giovedì 30 novembre 2023

Filosofia, cultura e...


«Guardare è più facile che leggere, e quindi, cari amici del libro, apprestiamoci a essere sempre più rari e, in questo mondo mediatico, anche un po’ strani. L’homo sapiens capace di elaborare pensieri astratti è sul punto di essere soppiantato dall’homo videns che non è portatore di un pensiero, ma fruitore di immagini.»

Galimberti aveva ragione. Ma anche torto. Non è vero che la gente non legge. Il vero problema è un altro: 

è che molta gente non capisce cosa legge.

L’analfabeta funzionale sa leggere. Sa scrivere. Ma non sa comprendere il senso di un testo, interpreta in modo letterale. Qualche giorno fa lessi un articolo che parlava di depressione e tanti, troppi, con mio grande sconcerto, hanno commentato l’aspetto della donna usata nella fotografia. E alle volte anche a me è capitato di partire da alcuni esempi per parlare di problemi più ampi, «ma quando indichi la luna, lo stolto guarda il dito». 

Ma c’è un aspetto ben più grave. Vedete, l’analfabeta funzionale non sa riconoscere le intenzioni di chi scrive. 

Essere un lettore consapevole significa riconoscere i meccanismi linguistici, logici, formali che vengono usati per plasmare e orientare le nostre opinioni. Se non capisci dove vuole arrivare a parare chi scrive, qual è il suo pensiero, a che linea politica appartiene, è un bel problema! Perché quasi sicuramente ti limiti ad assorbire in modo acritico tutto ciò che leggi! 

Sapete qual è la cura per l’analfabetismo funzionale? Leggere! Leggere tanto, ma proprio tanto! Io amo leggere i classici, ma amo leggere anche quei libri che mi insegnano a capire il mondo: saggi di filosofia, di storia, libri su Stalin, sulla Russia, sull’evoluzione del linguaggio. Leggete, perché facendovi amici i libri svilupperete la capacità di riconoscere i parolai, gli scribacchini come li chiamava la Fallaci, ma soprattutto prestate attenzione a cosa leggete, domandatevi sempre: «perché X ha scritto questo? Dove vuole arrivare?» 

Partite sempre dai «perché». Sono i perché che fanno la differenza. 

G. Middei



1 commento:

  1. Leggere è aprire la porta all'immaginazione, migliorare le conoscenze, sviluppare le capacità di analisi, diminuire lo stress...Quanti avranno letto questa pagina ?

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