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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

Avvisi funebri (FC)

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Storiella

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  Il chiodo disse al martello: — “Perché sei sempre tu a colpirmi?” Il martello rispose: — “Non lo faccio per ferirti, lo faccio per aiutarti a compiere il tuo scopo.” — “Ma fa male” — sussurrò il chiodo. — “Lo so” — disse il martello, ma senza quel colpo non entreresti mai nel legno, non sosterresti nulla, non daresti forza a nessuno. — “E tu? Non ti stanchi mai di colpire?” — “Certo che sì, ma ogni colpo vale la pena, quando vedo che grazie a questo tu realizzi la tua missione.” Il chiodo restò in silenzio, poi con un piccolo sorriso mormorò: — “Grazie per spingermi, anche quando fa male. Grazie per non avermi lasciato a metà.” 💌 Morale: A volte la vita ci colpisce non per distruggerci, ma per metterci esattamente dove dobbiamo stare. Perché anche il dolore, a volte, è solo un’altra forma d’Amore. ❤️

La natura che stupisce

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  Il sole pian piano scende dalla montagna e al suo passare illumina tutto.. Dove prima c’era ombra, freddo e oscurità, ora c’è luce, calore e tutto è luminoso. Ma quando è successo?  Mi domando ancora una volta, quando tutto è cambiato? I colori dell’autunno sono una tavolozza meravigliosa e giorno dopo giorno si trasformano, formando un dipinto fantastico. Dove prima era verde chiaro o brillante ora il rosso acceso, il giallo e l’arancione, sono i colori che spiccano in mezzo al bosco e par che vogliano farsi notare… E nell’ammirarli, non posso fare altro che sorprendermi, che ammutolire di fronte a tanta bellezza, a tanta magnificenza! Ed è così ogni autunno  quando, senza far rumore, senza farsi sentire, la natura ci regala momenti unici e irripetibili, da serbare nel cuore per rasserenare l’animo. E mentre osserviamo la meraviglia di questo cambiamento, possiamo capire quanto piccoli siamo, siamo poco di fronte alla bellezza che ci circonda… Lucia Marangoni (Dàmari) ...

La china

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  È tempo di ripartire con la china. Tutti attorno a te tossiscono? Il tuo compagno ha un forte raffreddore? Di giorno fa caldo caldo e di sera è facile prendere un colpo di freddo? Il riscaldamento ancora non è acceso e si ha un po' di brividi alla sera? È il momento di bere la tisana di china. Amara, tonica, risolutiva degli stati influenzali, scioglie il catarro, sblocca la febbre, evita le malattie. È una super pianta dalle mille virtù.  Presa da sola o abbinata a tiglio, sambuco, rosa canina, issopo è l'alleata più fedele per proteggerci o risolvere le malattie respiratorie.  In caso di febbre aggiungere: - ontano nero - vit D e vit C - gocce sinergia, miscela di oli essenziali. Pochi semplici forti rimedi naturali per vivere un autunno ed inverno senza strascichi e senza antibiotici. Elettra Erboristeria  Cornedo Vicentino 

La vignetta

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Protagonisti nascosti

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  Per organizzare la manifestazione appena passata, a San Pietro Valdastico, ci vuole tanto impegno, volontà, determinazione, tempo e idee, perché tanti sono i settori  cui pensare, le cose da fare, da programmare, da pianificare, da progettare, da preparare. In ogni settore c’è bisogno di attenzione, di pazienti esami, di continui aggiustamenti anche se, come succede sempre, non si può arrivare a far bene tutto, perché la perfezione non esiste, ma ci si prova ogni volta. Tutte le persone che da mesi si sono impegnate a questa preparazione, hanno sicuramente lavorato bene, hanno cercato di fare per il meglio pensando a ogni cosa e a tutti va un ringraziamento. Le cose a cui va data un’aggiustata sono molte, ma sicuramente tutto verrà segnalato così da essere migliorato. In quei giorni, guardandomi intorno ho visto tante cose belle, preparate con gusto; angoli graziosi e piccoli capolavori appoggiati qua e là, hanno evidenziato che chi ha abbellito il paese, l’ha fatto verament...

