mercoledì 31 luglio 2024

A che scopo?

 


Tutti noi, chi più chi meno, da giovani abbiamo fatto qualche “ragazzata”, qualche sciocchezza che magari ci ha portato a ricevere richiami e sgridate, ma che poi comunque è servito come regola di vita.  

Ai nostri giorni, spesso si sente di gesti incomprensibili che alcuni giovani compiono ai danni di cose e persone e che ci impongono di fermarci e pensare:- A che scopo si compiono certe azioni?- Se poi oltre al danno si ha anche il coraggio di filmare e postare sui social, il pensiero che si fa è che non c’è più rispetto di niente e di nessuno. 

Domenica sera, una persona che abita a Scalini, mi ha raccontato un fatto accaduto sabato 27 luglio 2024 alle 18.00 circa davanti alla Chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice. Un gruppo di ragazzi ha sfondato la porta della chiesa, sono entrati e hanno rotto vasi e statue; è stato possibile capire la dinamica dei fatti, grazie alla telecamera posta sulla casa di fronte alla chiesa, che ha ripreso i gesti malsani dei ragazzi. E ci si chiede ancora: - A che scopo? Perché agire contro simboli religiosi e avere il gusto di fare un disastro simile? - queste sono cose che ci colpiscono e ci rattristano perché in una società, dove c’è la libertà religiosa, bisogna rispettare l’altro con il suo credo, con la sua fede. 

Il rispetto che ci è sempre stato insegnato per le cose e le persone, per alcuni sembra sia scomparso, anche se credo che per fortuna ci siano ancora tanti ragazzi di sani principi e con una buona educazione. Io non mi stanco mai di dire ai miei figli e ai miei nipoti di comportarsi bene, in qualsiasi momento e in ogni circostanza tenere a mente il cognome che si porta ed essere orgogliosi che lo stesso sia associato a onestà, correttezza e lealtà.  

Spesso penso a che società avranno i miei nipoti, in che mondo vivranno, se riusciranno a non seguire esempi negativi… lo spero con tutto il cuore, intanto provo a trasmettere qualcosa di positivo, sempre…

Lucia Marangoni (Dàmari)

29/07/2024


La Val d'Astico


 di Danilo Paiusco

Le Donne cimbre


Rievocazione storica delle Lavandaie ai Lavatoi del Pach nel 1° Festival dell’Ecomuseo Cimbro Sette Comuni GADÈNKHE dedicato alla memoria, alla toponomastica cimbra e alle origini del territorio dei Sette Comuni.

Rotzo, Altopiano dei Sette Comuni
Altopiano nel cuore
Margherita Dal Pozzo














Serata a Ponteposta col coro di Lavarone



Foto di Marisa Gaidella

 

La vignetta


 

martedì 30 luglio 2024

Un appuntamento speciale

 



Come ogni anno, anche domenica 21 luglio 2024, in molti si sono ritrovati alla chiesetta del Redentore, che si trova sulla strada del Piovàn. 

È un luogo caro agli abitanti di Pedescala perché la sua posizione è lì a proteggere il paese dal 1900, anno in cui fu eretta. 

Con molto impegno e volontà i parrocchiani impegnati alla costruzione, prendevano i sassi dal torrente Astico e li portavano nella piccola radura detta Sojo dele vigne, dove in meno di un anno l’oratorio venne costruito. 

Questo semplice manufatto, dedicato al S.S. Redentore, venne edificato  sotto la guida del parroco di Pedescala don Pietro Costa, per ringraziare per il nuovo secolo che iniziava e fu benedetto il 21 luglio del 1901 dal Vicario di Rotzo, Francesco Zecchinati. 

In passato la popolazione saliva in processione il giorno dell’Ascensione, il 21 luglio ed era uno dei punti, dove si arrivava in occasione delle Rogazioni. Negli anni è stata più volte restaurata e ridipinta; viene pulita e addobbata per questa occasione con le tovaglie e i fiori ed è un punto luminoso non solo nel periodo natalizio, ma la si può vedere illuminata ogni notte. 

