Frutto benaugurante e goloso ma...
Si dice cachi o kaki?
E il singolare è “un caco”?
E che c’entra il colore cachi dei vestiti col colore dei frutti?
Per fortuna arriva novembre e con lui maturano i diosperi (ancora un altro nome)!
Innanzitutto la grammatica: la parola cachi, con cui si indicano albero e frutto, resta invariata che sia singolare o plurale. Per cui si mangia “un cachi” e non “un caco”, si acquistano “quattro cachi”, e ho piantato un cachi nel campo. E fin qui ci siamo.
Passando alla grafia, va bene sia scrivere cachi che kaki, questa seconda versione proviene dal nome scientifico Diòspyros kaki. Diòspyros, da cui il nome diospero col quale il frutto è chiamato in diverse regioni, significa “cachi frumento di Giove” dal greco Diós, di Giove, e pyrós, frumento...
L’etimologia della parola “kaki”, da cui “cachi”, arriva però dal giapponese, dato che la pianta, originaria dell’Asia (sembra che fosse già coltivata in Cina 2000 anni fa), in giapponese è chiamata “kaki no ki”.
Passando al colore, ecco che invece ci spostiamo in Persia perché l’etimologia di riferimento per il color cachi, o kaki, usato soprattutto negli abiti “coloniali”, viene dal persiano khâk, polvere, in indostano kaki, che vuol dire polveroso, color polvere, inglesizzato in khaki. Quindi non c’entra proprio niente col frutto.
E ora che sappiamo tutte queste cose, finalmente dormiremo sonni tranquilli, tanto più che sognare un cachi sembra che porti bene e significhi felicità.
Se siete a dieta stretta forse è meglio non mangiarne troppo, perché il cachi è un frutto energetico, grazie all’alta presenza di zuccheri. Il che lo rende sconsigliato anche a chi soffre di diabete, ma perfetto per chi fa sport.
Fonte di proteine, di vitamina A, C e potassio, un cachi al giorno aiuta ad eliminare l’astenia, e mangiato al mattino regola le funzioni dell’intestino, purché sia molto maturo.
Ma limitarsi a queste poche indicazioni non renderebbe giustizia a questo frutto che nasce dall’albero delle “sette virtù”. E non sono sette per modo di dire: il cachi, infatti, è un albero che si contraddistingue per longevità, resistenza, generosità, bellezza, validità, disponibilità e ricchezza. Virtù che, secondo una antichissima fiaba cinese, sembra vengano trasmesse a chi ne mangi i frutti...😊
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