“A FORNI DI VALDASTICO,
UNA NUOVA MOSTRA FOTOGRAFICA”
UNA NUOVA MOSTRA FOTOGRAFICA”
Organizzata dal GRUPPO ALPINI di Forni di Valdastico, Sezione Monte ORTIGARA, il 14 luglio 2012, è stata inaugurata la mostra fotografica “La spedizione punitiva MAIOFFENSIVE 1916” , curata dallo storico SIRO OFFELLI. Allestita con cura nella sala delle ex Scuole Elementari, le foto esposte sono documenti storici che meritano di essere conosciuti . Le immagini esposte sono particolarmente rivolte alle armi da guerra, all’artiglieria pesante, a foto di soldati e a panorami della nostra valle.
Il pomeriggio del 14 luglio, l’inaugurazione ha ospitato il Presidente della Sezione, Enzo Biasia e il vice presidente Albino Cortese, che si sono detti orgogliosi di essere presenti a questo memento ed hanno fatto gli elogi per come il Gruppo Forni continua a mettere a disposizione dei visitatori, documenti di valore storico. Oltre alle varie autorità di competenza, il Sindaco di Valdastico e il vice sindaco di Arsiero che, giunti insieme a un gruppo di Austriaci in uniforme , per la cerimonia annuale nei cimiteri austriaci, hanno dato il loro contributo perché l’inaugurazione si svolgesse nel modo più solenne possibile. Il Console Mario Eichta , promotore degli incontri italo- austriaci per ricordare i caduti di entrambi i fronti, presenzia sempre volentieri a tutte le occasioni dove, ricordo, preghiera e testimonianza, tengono uniti gli uomini di nazioni diverse. Dopo l’alzabandiera e un attimo di raccoglimento davanti al monumento dei Caduti, i soldati in divisa hanno sparato in aria dei colpi di fucile, quindi il taglio del nastro ha dato il via alla visita della mostra. Presente il conosciuto cerimoniere in pensione, Sabatino Libratti che con vera passione partecipa a queste cerimonie ed è un personaggio molto conosciuto, per la sua saggezza e la sua simpatia. Dopo i momenti rituali che accompagnano questo tipo di cerimonie , offerto dal Gruppo Alpini di Forni, un piccolo rinfresco che sempre accomuna e fa stare in compagnia. La mostra è aperta il sabato dalle ore 16.00 alle 19.00; la domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 per tutto il mese di agosto. Chi fosse interessato in altri giorni, è possibile prenotare la visita ai numeri di telefono: Luciano Lorenzi 347/4262824---- Iginio Lorenzi 340/0080733--Luciano Bernar 333/4665969
Nei mesi passati, è arrivata al presidente del gruppo Luciano Lorenzi, una lettera scritta da una signora che è partita da Valpegara circa 50 anni fa e che vive a Trento. Una lettera che fa sentire l’amore che questa donna nutre nei confronti del Corpo degli Alpini; le vicissitudini della guerra, come spiega nel suo scritto, hanno provato duramente la sua famiglia, ma nel cuore ha un trasporto particolare per gli alpini tanto da scrivere due poesie che riporto di seguito. Scritte in dialetto del posto in cui vive, sono una testimonianza di un amore profondo, di un ricordo del fratello disperso in Russia e del cappello dell’Alpino.
Credo siano testimonianze che meritano di essere conosciute anche ai nostri giorni, dove spesso i tanti soldati che hanno perso la vita per la Patria, vengono dimenticati.
Grazie a tutte le persone che offrono la possibilità di poter capire meglio, un periodo tanto difficile e doloroso della nostra storia.
Lucia Marangoni
Caro capel dal pano verde
Portà sempre con rispeto e amor
En de ogni bisogno e ne le calamità,
te sì lì sempre pronto a farte onor.
La to pena zè come nà bandiera
Che la svolassa libera ‘ndel vento
E quela nappina colorata
La ghè dà nome al to regimento.
Te sì un stimolo al’Aplin che te porta
Spresante del pericolo, onesto e vigoroso,
par tuta la vita, par el te sì sacro
parchè de tì l’è geloso.
‘Ndò che te passi, te lassi un profumo
de altruismo, amor e fedeltà,
che ne la to epopea vissuda
tè xè stà bon de dar con generosità.
“Per gli Alpini non esiste l’impossibile”
Se lèse su nà rocia ai piè del Doss Trent
E co sto spirito, tanti per la Patria,
i se gà imolà sensa domandar in cambio gnente.
(Albina Sartori Trento)
“LA ME VAL”
Ah, la me val, col so grambial de fiori,
basà dale nuvole e dai venti,
la gà godesto el saor de tanti amori
e la gà patìo el dolor de tanti stenti.
Ah, la me val, col so grambial de neve
E po’ d’istà el bon odor de fien,
l’arieta fina el cor el te soleva
in de ste case, andove ancora i se vol ben.
Ste vecie case, che piande nine nane de emigranti,
e tusi morti in guera,
che ale fin quando i ghè sona le campane,
i volarìa tornar nel so grambial de tera
(Albina Sartori Trento).
(Albina Sartori Trento).
Molto interessante !
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