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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Le Valpiane

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Quando nel febbraio 2011 una mano criminale accese  tutti quei fuochi in vari luoghi che devastarono buona parte della montagna delle  VALPIANE  nessuno si chiese perché proprio là. Non so se fu un caso o se può esserci una relazione con  avvenimenti successi sessantasei anni prima....                Era la mattina presto, ai Baise, due sorelle ed il loro fratello minore, stavano seminando le patate nella "vaneda" grande sotto le case. Avevano zappato e preparato la terra il giorno prima. Una faceva il solco con il badile, l'altra con la forca metteva il letame ed il fratello metteva le fette di patate con il “buto” all'insù a distanza di  quindici centimetri perché il detto era :”Sulchi ciari e patate spesse.”   Nel frattempo, alla Volta de Menonce  la TODT, il genio civile tedesco, eseguiva lavori nei punti più alti della valle, nella speranza di arrestare l'av...

Orti

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Cento metri quadrati di terreno sono sufficienti per produrre legumi e verdure per un anno  e per una persona. Per avere un buon orto produttivo ci vuole un apporto annuale di stallatico e l 'avvicendamento delle colture. Ortaggi da bulbo, tuberi o radici, sfruttano  al massimo il terreno,  mentre i pomodori e le leguminose arricchiscono il terreno e ne aumentano la fertilità. Ai miei tempi  negli orti non si coltivavano tante specie di verdura: solamente insalata, radicchio in quantità, ravi, cipolle,  cavolfiori, verze e capussi, ma, seppur seminati in grande quantità, non bastavano mai!!! Ed allora bisognava, soprattutto le famiglie numerose, andar a cercarli sù in Centa in quel dei Toi. Due o tre famiglie numerose si mettevano d'accordo. La mattina prefissata, verso le quattro  del mattino, si partiva con il carretto con sopra una cassa, abbastanza grande, fatta con delle tavole. Si scendeva giù per la pontara, fora par la...

Anagrafe 1967

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In gita ad Assisi

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anni 80 metto quelli che conosco io da sx: Augusto Toldo nipotino della Felicita Toldo (che gestiva il bar dell'Acli) la Rina Fontana (fùcari) la Vittoria (moglie di Fiòssaro) la Maria di Ferruccio Stefani, la Maricche, la Mariuccia? la Bepina Guzzo e Sr. Maria dietro sempre da sx la Gusta de Emo, la Mariana boranéla la Pina dai Luca la Germana carnavàla, la Rosina del sàuro, l'Amabile dai Righele, l'Ana pieperla, suo marito Righele Domenico, Domenico Spagnolo, la Mariche dai Saràti, la Ida scarpàra. da sx ancora dietro: il m° Carlo, la Lilia roca, la moglie del maestro, Flavio poja, la Perla, la Bepina de Sétimo basso, Romano Lorenzi, la Marianna garbata, Erino Lucca, la moglie Ines Sartori, la Irma Ninato, l'Anna Toniolo. A voi riempire i buchi.

Passaporto di Lucca Giuseppe (giudìta)

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Spignatando

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LA TORTA DE NICOLO' (quele torte... par capirse...  che se se ciùcia i dìe  e se se s-ciafa la léngua sul palato) 3 uova intere 1 yogurt (gusto a piacere) sciacquate il vasetto e usatelo come misurino 2 vasetti di zucchero (bianco o di canna non importa) 3 vasetti di farina 1 fiala aromatica (io uso spesso quella al rum) un sussurro di sale 1/2 vasetto di olio di semi 1 bustina di lievito sciolta in un goccio di latte In base al gusto e alla consistenza che desiderate, aggiungete all'impasto gocce di cioccolato oppure pezzettini di mela/pera (in ogni caso si depositano sul fondo, quindi con la frutta attenti a non esagerare o la torta risulterà divisa in due strati, uno molliccio e l'altro morbido!), sennò potete sbizzarrirvi con le varianti! La teglia va imburrata sul bordo, mentre sul fondo si posa della carta forno; la lascio cuocere per 40 minuti a 150 °C (la temperatura però è soggettiva da forno a forno,...

