Domenica
28 gennaio camminavo attentamente per la piazza di Lastebasse e per
non cadere mi aggrappavo al recinto del monumento, tuttavia sono
scivolata avvertendo vari dolori, tanto da sentirmi sul punto di
andare al pronto soccorso a causa della lastra di ghiaccio che
rivestiva la pavimentazione in porfido. Non sono l’unica a
raccontarla, visto che altri lamentano simili cadute e anche peggio,
su quella piazza che d’inverno diventa un insidioso tranello. Me la
prendo con la pubblica amministrazione locale che all’epoca dei
lavori non ascoltò la voce saggia di esperti in materia di piazze
prive di sole come quella lastegana, i quali dicevano: “Quel tipo
di pavimento non s’ha da fare”. Venne fatto ugualmente, pur
sapendo quante e quali avrebbero potuto essere le conseguenze
infortunistiche, tanto che oggi a farne le spese sono sia quelli del
posto che passeggeri in attesa d’un caffè, i quali si trovano a
terra, lunghi e distesi. Sabato e domenica non si lavora, sicché i
granuli di pietrisco si contano su una mano e l’antigelo resta nel
sacco. Il sindaco non si vede quasi mai e la piazza risulta
letteralmente abbandonata. Perciò, finché si tratta di cose minime, va bene,
ma diversamente... come la mettiamo, cari signori?
Maria
Zordan
Non è ne per polemica ma se il comune di lastebasse non si fosse dissociato dalla Unione dei tre comuni certamente uno degli altri operai un sacco di sale o un paio di carriole di ghiaia l’avrebbe portata anche la da soli non andiamo da nessuna parte.
RispondiEliminaBasterebbe fare una pista di pattinaggio et voilà, les jeux sont faites! Così il sindaco farebbe la parte del leone non solo alla sera ma anche alla mattina.
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