Una tisana per il cuore stanco

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Che sia per la vita che pesa sull'anima o sulle membra. Per la vita frenetica o per la tristezza. C'è una pianta che ci può aiutare a mantenere il cuore sano, o può aiutarlo quando è in difficoltà.  Questa pianta è il Biancospino. Ben tollerato, con pochissimi effetti collaterali,  (da sentire il medico se si assumono farmaci), può essere sorseggiato, quotidianamente, in tisana. Ricco di flavonoidi, aiutano a far arrivare più sangue al cuore e quindi nutrirlo maggiormente. Fa diminuire i battiti se alti, mitiga il nervosismo, modula la pressione alta, controlla il colesterolo (evita che quello ossidato si attacchi alle pareti delle vene). In più è antinfiammatorio perché ferma la formazione di precursori delle prostaglandine. Contiene quercitina che aiuta in caso di infezione da coronavirus, è diuretico  e molto altro. Quello che ci serve ricordare è che aiuta il cuore affaticato, stanco, stressato. Quando c'è la pressione che inizia a salire, o dopo un infarto. Possiamo ...

Gli orizzonti della Poesia

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  Come mi somiglia questo giorno, il cielo cambia espressione di continuo,  strati di pioggia e poi, il chiaro mattino  aprirsi sui tetti in un sorriso.  Un sole sfiorito passa dai vetri, taglia l'aria, illumina un tratto del vestito, poi ritorna sui suoi passi,  infastidito dal grigio delle nuvole, dal silenzio degli uccelli, dal mio sguardo perso nel vuoto. Vorrei ritrovarmi nel bosco a raccogliere castagne,  sedermi su di un sasso rivalutando i sogni  ancora buoni per questa stagione, scorgere la strada che porta alla vecchia casa dove la nonna mi aspetta sull'uscio; il pranzo tenuto al caldo, la stufa accesa,  e lei sorridere contenta.  E io  ..  sentirmi una bambina felice.   Francesca Stassi

La vignetta

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La paura di sbagliare ci blocca

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Troppe volte ci aspettiamo di saper scegliere bene fin da subito, come se la saggezza fosse innata o scaricabile come un’app.  Ma si costruisce vivendo, sbagliando, imparando da ciò che non è andato come speravamo. Sì, proprio da lì: dai fallimenti, dalle strade cambiate in corsa, da quelle occasioni che sembravano giuste e invece erano lezioni travestite. E allora, perché temiamo così tanto l’errore? La paura di sbagliare ci blocca.  Ci convince che sia meglio non scegliere, piuttosto che rischiare. Ma così ci neghiamo la possibilità di crescere, diventare più forti, più consapevoli. Perché l’esperienza vera nasce quando qualcosa va storto. Quando siamo costretti a guardarci dentro, a fare ordine e ripartire con nuovi occhi. Le decisioni giuste non sono un punto di partenza, ma la somma di errori vissuti e compresi. Ogni sbaglio, se accolto, diventa un alleato. Ogni passo falso ci insegna a camminare meglio. Ogni deviazione ci rivela parti di noi che non conoscevamo. Non teme...

Umore mattutino

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Forse non tutti sanno che il cattivo umore del mattino è una reazione del cervello, non una questione legata al carattere. A volte ci svegliamo e per almeno venti minuti non vogliamo vedere né sentire nessuno. Non è semplice antipatia o scontrosità, è il cervello che si sta ancora riavviando. Durante il sonno, molte aree cerebrali rallentano e, al risveglio, non si riattivano tutte insieme. La parte che regola le emozioni e i comportamenti sociali (la corteccia prefrontale) impiega un po’ di tempo a tornare pienamente operativa.  Nel frattempo, l’amigdala, che gestisce le reazioni emotive, è già in funzione. Il risultato è che siamo svegli, ma ancora disallineati. Il cervello emotivo è acceso, quello razionale no. E noi diventiamo più reattivi, impazienti, poco disposti al dialogo. È la cosiddetta “inerzia del sonno”, un fenomeno del tutto normale. Ma non succede a tutti allo stesso modo. Alcuni di noi si alzano leggeri e lucidi, altri sembrano usciti da un blackout. Dipende da div...

Lavare i capelli: un tempo facevano così

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Nel XIX secolo, non ci si lavava i capelli ogni giorno. Non per trascuratezza, ma per una conoscenza antica che oggi abbiamo quasi dimenticato: lavare spesso i capelli poteva rovinarli .  Il sapone di allora, ricavato dalla soda caustica, era duro, aggressivo, troppo forte per le chiome lunghe e delicate. Strappava via gli oli naturali, lasciando i capelli secchi, fragili, difficili da domare. Gli uomini, con i capelli corti, potevano sopportarlo. Ma le donne, con quelle chiome che spesso arrivavano fino ai fianchi, non potevano correre quel rischio. Il loro segreto era nel gesto quotidiano, nel rituale semplice, ma potente del brossage . I famosi “cento colpi di spazzola ogni sera” non erano un vezzo romantico, ma una pratica precisa. Con spazzole di setole di cinghiale, pulite con cura ogni giorno, distribuivano il sebo naturale dalle radici fino alle punte, nutrendo ogni filo, eliminando polvere e impurità. Era così che mantenevano capelli forti, brillanti, vivi — senza bisogno ...