Panorama di San Pietro e non solo...

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A tutti quelli che amano  questo Paese,  queste Contra',  questa Valle,  Nicolò offre questo meraviglioso scatto

I Fratelli Toldo "polàchi"

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Lino c'invia questa foto dei F.lli Toldo "polàchi"  per ricordare il suo coscritto Guido , da poco scomparso. da sx: Guido - Lucia - Luigi - Antonio -   Adriano Valerio - Silvio Eugenio - Lorenzo - Giorgio Ed io aggiungo:  un bell'esempio di famiglia ancora unita,  "uno per tutti, tutti per uno" INVIDIABILI!!!

6 - Valdastico in quel tempo

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Papà in bici

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Papà è tutto orgoglioso in sella alla sua nuova bici  (una Bianchi) di color nero  che credo che a quel tempo gli sia costata una cifra.  Ricordo che quando volevo imparare ad andare in bicicletta,  insisteva che io imparassi su questa bici  e io mi vergognavo tremendamente  perchè le mie amiche avevano "le grazielle colorate"  e i... " cojonamìnti "... si sprecavano... Per finire gliel'ha data a mia zia a Cogollo  e per tanti anni le è servita quotidianamente  nei suoi spostamenti.  Come potete notare, a quel tempo, la strada che dalla Chiesa porta al cimitero  era tutta alberata e non era asfaltata.

Oggi Papà avrebbe compiuto 88 anni. Lasciatemi ricordarlo così...

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Non sono andato via,  sono soltanto nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Ciò che eravamo prima,  l'uno per l'altra, lo siamo ancora. Chiamami col nome che ti è familiare,  parlami nello stesso modo affettuoso  che hai sempre usato. Non cambiare il tono di voce,  non assumere un'aria di tristezza. Sorridi come facevi sempre. Prega, sorridi, pensami. Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima. Pronuncialo senza traccia di tristezza  perché la vita conserva tutto il significato  che ha sempre avuto. C'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dalla tua mente  solo perchè sono fuori dalla tua vista? Ti sto aspettando in un posto qui vicino,  proprio dietro l'angolo...

Asterix

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Visto che Gianni incita a segnalare cose positive, io credo che anche questa rientri fra quelle. Chi di voi non ha mai sentito parlare dei fumetti ASTERIX? Alago e Sponcio di sicuro... Bene, e chi di voi sapeva che il disegnatore di questi fumetti ha radici in quel di Piovene Rocchette? In effetti, ALBERTO UDERZO è nato sì, in Francia, ma suo Papà era un imprenditore di Piovene Rocchette. Aveva emigrato in Francia nel 1924, con un contratto di lavoro nell'Impresa "Diligenti".  Odette segnala che a questa impresa i "Dalla Via - Ponta" fornivano la manodopera, come tanti in quel tempo e anche suo Papà nel 1922. Alberto Uderzo , che nel video è quello con un foglio in mano, in Francia è diventato celebre e ricchissimo. Nel 2009 la pattuglia acrobatica di Francia ha voluto rendergli omaggio come da video. Alberto UDERZO era sposato con Ada, figlia di Teresa Milani originaria dei Lucùni vicino Valpegara. Teresa Milani era un'amica di mio Papà...

San Pietro 1910

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Guardate in soli 20 anni com'è cambiato il paese!  Perfino la chiesa ha cambiato posto e non sarà l'ultimo! Ringraziamo Alago per questa meravigliosa foto. Alago el gà un bon periodo e l'é in vena de moti... par fortuna che al nostro òcio clinico d'oltralpe  no ghe scapa gnente... desso però Prof ghe zé la scrita storta Claudio stavolta el gà superà Barukej... ah ah ah