La mattinata del 21 luglio è stata splendente e anche se ai nostri giorni il traffico è molto aumentato, si partecipa volentieri alla S. Messa, salendo a piedi o in auto. 

Quest’anno a fine celebrazione c’è stata una benedizione particolare: don Sergio ricordando tutte le persone che in questi 124 anni si sono prodigati a curare la chiesetta, ha chiamato accanto a sé il più giovane e il più anziano che erano presenti. Giacomelli Orsolina di novantasette anni e Pretto Fabio di un anno, hanno ricevuto la benedizione e la  riconoscenza di tutti per essere stati presenti a questo momento particolare. Tra Orsolina e Fabio ci sono quasi 100 anni e se la prima porta con sé il peso di un secolo di storia, il secondo ha appena iniziato ed è di buon auspicio e speranza per il futuro. 

Il ringraziamento va a chi con fatica ha costruito la cappella come segno di una fede e una devozione d’altri tempi, ma credo che ogni volta che alziamo gli occhi o che passiamo sulla strada sottostante, il nostro GRAZIE può diventare un prezioso ricordo e una preghiera gradita.

Lucia Marangoni (Dàmari)

27/07/2024







Realtà "moderne"


“Apparire sui social network”


Il bisogno di apparire/sentirsi  importante:

"Tra i vari bisogni di un essere umano, alcuni sono essenziali, mentre altri possono portare alla sua rovina, come il desiderio di apparire importante, interessante e professionale.

Questo bisogno si manifesta facilmente osservando i social media, dove molti account mostrano un susseguirsi di foto delle vacanze, degli animali domestici, dei figli, dei luoghi visitati durante il weekend e persino selfie e pose esibizioniste. 

Dietro a quest'atteggiamento di falsa felicità si cela un grande vuoto interiore, che sperano di colmare con i "mi piace" di persone sconosciute, innescando un meccanismo inesorabile che li spinge a cercare l'approvazione degli altri per sentirsi importanti o vivi, senza rendersi conto che ciò che provano è solo un surrogato malato della pienezza esistenziale.

Questa trappola si alimenta dei social media, dove la percezione dell'importanza di una persona dipende dai like e dai commenti, spesso privi di significato, che riceve. 

Si tratta di un meccanismo tipico di una società in declino, afflitta da un consumismo sfrenato e da una superficialità dilagante.

Quest'atteggiamento, o bisogno, porta solo ad un dolore interiore profondo, allontanandoci sempre di più dalla nostra vera essenza.

- Eduardo Muscara -



Incontri non tanto scontati...

Sabato scorso 
al 4° tornante del Piovàn.
Non mi era mai capitato 
così da vicino...
Immobile, sembrava dirmi: 
ti concedo il tempo per una foto😊

 


 

La vignetta


 

lunedì 29 luglio 2024

Vecchie foto/cartoline - Arsiero

 




Daniele Giacomelli mi ha espresso il desiderio di condividere nel Blog la sua nutrita raccolta di "vecchie cartoline" che sono sempre piacevoli da guardare. Iniziamo con questa😊

Paesello visto dai Lucùni

Al buon Agostino Dalla Via dai Lucùni, che dal mio poggiolo vedo la sua magione e il tricolore esposto quando arriva... ho chiesto d'inviarmi delle foto da condividere nel blog. 

Insisto: il Paesello da quella prospettiva è ancora più bello!!!









Il sorriso



In un mondo dove spesso ci si sente isolati, un sorriso può essere il ponte che collega due persone, anche se sconosciute.

Questa connessione temporanea può far sentire le persone meno sole, ricordando loro che fanno parte di qualcosa di più ampio.

Ogni individuo ha il bisogno di sentirsi visto e riconosciuto.

Questo semplice gesto può infondere un senso di vitalità e appartenenza, ricordando alle persone il loro valore.

