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Visualizzazione dei post da novembre, 2023

Dal drone di Flores Munari - Forte Corbin

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Filosofia, cultura e...

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«Guardare è più facile che leggere, e quindi, cari amici del libro, apprestiamoci a essere sempre più rari e, in questo mondo mediatico, anche un po’ strani. L’homo sapiens capace di elaborare pensieri astratti è sul punto di essere soppiantato dall’homo videns che non è portatore di un pensiero, ma fruitore di immagini.» Galimberti aveva ragione. Ma anche torto. Non è vero che la gente non legge. Il vero problema è un altro:  è che molta gente non capisce cosa legge . L’analfabeta funzionale sa leggere. Sa scrivere. Ma non sa comprendere il senso di un testo, interpreta in modo letterale. Qualche giorno fa lessi un articolo che parlava di depressione e tanti, troppi, con mio grande sconcerto, hanno commentato l’aspetto della donna usata nella fotografia. E alle volte anche a me è capitato di partire da alcuni esempi per parlare di problemi più ampi, «ma quando indichi la luna, lo stolto guarda il dito».  Ma c’è un aspetto ben più grave. Vedete, l’analfabeta funzionale non sa ...

Qualche foto di una vecchia Arsiero

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  Da: sei di Arsiero se...

La vignetta

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Ma… lo sanno?

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  Ma gli alberi del bosco,  lo sanno cosa accade in autunno? Lo sanno che le loro foglie,  prima di cadere, ubriacate dal sole estivo,  racchiudono nei loro colori una meraviglia unica? Lo sanno che con le calde tonalità  sanno dipingere quadri stupendi e che vengono ammirati  e guardati con stupore dagli occhi umani? No, loro non lo sanno, seguono il ritmo delle stagioni,  incuranti di quello che c’è intorno a loro… Non hanno fretta,  non sono in competizione, non vogliono apparire,  semplicemente si abbandonano  a quello che Madre Natura ha pensato per loro,  seguendo il lento incedere del tempo. E quando il vento e il freddo porteranno via quelle foglie  formando dei tappeti colorati, gli alberi rimarranno coi rami spogli come braccia alzate al cielo,  e l’inverno li coprirà di gelo e neve, ma saranno lì,  ad aspettare di rinascere ancora una volta, in un ciclo perpetuo senza fine. Loro non lo sanno…  ed è per...

La gratitudine

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COLTIVATE LA GRATITUDINE E  LA RICONOSCENZA:  FA BENE ALLA VOSTRA SALUTE  di Antonio Giordano Recenti studi attestano che la gratitudine, il sentimento di riconoscenza verso chi ci ha fatto del bene, favorisca il rilascio di serotonina e dopamina, che, in quanto neurotrasmettitori, attivano i circuiti della felicità e della salute.  Essere grati, infatti, abbassa i livelli di stress e di ansia ed incide su aspetti psico-fisiologici importanti, come l’abbassamento del cortisolo che, in fase di stress si innalza favorendo le malattie cardiovascolari, la ritenzione idrica e l’aumento di peso.  Chi è capace di esser grato è più felice: instaura migliori relazioni personali e sul lavoro, inducendo il corpo a produrre endorfine, viatico per il benessere psico-fisico. Un’altra conseguenza di questo “stato di grazia” è un rafforzamento del sistema immunitario, cioè, la resistenza alle infezioni: un monitoraggio condotto su un campione di cittadini, effettuato dai ricerc...

Quanto mi piace sto quadro...