Filastrocche antiche

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Mario Pesavento mi trasmette due filastrocche  "estrapolate" a Maddalena Toldo  (badòna)  nel marzo del 2009 dalla moglie Serena.  Avrebbe piacere fossero pubblicate nel Blog  per condividerle e perchè non vadano perdute.  E noi ben volentieri, lo accontentiamo.   Ciuccia ciuccione ,  questa è la mia passione, altro non so fare,  che ciucciare, ciucciare. Guai a chi  mi tocca,  quando ho il ciuccio in bocca, ciuccio contento  e poi mi addormento... Come brutto sei bambino,  quando hai sporco il vestitino. Guarda il collo  e la faccetta è proprio poco netta. Ora corri dal sapone,  prendi acqua nel catinone, e con acqua fresca e netta,  lava il collo e l a faccetta. (by Maddalena badòna)

Italiani in Brasile

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Questa foto rappresenta una squadra di operai, di cui parecchi italiani e in particolare di San Pietro in Val d'Astico a quel tempo ancora frazione di Rotzo. Come si vede, stanno costruendo una galleria. Ci sono due miei fratelli, Pesavento Luigi (Gigiòta), Lorenzi Giuseppe (borana) Sigaréta... ed altri. Guardando la foto da sinistra, il primo che si vede con la baréta fracà e le braghe de fustàgno è mio fratello  Pietro Bonifaci (Piero baise); quello più in là con il cappello da cowboy e gli stivali è Toldo? detto " sigaréta ",  capo cantiere, originario dell'ultima casa per andare ai Costa.  Fu lui che fece andar giù gli operai di San Piero. A destra, il primo in piedi in alto sopra le bore è da San Piero, ma non so il suo nome; il secondo è Pesavento  Luigi Bagaria ( Gigiòta ) proprietario della fotografia. In basso, in piedi: camicia bianca, cappello: Lorenzi Giuseppe (Bepi boràna ); di fianco Wolfango Lorenzi ( fango ), papà di Don Dieg...

San Piero

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Ringraziamo Giorgio per la foto e Alago per i ritocchini Ho chiesto a Giorgio quando è stato costruito il ponte Maso  e così mi risponde: Cara Carla mi fai proprio una gradita domanda, il ponte fu costruito da mio nonno negli anni 1898-99 e fu inaugurato il 22 febbraio 1899 con un pranzo con gli operai che avevano partecipato alla costruzione, pranzo a base di bigoli olio e sardéle e qui sotto trovi il dettaglio della spesa: 22 Febbraio 1899 Inaugurazione del ponte e pranzo con gli operai Pasta kg 7 a 0,60 4,20 Sardelle kg 0,4 a 3,5 1,40 Olio litri 1,5 2,25 Polenta 1,00 Pane 1,00 Formaggio 1,25 Vino litri 30 a 0,50 15,00 Legumi 0,60 Da Augusto bottiglie 2,00 Totale 38,70 Cucina e servizio 4,00 Totale 42,70 Adesso calcola pure quanti possono essere stati i partecipanti in base al vino e alla pasta! 

El sigolòto

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Se spetàva un mese de l’ano preciso, e zera proprio quelo de giugno, quando scumissiàva i primi caldi, tempo del tàjo del fen zò nei pré de l’Astego e in giro par le rive e le vanéde. Tuto zera proprio netà, no ghe zera na vanéda o riva che no fusse tajà l’erba, naturalmente con la false che la vegnéva batù con maestria, sentà su na caréga, magari soto un pòrtego o sentà in un prà, con in meso a le gambe la piàntola, na specie de ciodo de fero con la testa bela larga in modo da posarghe sora la lama dela false. El  martélo par bàtare la false el doveva avere la testa tonda par no macàre el filo dela lama, tacà ala sintùra dele braghe bisognava avere el coàro, un corno de vaca vòdo con dentro acqua e la pria par rifarghe el filo ala false. Noaltri boce se nava in giro par le rive e le vanéde a sercàre nele piante de “orno” un raméto ch’el fusse el pì adàto par fare el sigolòto “fischietto”. Ghe ne zera tanti, ma trovare quelo giusto zera na bela impresa, o el ...