COLTIVATE LA GRATITUDINE E
FA BENE ALLA VOSTRA SALUTE
di Antonio Giordano
Recenti studi attestano che la gratitudine, il sentimento di riconoscenza verso chi ci ha fatto del bene, favorisca il rilascio di serotonina e dopamina, che, in quanto neurotrasmettitori, attivano i circuiti della felicità e della salute.
Essere grati, infatti, abbassa i livelli di stress e di ansia ed incide su aspetti psico-fisiologici importanti, come l’abbassamento del cortisolo che, in fase di stress si innalza favorendo le malattie cardiovascolari, la ritenzione idrica e l’aumento di peso.
Chi è capace di esser grato è più felice: instaura migliori relazioni personali e sul lavoro, inducendo il corpo a produrre endorfine, viatico per il benessere psico-fisico.
Un’altra conseguenza di questo “stato di grazia” è un rafforzamento del sistema immunitario, cioè, la resistenza alle infezioni: un monitoraggio condotto su un campione di cittadini, effettuato dai ricercatori Monica Barlett e David Zeno, ha evidenziato che i soggetti più portati alla gratitudine per i risultati conseguiti nel corso della propria vita sono più in armonia con gli altri, vivono più a lungo e meglio, ed empatizzano più facilmente, assumendo comportamenti prosociali.
L’esser grati inoltre, sconfigge l’insonnia, mette in pace con se stessi, aumenta la consapevolezza di ciò che si vive e di come lo si vive.
La psicologia positiva si occupa di approfondire alcuni aspetti delle persone grate, definendole persone con una migliore visione della vita.
La scienza ne ha trovato le dirette conseguenze fisiologiche ed ormonali ed infatti quando l’infelicità è determinata dal mal funzionamento dei neurotrasmettitori o degli ormoni, la terapia farmacologica deve intervenire a ripristinare i giusti livelli di serotonina e dopamina. Negli altri casi, invece, la prospettiva della felicità attraverso l’esercizio della gratitudine verso gli altri e verso se stessi, è una scelta.
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