La vignetta

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Camilòto

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[Gianni Spagnolo©25L18] All’anagrafe faceva Pietro Alessi, ma in paese era conosciuto semplicemente come: Camilòto .  Abitava sulla piazza, nella casa del comune poi adibita a sede dell’A.N.C.R., dove venivano custodite bandiere, labari e gagliardetti delle manifestazioni patriottiche. Quella verdolina oggi decorata dal bel murales di Fernando Protto, per intenderci. Del comune Camilòto era infatti l’ ometo-de-oro , ovvero quello incaricato di tutti quei lavori di mantenimento e controllo in capo all’ente. Apparteneva a quella schiera di paesani un po’ strani, almeno per la mia percezione di allora. Non l’ho conosciuto personalmente, dato che morì prima che io nascessi, ma era amico di mio nonno e nostro confinante su alle Rive, per cui in famiglia se ne raccontava. Era un personaggio dal fisico possente e dal carattere assai burbero e scostante, non per nulla aveva esercitato anche l’odioso ( par naltri bociasse ) ruolo del canpàro . Socialmente era perciò parecchio orso, ma la ca...

‘Ndare a foja

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Me ricordo co gero na scolarèta finìa la scola, magnàvo in freta, e me inviavo, sensa tanta voja, su par el viale, par spassare la foja. Mi e me sorèla, tirando el carèto metìvino unite le foje, par far leto, bisognava far presto a imuciàrle parchè altri podèva rancuràrle. Dopo, fati in pressa i muci  che s-ciocàva nei sachi tute le se ingrumàva, nel caretèlo se caricava con atensiòn e contente a casa se tornava a far la lesiòn!            E sto lavoro, ogni giorno el gera sempre quelo, spassar foje  fin chel tempo fasèa belo... solo se pioveva no se podeva ‘ndare e che fusse  suto, bisognava spetare… El viale gera sempre belo neto,  tante le vache che gavèva bisogno del leto, invesse desso la foja xè tuta par tera e nessuni a spassarla se dispera! Nel me paese no ghe xè più stale tuta la foja par tera, la va de male… ma vardàre la strada co sto tapeto colorà la xè cusì bela, che me manca el fià! Parchè tuti possa tegnere presente che la...

La vignetta

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Un libro aperto sulla porta di casa

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Ci sono padri che non abbracciano

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  Che non sanno come si dice "ti voglio bene". Padri che parlano poco, che sembrano distanti anche quando sono lì, seduti accanto a te. Padri che amano in silenzio. Ma che non sanno mostrarlo. Molti li giudicano. "È freddo", "Non parla mai", "Non si emoziona". Ma spesso, per capire davvero un padre, bisogna smettere di guardarlo solo per ciò che è. E cominciare a guardare da dove viene. Ci sono uomini che sono cresciuti senza una carezza. Che non hanno mai avuto una voce che dicesse “sono fiero di te”. Nessuno che li aspettasse alla fine di una giornata con un abbraccio. Nessuno che li stringesse forte quando avevano paura del buio o delle tempeste. Hanno imparato a sopravvivere da soli. A ingoiare le lacrime. A stringere i denti. A pensare che mostrarsi fragili fosse sbagliato. Che piangere fosse vietato. Che l’amore si dimostra solo lavorando, portando il pane a casa, non parlando. E poi crescono. Diventano padri. Ma dentro portano ancora quel ...

In attesa dell'inverno

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“Erano giunti quei giorni in cui la sera calava prima e i pomeriggi erano freddi e  tutto intorno regnava una calma apparente  in attesa di giorni ancora più lunghi e più bui,  una pioggerella leggera leggera bagnava i vetri della stanza e un odore di the allo zenzero e cannella invadeva la quiete della casa,  un libro comprato da tempo attendeva di essere letto,  novembre era lì che si adagiava al dolce vento del nord,  l’inverno non avrebbe tardato a venire.” web

La nocciola campana

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  Il cuore vulcanico della nocciola italiana si trova nella provincia di Avellino, in Campania, che produce circa un terzo dell'intera produzione nazionale. Questo territorio, noto come Irpinia, è stato scelto fin dall'epoca romana per la coltivazione di questo frutto.  I Romani diffusero la nocciola in Italia privilegiando terreni vulcanici e argillosi, come quelli dell'Irpinia, la cui fertilità straordinaria è ancora oggi fondamentale per la qualità della produzione. Il clima temperato e la ricchezza del suolo in minerali hanno permesso nei secoli a paesi come Giffoni e Avella di sviluppare una solida cultura agricola legata a questa coltura. Il segreto della nocciola irpina risiede nel terreno unico: la cenere vulcanica proveniente dalle antiche eruzioni del Vesuvio e dei Campi Flegrei ha arricchito il suolo di oligoelementi. Il risultato è una nocciola dal sapore intenso, aromatico e persistente, particolarmente apprezzata dall'industria dolciaria mondiale. La ...