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fatto da una Persona di Valdastico😊  

"Felici e contenti" - Veglia penitenziale dei Giovani ad Arsiero

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  Questo scritto risale a molti mesi fa,  quando alcuni animatori  di Arsiero mi hanno chiesto di scrivere le impressioni  avute durante un incontro, dovevo scrivere ciò che avevo percepito  da nonna, ma non potevo diffonderlo se prima non fosse uscito nella nuova Stella Alpina, la pubblicazione Parrocchiale dell’Unità Pastorale Astico Cimone Posina, così ho atteso e me ne sono dimenticata…  Ora, anche a distanza di parecchio tempo, ho pensato di proporlo perché fra le tante notizie negative di cui siamo attorniati, quando c’è qualcosa di buono abbiamo il dovere di renderlo noto, così da vedere la positività che c’è anche nelle piccole comunità e trarne buoni esempi. Veglia penitenziale dei giovani ad Arsiero Ogni individuo, nella vita, è in continua ricerca: qualsiasi sia la ragione che ci fa muovere e ci dà la motivazione per crescere, è una cosa che aiuta ad ampliare il nostro bagaglio. Da anni, io sono in continua ricerca: cerco quello che mi fa bene al...

Avvisi funebri (FC)

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I consigli di Elettra

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- Radicchio, croccante, rosso, leggermente  amaro e fa tanto bene -  Il radicchio rosso, sia di Chioggia che di Treviso, è di stagione, bello, croccante, rosso e un po' amaro e contiene tante antocianine. Le antocianine donano il colore rosso al radicchio, ma anche il viola, il blu alla frutta e alle altre verdure. Queste molecole sono molto importanti per il benessere del nostro organismo e per preservare la nostra salute perché  hanno proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e anche anti-cancerigene.  Sfrutta il benessere delle antocianine del  radicchio, aggiungilo ai piatti cotti, prepara salse per condire, crea insalate fantasiose.  Ma non finisce qui. Il radicchio  possiede  anche una nota amara che stimola il metabolismo epatico, decongestiona la digestione con conseguente miglioramento del movimento intestinale. Mangia spesso il radicchio e scegli marmellate e  tisane colorate. Usa tutte  le verdure colorate e la frutta di stagi...

L'angolo della Poesia

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Lasciatemi qui fra i miei campi che ho vangato, arato e seminato per tutta la vita, nella mia casa, piena di crepe e di fessure, dove anche gli stracci profumano di buono. Qui tra le mie mura e la mia gente, anche un povero contadino come me con la faccia arrostita dal sole, si sente un Re. E quando verrà la mia ora, portatemi in fondo al campo sotto una manciata di terra che mi farà da coperta e cuscino; potrò sentire ancora l'odore della stalla, il profumo del fieno il canto del gallo al mattino ed i cricri dei grilli la sera e mi troverò bene come un nocciolo in una ciliegia.

La vignetta

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Non è più tra noi - Antonietta Martello (nr. 09-11/23)

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800 anni di Presepio

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GRECCIO 1223 - VALDASTICO 2023 800 ANNI DI PRESEPIO Che cos’hanno in comune il piccolo borgo medievale di Greccio , in provincia di Rieti e il nostro altrettanto antico paesello? Più di quanto si pensi. Innanzitutto, entrambi sorsero sul costone di una montagna, e le prime notizie che li riguardano  risalgono al X-XI secolo.  Per questa loro posizione geografica, inoltre, furono nel Medioevo luoghi mistici, di preghiera, con monasteri attorno ai quali si raccolse gente umile e laboriosa. Qualità, queste, molto care a San Francesco d’Assisi, il quale, visitando Greccio, vi si affezionò al punto tale da sceglierlo come luogo ideale per allestirvi il primo presepe della storia, di cui  quest’anno si celebrano gli 800 anni. Risale al 1223, infatti, la prima rappresentazione “tridimensionale” della Natività, fino a quel momento  raffigurata solo nei dipinti. Ma c’era un altro motivo che rendeva l’idea del presepe tanto originale e innovativa: nonostante le rievocazioni a ...