È un piccolo atto che può generare un ciclo di positività, migliorando la giornata di entrambe le parti coinvolte.

Ricorda a tutti noi, che attraverso semplici atti di gentilezza, possiamo contribuire a creare un ambiente più accogliente e connesso.

web


La vignetta


 

domenica 28 luglio 2024

Prendersi cura

  


Spesso accade che si usino alcune parole senza pensare al profondo significato che contengono e per capirlo completamente bisogna cercare qualche sinonimo. 

La parola  “PRENDERSI CURA” che si usa in molti ambiti, ha una fila di sinonimi molto significativi.

Prendersi cura = badare/ accudire/ curare/ occuparsi/ sistemare/ avere cura/ vegliare/ prestare attenzione/ impegnarsi/ dedicarsi/ custodire/ avere premura/ sorvegliare/ interessassi/ avere a cuore/.

Ecco quindi, che due semplici parole diventano tanti modi per esprimere molte azioni che si possono fare con sentimenti di amicizia, affetto e amore. 

Ogni giorno m’imbatto in situazioni di vita in cui riesco a scorgere tanti modi in cui le persone mi dimostrano che s’interessano a me e alla mia famiglia. 

Di questo ringrazio Dio che mi ha dato la capacità di prendermi cura e coltivare, nel modo in cui posso, i rapporti umani che sono indispensabili per avere buone relazioni. 

A volte, se non si riesce a essere presenti con il prossimo in momenti particolari, ci si scusa dicendo “no gò corajo”, ma credo che anche un semplice messaggio, che non implica grandi sforzi, possa farci sentire “pensati” e abbia il potere cambiare la giornata, rendendola meno pesante. 

Quei sinonimi che ho elencato sopra, diventano quindi doni preziosi e buone azioni che arricchiscono il nostro cammino, rendendolo importante, unico e vitale. 

Ho pensato a tutto questo quando, giorni fa, una signora che abita nel mio paese, ha avvisato i vicini che si sarebbe assentata per alcuni giorni, dicendo di non preoccuparsi se si notavano le imposte chiuse. 

Mi ritengo fortunata di abitare in un piccolo paese, dove ci si prende cura l’uno dell’altro, anche solo controllando il movimento dei balconi o con un semplice saluto passando per la strada oppure con l’augurio di una buona giornata o di una notte serena. 

Anche quando i bambini passano per le strade in bicicletta, si cerca di osservare come si comportano e si prova a dare qualche consiglio perché non si facciano male. Questo accade ancora da noi ed è una sicurezza sapere che in qualche modo possiamo proteggerci e sostenerci a vicenda. È come dire a qualcuno “te gò in mente”; sono semplici parole, ma che contengono una miriade di pensieri colmi di affetto e di vicinanza. Sono piccole cose ma credo siano le più importanti, quelle che riescono a illuminare anche la notte, che rischiarano la strada, specialmente quando tanti sassi ostacolano il cammino e ci sentiamo smarriti. 

Forse dovremmo ricordarci di dirle o scriverle più spesso…

Lucia Marangoni (Dàmari)

23/07/2024



Ne sono convintissima

 


Tutto inizia in Casa


È a Casa dove i bambini imparano a dire:
1. Buongiorno
2. Buon pomeriggio
3. Buonanotte
4. Per favore
5. Con permesso
6. Mi dispiace
7. Perdonami
8. Grazie mille
9. Grazie
10. Ho sbagliato
È a Casa che si impara anche a:
1. Essere onesti
2. Essere puntuali
3. Non insultare
4. Essere solidali
5. Rispettare tutti: amici, colleghi, anziani, insegnanti, autorità
Anche a Casa si impara a:
1. Mangiare di tutto
2. Non parlare con la bocca piena
3. Avere igiene personale
4. Non buttare la spazzatura per terra
5. Aiutare i genitori nei compiti quotidiani
6. Non prendere ciò che non è tuo
Ancora a Casa si impara:
1. A essere organizzati
2. A prendersi cura delle proprie cose
3. Non muovere le cose degli altri
4. Rispettare regole, usi e costumi
5. Amare la vita e rispettare le convinzioni degli altri
Perché A SCUOLA gli insegnanti insegnano:
• Matematica
• Italiano
• Storia
• Geografia
• Lingua straniera
• Scienze
• Chimica
• Fisica
• Filosofia
• Educazione fisica
• Arte
E solo rafforzano ciò che l’alunno ha imparato A CASA.
Perché con quello che si è imparato A CASA si rispetta l’individuo, si rispetta la vita, la libertà e la proprietà di tutti. L’istruzione inizia e si sviluppa costantemente nei luoghi in cui partecipiamo e nelle domande che ci poniamo…
web

