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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Don Fernando Lorenzi

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Don Fernando Lorenzi nativo di San Pietro Valdastico (VI) ricorda quest'anno il 50° anniversario di Ordinazione Sacerdotale.  Presento brevemente la sua vita sacerdotale dedicata al servizio pastorale, prima in Italia e poi all’estero in Germania, emigrante con gli emigranti Italiani. Undicenne entra in seminario a Thiene per realizzare la sua vocazione e dopo le medie, il liceo e cinque anni di teologia, viene ordinato Sacerdote il 7 Luglio 1966 a Padova dal Vescovo Mons. Girolamo Bortignon assieme a 24 suoi confratelli. Inizia il suo ministero come cappellano a Montagnana (PD), giovane tra i giovani, ma tenendo presente anche tutte le altre realtà pastorali; vi rimane per 8 anni. Sarà poi mandato a Milano nella Parrocchia di Santa Maria Liberatrice, Parrocchia affidata alla diocesi di Padova, e vi resta cinque anni. Nel 1979 viene inviato dal Vescovo di Padova in Germania, in diocesi di Colonia nella Missione Cattolica Italiana d...

A me piace quando la natura dice: decido io dove...

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Capitello dei Cerati

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Dei bravi Volontari stanno sistemando sia il Capitello che la zona intorno.  Bella idea ravvivarlo con le colonne azzurre, spicca molto di più.  perdonate le foto le ho scattate in volata dall'auto,  quando sarà ultimato ne proporrò di più nitide.

Un esempio di perseveranza

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Momenti di convivialità in occasione del 40esimo della Proloco di Pedescala - by Delmo Stenghele -

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L'Ortigara

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Son ritornati i fiori, sull’Ortigara. Dopo la guerra era rimasta solo un’immensa pietraia, scavata e sconvolta in ogni palmo di terreno; difficile immaginare che fra quelle rocce frantumate sia potuto sopravvivere qualcosa, fosse anche un filo d’erba. Poi, lentamente, la vita è ripresa, come dopo una glaciazione o dopo certe eruzioni vulcaniche. Forse i fiori sono l’omaggio silenzioso della natura alle migliaia di caduti, a quella meravigliosa gioventù proveniente da mezza Europa chiamata lassù a combattere e morire, perché così era stato deciso. Oppure la natura vuole ricoprire e nascondere tanto orrore, stendendo cuscini colorati e tappeti variopinti su quell’immenso cimitero. E se le montagne avessero un’anima, tanto da provare emozioni e sentimenti come noi? Dopo tutto il dolore che ha visto e provato e il lutto portato per tanti anni, l’Ortigara è tornata ad indossare qualche tenue vestito a fiori. Ortigara, sullo sfondo il cippo austriaco.   (by Bibliot...

Non prendetemi in giro...

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Un saluto a tutti dal mitico JOHN

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che tutti gli anni ritorna volentieri al Paese  per un breve periodo  ospite della sorella Francesca.

Non facciamo di Amatrice un business!

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Ho fatto una mano di conti: per preparare un piatto di pasta all'Amatriciana non si spendono neanche due euro. Un etto di pasta, un po' di pomodoro, una manciata di guanciale, una spruzzata di pepe e una di pecorino. No, ai 2 euro non si arriva. E quindi, mi chiedo io, dove sta il grande cuore dei ristoratori che devolveranno 2 euro (uno di tasca loro e uno dalla tasca dei clienti) per ogni piatto di Amatriciana servito? Direi, malpensante e "malpancista" come ogni tanto riesco a essere, che il cuore, in questo caso, sia preoccupantemente vicino al portafogli. Perché se da un lato è vero che tutto fa brodo, dall'altro è anche vero che il brodo può essere di verdurine un po' appassite o di cappone bello grasso. La differenza non è da poco, sia nel gusto che nel costo. Ammantarsi del velo della solidarietà sacrificando due euro (in realtà poi uno solo) davanti a interi paesi esplosi, centinaia di morti e migliaia di sfollati, mi sembra pi...

Pietre come parole

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  Sono tornato al Paese   dopo aver vissuto in città di cartapesta e della mia infanzia ho ritrovato le pietre, vigili sentinelle. Pietre levigate dalle acque del fiume e scalpellate dalla mano dell’uomo, accarezzate dai venti nelle magiche notti di stelle. Della mia Valdastico nella luce dorata del tramonto, la chiesa e il campanile in pietra chiara contemplavo estasiato. Saliva dalla valle delle rondini il volo irrequieto e una sinfonia di pietre vibrava nell’aria del paesaggio amato. Come ricordavo volentieri le pietre a forma di mani aperte che offrono al viandante acqua sorgiva freschissima! Pietre ad ogni angolo di strada, piazza e cortile, umili troni regali per giocare, parlare ed amare la sera di maggio dolcissima. Pietre di fontane,  calcare e fornaci, nidi di lucertole e serpi tra rossi papaveri e viole, ...

E anche questa non ci voleva...

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Terremoto 6.0 centro Italia, Amatrice rasa al suolo. Serve sangue (come donare) Un terremoto di magnitudo ML 6.0 è avvenuto questa notte alle ore 03:36 italiane tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. L’epicentro è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV ad una profondità di 4 km. I comuni più colpiti risultano essere Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e Amatrice (RI) . "Metà paese non c'è più, la gente è sotto le macerie" , ha detto in lacrime a RaiNews24 il sindaco di Amatrice, dove le persone si sono radunate nella palestra, senza corrente e con le strade di accesso bloccate . Il primo cittadino ha fatt...

Mose:

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miliardi, tangenti e ritardi nei lavori, ma nel test due dighe si inceppano Due anni dopo gli arresti e il commissariamento del Consorzio Venezia Nuova, la contestata opera costata finora oltre 5 miliardi di euro mostra problemi di funzionamento. Dopo essersi sollevate, le paratie 20 e 21 non sono tornate sul fondo per un accumulo di detriti. Rilanciando i timori sui costi di manutenzione dei fondali. Intanto i tre commissari voluti da Cantone setacciano la gestione Mazzacurati Il Mose è un colabrodo . L’opera da oltre 5 miliardi e mezzo di euro, che è stata creata per fermare le acque alte che periodicamente allagano Venezia , prima ancora di entrare in attività non funziona come dovrebbe. Lo ha dimostrato un collaudo-choc avvenuto alla fine di maggio, ma di cui La Nuova Venezia ha rivelato solo ora l’esito problematico. A causa di sabbia e detriti , hanno f...

L'Astego

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Scende a valle con allegro vociare, tra oscuri anfratti, gorghi e pietre chiare, corre, rallenta, riparte veloce, l'accompagna il vento verso la foce. Un filo d'acqua diventa ruscello, ha un ondeggiare vivace e snello, dalle contrade lo senti cantare, nei prati in fiore lo vedi ballare. L'Astego è il ruscello delle sorprese, è il nome della valle e del paese, per la gente del luogo è un personaggio, fa parte della storia e del paesaggio. Le forti piogge lo fanno gonfiare, e che spavento vederlo straripare, sfonda gli argini, diventa brentana,   e da tutti i lati la terra frana.   Ma quando l'acqua spumeggia leggera   nella luce dorata della sera,   si divertono un mondo i ragazzini,   tra mille guizzanti pesciolini.   Lastebasse, Pedemonte e San Piero   ...