Sono tornato al Paese
dopo aver vissuto
in città di
cartapesta
e della mia infanzia ho ritrovato
le pietre, vigili sentinelle.
Pietre levigate dalle acque
del fiume e
scalpellate
dalla mano
dell’uomo,
accarezzate dai
venti
nelle magiche notti
di stelle.
Della mia Valdastico
nella luce dorata
del tramonto,
la chiesa e il
campanile
in pietra chiara
contemplavo
estasiato.
Saliva dalla valle
delle rondini il
volo irrequieto
e una sinfonia di
pietre
vibrava nell’aria
del paesaggio amato.
Come ricordavo
volentieri
le pietre a forma
di mani aperte
che offrono al
viandante
acqua sorgiva
freschissima!
Pietre ad ogni
angolo
di strada, piazza e
cortile,
umili troni regali
per giocare, parlare
ed amare
la sera di maggio
dolcissima.
Pietre di fontane,
calcare e fornaci,
nidi di lucertole e
serpi
tra rossi papaveri e
viole,
pietre di arcate che
reggono
il colmo granaio e
il fienile.
Pietre per dividere
campi,
vigne, pascoli,
boschi;
delle piogge
torrenziali
incanalare le acque
e proteggere dalle
fiere l’ovile.
Ha visto una pietra
grigia
abbracciata al
biancospino,
ricordava di un
giovane
il martirio e ancora
si leggeva la parola
“Libertà”.
Bravo Germano, .. ci offri una brezzolina d'aria fresca in quest'atmosfera un po' stantia.
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