I consigli di Elettra


- Dissetarsi -

Bere non basta per dissetarsi.

A volte bisogna aggiungere qualcosa all'acqua, come limone, sciroppi, foglioline di menta, per modificare e arricchire di gusto la bevanda, e poterne berne facilmente una quantità adeguata per dissetare il corpo.

Ma c'è una tisana che bevuta fredda, disseta piacevolmente.

È menta e liquirizia.

Far bollire 2 cucchiai in 1 litro d'acqua per 1-2 minuti e lasciare raffreddare.

Si può congelare con gli stampini per il ghiaccio e usare 1 ghiacciolo per preparare una bibita istantanea, buona, senza zucchero.

O si mettere in frigo e dura per 2 giorni.

Chi non vuole far bollire acqua e possiede la menta nell'orto, pone una manciata di foglie di menta in 1 lt di acqua con mezzo limone, lascia macerare in frigo per 2-3 ore. 

Appena bevuta la preparazione, si rabbocca d'acqua e si lascia in frigo.  Dura 2-3 giorni.

Bisogna bere, anche se si pensa di non aver sete, anche se si lavora in luoghi non caldi o con l'aria condizionata,  perché la pelle traspira ugualmente. 

La carenza di acqua crea problemi alla: 

- vista

- pressione

- stanchezza

- stitichezza 

- dolori alla schiena 

- cistite 

- digestione difficile 

- secchezza sulla pelle 

- Labbra secche 

- pellicine delle unghie secche o che si fessurano

- alito cattivo

- bocca impastata

- Secchezza dell'occhio

- pressione massima alta 

Chi è di costituzione fuoco o aria deve bere di più di chi è di costituzione acqua o terra.


Elettra Erboristeria 

Cornedo Vicentino

Serata in compagnia del Coro a Ponteposta


 

La vignetta


 

sabato 27 luglio 2024

Quando finisce un amore


Quando finisce un amore, non soffriamo tanto del congedo dell'altro, quanto del fatto che, congedandosi da noi, l'altro ci comunica che non siamo un granché. In gioco non è tanto la relazione, quanto la nostra identità; l'amore è uno stato ove non affermiamo la nostra identità, ma la riceviamo dal riconoscimento dell'altro; e quando l'altro se ne va, restiamo senza identità.  

Ma è nostra la colpa di esserci disimpegnati da noi stessi, di aver fatto dipendere la nostra identità dall'amore dell'altro. 

Per tutta la vita cerchiamo morbosamente dei punti fissi a cui aggrapparci. E sono tutti rigorosamente esterni: gli oggetti, le persone, i luoghi, i risultati, le apparenze, il lavoro, i soldi. Lasciamo che siano gli altri a dirci chi siamo. Ma devi sapere tu chi sei. Ciò che gli altri dicono è irrilevante. 

E allora, quando finisce un amore, il lavoro non è di cercare di recuperare la relazione, ma di recuperare quel noi stessi che avevamo affidato all'altro, al suo amore, al suo apprezzamento. 

Mi chiedi qual è stato il mio più grande progresso, diceva Seneca. «Ho cominciato a essere amico di me stesso.»


