domenica 9 dicembre 2018

Violenza sulle donne


Qualche giorno fa, il giornale di provincia ha pubblicato questo mio scritto tagliandolo, o meglio censurandolo, in alcuni parti particolarmente importanti; 
i poteri forti, siano essi forze dell'ordine, politiche, giornalistiche o di legge, vanno sempre difese ad oltranza anche contro ogni incontrovertibile realtà dei fatti.)

Gentile Ispettore Roberto Minervini,
c'è il corpo di una donna assassinata che attende la pietà della sepoltura. E tutt'attorno c'è un vociare inquietante, che già intende seppellire il suo vissuto, la vita futura che le spettava e le ragioni delle sue scelte.
Leggo e ascolto molte scusanti ed interpretazioni sul suo assassino, non leggo e non ascolto l'indignazione per tali commenti né per il fatto in sé.
A suo tempo, dopo aver vissuto sulla mia pelle la violenza di uno stalker, lei mi disse: "Non possiamo esimerci dal portare la nostra testimonianza in ogni luogo e in ogni contesto, molte sono le persone da informare e da sensibilizzare". Ma ora mi appare del tutto inutile ogni singola azione o parola scritta!
Non che mi aspettassi chissà quali risultati, ma un po' di sano senso della realtà e di umanità questi sì.
Mi dica Ispettore, fino a quando lei avrà la forza di andare a recuperare corpi di donne in fondo ai laghi o in fondo al baratro della sofferenza che altri non colgono? Fino a che punto la sua intransigenza e voglia di verità e libertà per le donne, riusciranno a galleggiare e ad agire sulla grande indifferenza che ci circonda?
Ho sempre colto nelle sue infinite serate di sensibilizzazione sull'argomento, un senso di missione, un quel non so ché di sacralità che il soggetto sa donare alle azioni che compie, pur comprendendo che sono mete ambite! Ma lei è un uomo ed io una donna.
E la donna che subisce violenza, mi creda, ne subisce, subito, dopo un'altra (sia che essa rimanga in vita , sia che muoia): quella di non essere creduta e di sentirsi costruire attorno una realtà che fa bene al più della società, ma non a lei; la società ha bisogno di trovare una scusante, di trovare una giustificazione a se stessa, al suo generare uomini malvagi: difficile soffermarsi sul perchè, forse si scardinerebbero troppi luoghi comuni sulla falsa forza maschile? 
Come si può permettere ad un giornalista di scrivere che "Il femminicidio è una tesi bislacca" (...) e che "su 60 mln di abitanti ci sono 100 casi sfortunati, di cui quasi la metà causati da stranieri"?
Come può il comandante dei carabinieri di Vicenza sostenere che non si tratta di un femminicidio, ma di un omicidio dettato "da motivi passionali"? Tesi supportata anche da un MI PIACE di una nota parlamentare donna (sic) vicentina. Risulta così difficile ammettere che esistono uomini cattivi, malvagi e violenti?
E come può uno psicanalista sostenere sulle pagine del giornale di provincia che "Le donne non sanno scegliersi gli uomini"?
Io mi arrendo: mi appare una lotta impari quella che le donne ogni giorno devono affrontare per farsi rispettare in quanto persone!
Si è sempre in colpa, sia che si venga uccise, sia che si rimanga in vita: io ne so qualcosa! E a volte penso che la mia dannazione non è stata il ritrovarmi dentro la mia casa (24 febbraio 2011) abilmente saturata di gas, ma la dannazione è stata uscirne viva: perchè anche di questo me ne è stata fatta una colpa. Colui che prima era definito un uomo violento poi è diventato un santo: ogni paese tende a difendere la propria falsa e apparente onestà dei suoi abitanti maschi. Alla mia persona sono stati fatti i raggi x, a lui qualche buffetto sulle guance e il via libera per continuare a perseguitarmi.
Le sue avvocate in Tribunale mi hanno definito "femminista": lascio a lei commentare la cosa.
Di fatto ora ogni qual volta mi ritrovo di fronte a qualcuno che in maniera consecutiva mi nega la realtà dei fatti, il mio essere femmineo va in frantumi e tutto quello che avevo costruito si sbriciola davanti ai miei occhi e alle mie mani impotenti.
Le piazze piene il 25 di novembre mi fanno venire pena; tutte quelle scarpe rosse appese di qua e di là mi danno fastidio perchè è dal 26 di novembre in poi che vorrei vedere, sentire e toccare con mano l'indignazione!
Non vorrei, ma voglio sentire palpitare ai funerali di Anna Filomena (assassinata il 20 novembre a Marano -VI-) quell'indignazione che non può che gridare: 
volevo, vogliamo vivere libere!

Irma Lovato Serena

11 commenti:

  1. Gentile Signora Lovato Serena, quando scrive su questo drammatico tema tocca e interroga il mio essere uomo e cittadino italiano! Scusi se non mi firmo.