La vignetta

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Saper chiedere scusa…

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  Finita la festa, terminata l’euforia del momento, conclusa ogni più piccola attività inerente a “Il Ritorno dal Bosco”, bisognerebbe fermarsi e fare le giuste considerazioni che non devono essere interpretate come critiche, bensì devono mirare a rendere chiare le migliorie e le attenzioni da apportare in vari  campi.  Fatto ciò, bisognerebbe avere l’umiltà di scusarsi per qualcosa che non è andato proprio benissimo, che ha causato malumori, che ha innescato pensieri non proprio all’acqua di rose… Ma come ho detto ci vuole consapevolezza e umiltà, considerando azioni, parole, atteggiamenti …. Non so se questo potrà accadere, ma io spero… Nel mio piccolo vorrei chiedere SCUSA ad alcune persone che si sono presentate per la sfilata guardando i particolari, stando attente all’abbigliamento da cima a fondo, che non si sono truccate, che hanno tolto lo smalto dalle unghie, che hanno nascosto i tatuaggi. Una donna mi ha fatto vedere che i braccialetti li aveva fatti andare più...

Belli fuori, puliti dentro

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Ogni volta che abbiamo: - alito cattivo - pelle unta  - capelli pesanti - lingua patinata di giallo O semplicemente ci sentiamo stanchi, serve una pulizia profonda del nostro interno. Una macchina ingolfata brucia male, cammina poco, una stufa ingolfata brucia male, scalda niente, un armadio 'ingolfato' mette malumore e ci fa perdere tempo, una strada ingolfata ci fa venire il nervoso.  Come può il nostro 'dentro' stare bene se vediamo chiaramente che le 'cose' ingolfate fanno male? Come disingolfare? Accelerare (fare movimento) Togliere legna (digiuno) Riorganizzare e liberare (cambiare dieta) Uscire prima o aspettare calmi (non andare a cene più serena di fila) Bere un infuso libera fegato-bile!  Amaro, sì, p rezioso ed efficace, sì! Carciofo Genziana Rosmarino  Betulla  Botanicals importanti, storiche, sicure che fanno benissimo, curano dentro e donano nuova energia Gli infusi sono il modo più semplice e completo per prendersi cura della propria salute, della...

Gli orizzonti della Poesia

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  Forse è solo un giorno no, uno di quelli che non lascia scorie  e la memoria non calcola neppure,  ma in questo momento  prende tutti i miei pensieri. Si chiama delusione. Io analizzo anche l'aria che respiro,  i limiti che mi chiudono a cerchio, l'inadeguata scioltezza che non porta da nessuna parte, la certezza di non essere abbastanza  e mai all'altezza per inseguire i sogni.  I sogni, dopo un po', si perdono nel tempo  in cui non si è riusciti a realizzarli e restano, lo sguardo assorto, la mani vuote, l'amaro calice bevuto da sola  quando tutti sono andati via.  Delusione io ti conosco da sempre  e tu conosci me, non sei una buona compagnia, ma  se questa è la strada andiamo pure se vuoi ... Francesca Stassi

Mostra mercato a Posina

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La devozione popolare dei nostri avi: una Mostra per ricordare e conoscere.

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  È stata sicuramente una mostra apprezzata, quella che è stata allestita nella chiesa Parrocchiale di San Pietro Valdastico sabato 18 e domenica  19 ottobre 2025, in occasione della Rievocazione “Il Ritorno dal Bosco”.  È stato proprio leggendo i tanti messaggi lasciati dai visitatori, che si è potuto capire quanti sono stati i ricordi emersi, quanti episodi di vita passata, quanti momenti trascorsi con i nonni sono tornati a galla accompagnati da tanta emozione.  Il lavoro finale è iniziato con un lungo periodo di raccolta di quadri, santini, attestati e immagini sacre, che tante persone delle Parrocchie della valle, hanno prestato per quest’occasione. In seguito, con pazienza, tutto è stato catalogato con un inventario, controllando i doppioni e dividendo il materiale per soggetti e generi. I santini sono stati raccolti per soggetto e posti in delle cornici a giorno, così che potessero essere esposti in sicurezza. Si è pensato insieme al titolo per questa mostra e...