Pedemonte e i suoi Presepi

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I consigli di Elettra

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- Gonfiore di pancia -  La pancia non dovrebbe farsi sentire. È stata posta sotto il diaframma per lavorare tranquillamente in autonomia. Quando la pancia si fa sentire con gonfiori, dolori e crampi stiamo mangiamo o bevendo 'male'. Bere troppo poco può mettere in difficoltà tutta la digestione, impedendo una buona produzione di acido cloridrico e quindi un rallentamento del processo digestivo. Anche bere troppo ai pasti diventa un elemento che ostacola il lavoro di succhi gastrici e bere bibite fredde lo stesso. Mangiare cibo crudo, bollito, poco aromatizzato rallenta la produzione di succhi gastrici creando problemi alla digestione,  il cibo non viene disinfettato bene, passa nell'intestino a digestione incompiuta e crea una  crescita batterica anomala. Cosa fare quando si ha gonfiori di pancia: - ricordarsi di bere durante il giorno  - Bere dopo i pasti una tisana amara-digestiva o il vino amaro (ricetta del vino amaro da fare in casa). - mangiare poco cibo crudo ...

La vignetta

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La vita

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  -La vita ti delude perché tu smetta di vivere con illusioni e di vedere la realtà. -La vita distrugge tutto ciò che è superfluo fino a quando non rimane solo l'importante. -La vita non ti lascia in pace, perché tu smetta di incolpare te stesso e accetti tutto com'è. -La vita ritirerà ciò che hai, finché non smetti di lamentarti e inizi a ringraziare. -La vita invia persone conflittuali per curarti, affinché tu smetta di guardare fuori e inizi a riflettere ciò che sei dentro. -La vita ti permette di cadere di nuovo e di nuovo, finché non decidi di imparare la lezione. -La vita ti toglie dalla strada e ti presenta crocevia, finché non smetti di voler controllare tutto e scorrere come un fiume. -La vita mette i tuoi nemici sulla strada, finché non smetti di reagire. -La vita ti spaventa e ti spaventerà quante volte sarà necessario, fino a quando non perderai la paura e ti riprenderai la fede. -La vita ti separa dalle persone che ami, fino a quando non capirai che non siamo quest...

L'Io e il Noi

UMBERTO GALIMBERTI “L’Io e il Noi. Il primato della relazione” 03 febbraio 2024 - ore 21.00 TEATRO ASTRA - via Btg. Val Leogra 45, - 36015 SCHIO VI 𝐛𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐨𝐧 𝐥𝐢𝐧𝐞 https://www.ticketone.it/.../umberto-galimberti-l-io-e.../ UMBERTO GALIMBERTI “L’Io e il Noi. Il primato della relazione” Molte persone concepiscono l’amore in maniera possessiva. Mia moglie, mio marito… togliete questi possessivi, non c’è niente di vostro, l’altro è un altro. Anche i matrimoni possono essere possibili solo se partono dal concetto che Lei o Lui è un altro. Ciascuno di noi è il riflesso dello sguardo dell’altro. Oggi ci si lamenta dell’egoismo, del narcisismo, ma chi ha messo il seme del primato dell’individuo rispetto alla comunità? La condizione elementare e fondamentale per continuare a vivere si chiama Amore. L’aveva detto bene Freud: la vita funziona se qualcuno ci ama. Noi viviamo finchè c’è qualcuno che ci ama: sono convinto che molte persone anziane ‘se ne vanno’ perché nessuno le ...

L'angolo della Poesia

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S'infittiscono i pensieri,  è sempre il buio  ad avere la meglio  quando la speranza  vacilla e testarda  non si arrende neppure nella resa dei conti. Continua l'evoluzione del nulla. Il degrado col vestito da sera entra ovunque  e sembra lontana l'era del fermento emotivo  quando ogni giorno custodiva un sogno  a cui si credeva fermamente. Forse é ancora così ... solo che io non me ne accorgo.  I miei sogni hanno le rughe,  ma non mollano. Francesca Stassi

La vignetta

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Se nascerai uomo io sarò contenta lo stesso

