Ho letto che quando piove dovremmo aprire le finestre. Invece le chiudiamo... e sembrerebbe essere un errore che quasi tutti facciamo di sicuro!
Se piove, è possibile aprire le finestre per qualche minuto. La pioggia porta ossigeno e purifica l'aria della nostra casa.
Il classico "odore di pioggia" si chiama in realtà Petrichor.
Quando piove, c'è odore di ozono e queste particelle puliscono l'aria della nostra casa.
L'acqua è un elemento purificatore che pulisce tutto ciò che è cattivo...
web
E’ capitato a tutti di sentire quel buon profumo di “terra bagnata” dopo la pioggia.
Quell’odore particolare ha un nome ed è di origine greca ed è difficile non associare quella sensazione al capolavoro italiano “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio.
Ad oggi si parla molto dell’ambiente e delle nuove politiche “verdi” che si vogliono adottare in un futuro non troppo prossimo.
Ad oggi l’Italia (e non solo) è in emergenza siccità in una di quelle che è stata definita una delle estati più calde di sempre.
Tra gli odori che ci restano più impressi nella mente fin da quando siamo bambini è sicuramente quello della terra bagnata.
L’odore emanato dal suolo quando piove dopo un lungo periodo di secca ha un nome preciso: petricore.
Il misto di dolce e acre insieme quasi segno di un respiro della terra, deriva da alcuni elementi che si incontrano con la pioggia.
Tra questi ci sono l’ozono, la geosmina e oli prodotti dalle piante e rilasciati nell’atmosfera grazie all’acqua piovana.
Il dizionario Treccani definisce il petricore come quella “particolare sensazione olfattiva che si percepisce al battere della pioggia sulla terra da tempo asciutta”.
Il termine ha origine neoclassica e nasce dall’inglese “petrichor” che, a sua volta, deriva dall’unione di due sostantivi greci: “πέτρα” (pietra) e “ἰχώρ” (icore, linfa; ovvero il fluido che, secondo la mitologia, scorre nelle vene degli dei).
Gabriele D’Annunzio è una delle figure letterarie e politiche più emblematiche del nostro paese.
Tra i capolavori scritti dal poeta non possiamo non pensare a “La pioggia nel pineto” dopo aver parlato di petricore.
Durante il temporale estivo D’Annunzio ci porta a immergerci completamente nel paesaggio, portandoci a contemplare solamente i rumori dell’acqua e della natura che si trasforma intorno, e che porta alla trasformazione anche i protagonisti della poesia (il poeta e la sua musa Eleonora Duse): i due sono diventati una sola cosa con il bosco.
Al tema del panismo, quindi, se ne collega subito un altro: quello della metamorfosi.
Nella poesia sono diversi gli elementi forti e caratterizzanti, soprattutto per quanto riguarda l’udito e gli odori.
Leggendo la poesia si può quasi sentire il rumore della pioggia e il profumo del bosco che avvolge i due fino a farli diventare parte di sé.