dei negozi, non per consumismo ma per delle semplici ragioni: riconoscere il grande valore della “nonnità” e per avere un’occasione in più per dir loro GRAZIE, solo grazie e ancora grazie! Piccola parola ma piena di significato, parola che riconosce il bene ricevuto, per la gioia donata, per le cose imparate, per il calore e l’affetto: grazie di essere presenti! Se si riesce a dire questi piccoli grandi Grazie, non si rischierà un giorno di dover chiedere scusa davanti a una fotografia… Ci sarebbe tanto da dire, ma mi fermo: a ognuno la capacità di capire il valore di questi Angeli custodi, di queste figure necessarie, ma importanti e, anche se spesso ci si ritrova con nonni malati e bisognosi a loro volta di attenzioni, anche lì c’è sicuramente qualcosa da attingere perché, come ha detto Giovanni Paolo II, in una lettera indirizzata agli anziani: “...escluderli è come rifiutare il passato in cui affondano le radici del presente, in nome di una modernità senza storia.” Quindi, a tutti i nonni in forza o meno, giovani o meno giovani, sani o malati va un grande augurio: possiate essere sempre come punti di riferimento per i nipoti, come lampade sempre accese, come nidi sicuri, come figure importanti…e anche se gli anni passeranno e le cose sicuramente cambieranno, quello che con il cuore si è donato, tornerà sempre e comunque indietro sotto forma di affetto, dedizione, ricordo, amore e sarà tramandato nei tempi a venire. Spero che il prossimo 2 ottobre, in tanti di più si ricorderanno dei loro nonni, con un disegno, un gesto, un piccolo segno, un pensiero ,per dire solo: GRAZIE!
Lucia Marangoni (nonna felice)
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