Umberto Galimberti 

I consigli di Elettra


- Effetti non conosciuti della sensibilità all'istamina  sulla salute - 


Sentiamo parlare di istamina in caso di allergie respiratorie o prurito, ma l'istamina è un prodotto del corpo che risponde a tantissimi stimoli e crea molti disturbi diversi.

Se non dormi bene, potrebbe essere causato dall'istamina.

Le strisce rosse sulla pelle appena ci si gratta, è istamina.

Anche un dolore neuropatico può dipendere dalla presenza di istamina non degradata.

La fibromialgia è sempre dovuta a iperattività istaminergica.

L'allergia al Nichel è sempre responsabile l'istamina. 

Le dermatiti dipendono dall'istamina.

Come si attiva l'istamina?

È attivata dai cibi: latte, pomodori, frutta secca, frutta cruda, tonno, cioccolata, pesce,  salame, glutine.

Ma non solo:

Anche inquinanti ambientali, detersivi, acari, muffe, animali e batteri nella pancia specialmente se arrivano molecole grosse nell'intestino, non digerire bene.

Cosa si può fare?

-Cercare di limitare i cibi fortemente istaminici.

-Tenere pulito gli ambienti da polvere, animali, muffe.

-Limitare i farmaci che limitano l'enzima che degrada l'istamina :

- diclofenac

- NAC

- vitamina c

- vitamina B1 

-Migliorare la flora intestinale 

-Integrare acido folico e b12 

-Aggiungere al bisogno piante antistaminiche come Ribes, Nigella, Perilla e Lattoferrina.

-Affiancare oligoelementi come manganese e iodio.

-Anche la melatonina può aiutare perché stabilizza la membrana e il PEA.

Ma soprattutto per avere un quadro chiaro, visto la vastità degli effetti di un'istamina squilibrata è indispensabile sentire un medico di Medicina Funzionale o del Metodo Apollo.


Elettra Erboristeria 

Cornedo Vicentino 

Consolante🤔


 

La vignetta


 

venerdì 26 luglio 2024

I consigli di Elettra


- D'estate si suda e si perdono minerali -


Se a camminare si suda, se a lavorare si suda, anche stando fermi si suda e persino quando non ce ne accorgiamo perché abbiamo l'aria condizionata.

Sudando si perdono sali minerali e molto sodio.

D'estate è il momento giusto per usare il sale nei cibi.

Aggiunto alle verdure e sulle proteine è indispensabile per mantenere il tono pressorio, evitare i crampi e la sensazione di ondeggiamento.

Non pensiamo al sale come bene prezioso perché lo troviamo comodamente in vendita, ma è stato fino al secolo scorso un bene preziosissimo.

Il sale è il componente essenziale e indispensabile per il funzionamento delle cellule.

Non il sale nascosto nei cibi preparati, in quelli confezionati o in quelli di scarsa qualità. Il  sale da cucina e il sale iodato è un elemento importante per la salute d'estate.

Le verdure contengono poco sale e se si segue una dieta vegetariana, serve aggiungerlo.

Il sale è indispensabile per la digestione, la respirazione cellulare, per trasmettere impulsi nervosi, muovere i muscoli e il cuore.

Se tendi avere la pressione bassa, se fai sport, lavori sotto il sole o in un ambiente molto caldo, sala i tuoi cibi.

Attenzione: una dieta con affettati, formaggi, hamburger vegetali o animali, pizza, panini, cibi preparati fuori casa, confezionati, ha meno bisogno di sale.

Non è il sale il cattivo, ma l'uso non corretto che ne facciamo.

Le persone con patologie cardiache, renali o pressione alta  devono  ridurre il sale.


Elettra Erboristeria 

Cornedo Vicentino 

In Contra' Lucca...

... nel punàro delle galline della Verena...
un "Turista" inaspettato, ma sempre piacevole da vedere, (non tanto gradito dai proprietari degli orti immagino😑) e forse nemmeno dal gallo...😊
Staremo a vedere se col tempo si consoliderà quest'amicizia😊
 






 

Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...