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  2. Gentile anonimo di mezzogiorno, scuso la sua anonimità (anche se sarei curiosa di sapere chi è...) perchè, in questo caso, mi da l' opportunità di sapere che qualche interrogativo i miei scritti lo pongono. Grazie

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  3. Scusi signora Irma, ma ho la vaga impressione che Lei ce l'abbia con il mondo intero , in particolare quello maschile. ( cosa le hanno fatto di male ? ) Da sempre purtroppo succedono questi fatti incresciosi , anche se qualche volta è stata la donna protagonista e non vittima, magari a ragion veduta. Che dire poi dei figli vittime da madri sconsiderate . Non dimentichiamo che nel mondo animale regna la legge del più forte o del più astuto, e noi sebbene dotati di un po di materia grigia, ne facciamo parte. Non si arrabbi , si goda invece la pace e la serenita della sua Posina.

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    1. Bè, se è vera come dice lei la legge del più forte e del più astuto...allora lei è in via di estinzione. Non si arrabbi, si goda la serenità del suo anonimato.

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  4. Effettivamente come dice mi sembra che lei sia dotato solo di un po’ di materia grigia e credo di dubbia qualità. Da sempre purtroppo succedono questi fatti incresciosi. Comunque stia sereno!

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    1. Signora Irma e anonimo delle ore 20.32. Vi voglio rassicurare÷ io sono sereno e non arrabbiato, al contrario di voi due, mi sembra. In particolare l'anonimo , dimostra di essere profondamente ignorante se si rifugia in un insulto anziché in un dialogo costruttivo. ( spero sappia leggere il significato fra le righe ) Mi sembra di aver espresso l'idea di condannare ogni forma di violenza, sia nei confronti delle donne, dei figli, degli anziani e così via.
      Comunque mi fa piacere che il blog si animi in po'. Siate sereni e Buon Natale.

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  5. Quale pace e serenità a Posina, con la A31 che la trafiggerà?!

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    1. Dubito che la signora Irma permetterà che i signori del cemento distruggano un paesaggio così bello . Se così fosse, troverà la solidarietà di molti.

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    2. I signori del cemento non sono certo peggiori dei signori di verde vestiti.Il degrado in Valle avanza a piè veloce già da anni! L' A31 in Val Posina? Sarebbe la ciliegina sulla torta della quindicinale Amministrazione leghista.

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  6. Avevo risposto ad alcuni commenti seppur anonimi ma, per ragioni che mi sfuggono, non sono stati pubblicati. La mia firma c'era per tanto mi assumevo la responsabilità di quanto dicevo e controbattevo a chi si nascondeva dietro la piccolezza dell' anonimato.
    Saluti a tutti!

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  7. Di seguito, parlo dei casi più gravi, che si riferiscono agli omicidi.
    Per le forze dell’ordine dello Stato, ma non per le organizzazioni femministe, in questi ultimi anni, in Italia gli omicidi compiuti dal famigliare della vittima, sia esso uomo o donna, sono poco più di un centinaio annui, e sembrano diminuire di anno in anno, e in Italia, insieme a Slovenia e Slovacchia, sono in numero più basso in Europa.
    Di questi omicidi, oltre il 90% sono compiuti da maschi, italiani e stranieri.
    Dietro ad ogni fatto, ci potrebbe essere una causa gravissima, la donna può uccidere il figlio anche per depressione post-partum, oppure il maschio può perdere la testa, per esempio in seguito ad una sentenza del giudice che stabilisce che i figli siano affidati alla ex-moglie, così pure la casa di abitazione e una buona una parte del suo reddito (in alcuni casi beneficiario di questa situazione può essere il nuovo convivente della coniuge), per gelosia, ecc. L’ex marito, o separato, può essere costretto, per necessità, a condurre una vita di stenti e a dormire sotto i ponti . Sempre, comunque, l’istinto passionale dell’uomo prevale sulla parte razionale della persona. Ci può essere, anche, una mente ottenebrata dall’uso di droga, o semplicemente l’abbrutimento bestiale.
    Il buio totale, che favorisce la mano dell’omicida, chiunque sia. A volte, le vittime lanciano dei segnali, che non sempre le istituzioni, o le persone vicine, riescono a raccogliere; altre volte, per varie ragioni, sembrano non esserci segnali premonitori. Se é dimostrato che tra la donna e l’uomo è quest’ultimo la figura più fragile psicologicamente, perché l’uomo è meno resistente allo stress, più incline a perdere l’equilibrio interiore e quindi a compiere atti di violenza di cui poi avrà da pentirsi per il resto della sua vita, è parimenti evidente come la donna sia più fragile fisicamente: il combinato disposto di questi due elementi porta alla triste realtà di troppe donne vittime della forza bruta maschile.

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