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E forse di più, perché ti saranno risparmiate tante umiliazioni, tante servitù, tanti abusi.  Se nascerai uomo non dovrai temere d’essere violentato nel buio di una strada. Non dovrai servirti di un bel viso per essere accettato al primo sguardo, di un bel corpo per nascondere la tua intelligenza. Non subirai giudizi malvagi quando dormirai con chi ti piace, non ti sentirai dire che il peccato nacque il giorno in cui cogliesti una mela. Potrai disubbidire senza venir deriso, amare senza svegliarti una notte con la sensazione di precipitare in un pozzo, difenderti senza finire insultato.  Naturalmente ti toccheranno altre schiavitù, altre ingiustizie: neanche per un uomo la vita é facile, sai.  Poiché‚ avrai muscoli più saldi, ti chiederanno di portare fardelli più pesanti, ti imporranno arbitrarie responsabilità. Poiché avrai la barba, rideranno se tu piangi e perfino se hai bisogno di tenerezza.  Ti ordineranno di uccidere o essere ucciso alla guerra ed esigeranno l...

25 novembre

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Io sono più forte

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Dopo la mostra sul problema dell'anoressia, esposta durante l'estate al Centro culturale, Maurizio Pretto prosegue l'indagine sui temi sociali proponendoci una serie di scatti sulla violenza contro le donne. Argomento attualissimo, purtroppo, dove molto, sopratutto negli ultimi tempi, è stato detto. La visione e la prospettiva di un fotografo, che usa immagini al posto delle parole, può darci un silenzioso spunto di riflessione in più. Anche questa mostra è ospitata negli spazi del Centro culturale, stavolta però proprio all'interno della biblioteca. Un po' di rivoluzione, un po' di "casino" creativo e sacrosanto, sarà certamente compreso e accettato da tutti. L'inaugurazione della mostra fa parte delle manifestazioni in programma sabato prossimo 25 novembre. Ci ritroveremo alle 16,30 nella piazzetta del municipio per inaugurare una panchina rossa, a seguire la fiaccolata fino alla Madonna Pellegrina e inaugurazione della mostra fotografica al cent...

I consigli di Elettra

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- Ricordarsi di bere e bere con facilità -  Con il freddo si tende a bere di meno. Ci si accorge di avere sete molto più tardi del momento in cui avremmo dovuto bere. Lo stimolo della sete in inverno va coltivato, spinto, cercato.  Appena si sorpassa la soglia critica della carenza di acqua il corpo ci invia segnali d'allarme, ma spesso non li ascoltiamo. Segnali di bisogno di bere: - catarro denso che non scivola - labbra secche - pressione alta  - digestione difficile  - odore alle ascelle - mal di gola. Per evitare di essere disidratati è importante bere con costanza e per un tempo che ricopra tutto il giorno. Lo stimolo della sete va soddisfatto bevendo tisane oppure acqua frizzante. Quando non abbiamo tempo o voglia di preparare una tisana possiamo prendere una scorciatoia.  Scorciatoia: In una bottiglietta termica da mezzo litro, porre l'acqua calda e aggiungere 2 pipette di gocce (40-50 gocce di piante in soluzione idroalcolica - tintura madre), bere como...

Sua maestà "il kaki"

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    Frutto benaugurante e goloso ma... Si dice cachi o kaki? E il singolare è “un caco”? E che c’entra il colore cachi dei vestiti col colore dei frutti? Per fortuna arriva novembre e con lui maturano i diosperi (ancora un altro nome)! Innanzitutto la grammatica: la parola cachi, con cui si indicano albero e frutto, resta invariata che sia singolare o plurale. Per cui si mangia “un cachi” e non “un caco”, si acquistano “quattro cachi”, e ho piantato un cachi nel campo. E fin qui ci siamo. Passando alla grafia, va bene sia scrivere cachi che kaki, questa seconda versione proviene dal nome scientifico Diòspyros kaki. Diòspyros, da cui il nome diospero col quale il frutto è chiamato in diverse regioni, significa “cachi frumento di Giove” dal greco Diós, di Giove, e pyrós, frumento... L’etimologia della parola “kaki”, da cui “cachi”, arriva però dal giapponese, dato che la pianta, originaria dell’Asia (sembra che fosse già coltivata in Cina 2000 anni fa), in giapponese è chiamata ...