Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Snoopy: il Jolly del blog

Immagine
  E no stè a dirme che no lè da strucùni...😊

Letto qua e là

Immagine
Una volta, se è vero quello che raccontano, Isac Newton stava seduto sotto un albero di mele e gli cadde una mela in testa. Un altro, al suo posto, avrebbe detto quattro parole poco gentili e si sarebbe cercato un altro albero. Invece il signor Newton comincia a domandarsi: E perché quella mela è caduta all’ingiù? Come mai non è volata all’insù? Quale forza misteriosa l’attira in basso? Una persona priva di immaginazione ascoltando discorsi del genere, avrebbe detto: “Questo signor Newton è poco serio, crede in forze misteriose, magari crede che ci sia un mago dentro la terra, pensa che le mele possano volare come il tappeto delle Mille e una notte, insomma, alla sua età, crede ancora nelle favole”. E invece io penso che il signor Newton abbia scoperto le leggi della gravitazione universale proprio perché aveva una mente aperta in tutte le direzioni, capace di immaginare cose sconosciute, aveva una grande fantasia e sapeva adoperarla. Occorre una grande fantasia, una forte immaginazion...

Filosofia, cultura e...

Immagine
Al “benpensante” a forza di pensarla come gli altri, diceva Luciano de Crescenzo, gli si è atrofizzato il cervello. E non aveva tutti i torti.  Se avete letto Anna Karenina, vi ricorderete del marito di Anna, Aleksej Karenin. Non è un uomo malvagio, il problema di quest’uomo è che semplicemente non è un uomo. La moglie la tradisce e il suo unico pensiero, qual è? Preservare le apparenze. È il burocrate per eccellenza, tutto ciò che è sentimento, passione, amore sincero, rabbia, non trova semplicemente posto nella sua vita. Si rifiuta con cieca ostinazione di concedere ad Anna il divorzio, la vede soffrire, logorarsi nell’attesa, ma non fa nulla, non muove un dito per aiutarla. E alla fine Anna, emarginata da quella stessa società che praticava liberamente l’adulterio a patto che venissero mantenute le apparenze, si toglie la vita.  Non essere e neanche avere ma “apparire”: ecco l’unica cosa che conta per tali individui. «Viviamo in un mondo in cui il funerale è più importante ...

Franco Mucchietto

Immagine
In via Regina Margherita, nel cuore di San Pietro Valdastico, si può ammirare un capolavoro d'arte urbana sul muro del Bar Jona's 1910, affacciato sulla valle del Chestele. In questo luogo, le due realtà che più di ogni altra stanno promuovendo una rinascita del nostro piccolo paese si incontrano virtualmente. Il misterioso artista, conosciuto come Hat, ha creato un dipinto che omaggia il mecenate Franco Mucchietto, ritraendolo con il ponte tibetano e il sojo di mezzogiorno sullo sfondo. Questi simboli rappresentano il finanziamento che Mucchietto ha fornito per la realizzazione della ferrata anelli delle Anguane. L'opera è ricca di dettagli sorprendenti, che non potete perdervi. Vi invitiamo a visitare il nostro paese per scoprirli di persona. Inoltre, vi suggeriamo di utilizzare la mappa creata dall'associazione Vivivaldastico, che vi aiuterà a scoprire l'ubicazione di tutti gli altri capolavori presenti nel nostro paese. Venite a scoprire il fascino della nostra ...

Fora febráro ai Checa

Immagine
 

Letto qua e là

Immagine
Continuerò a credere,  anche se tutti perdono la speranza. Continuerò ad amare,  anche se gli altri distillano odio. Continuerò a costruire,  anche se gli altri distruggono. Continuerò a parlare di pace,  anche in piena guerra. Continuerò ad illuminare,  anche nell'oscurità. Continuerò a seminare,  anche se altri calpestano il raccolto. E continuerò a gridare,  anche se gli altri tacciono. E disegnerò sorrisi sui volti in lacrime. E apporterò sollievo, quando vedrò dolore. E offrirò motivi di gioia  l addove regna la  tristezza. Inviterò a camminare  chi ha deciso di  fermarsi, e offrirò le mie braccia  a chi si sente  sfinito. Perché in mezzo alla desolazione,  ci sarà sempre un bambino che ci guarderà,  pieno di speranza, aspettando qualcosa da noi  e anche se siamo in mezzo ad un uragano,  il sole sorgerà sempre e in qualche luogo  e in mezzo al deserto spunterà una pianta. Ci sarà sempre un ucc...

La mascherina

Immagine
  Mi togli il fiato ogni volta,  però ora ascolta... Stai sul mio viso  e celi il mio sorriso, mi appanni gli occhiali, non sono questi tutti i mali... Sei stata introvabile  ed ora anche lavabile, chirurgica, di pizzo o di stoffa, sinceramente ti ho visto anche goffa... Sei stata originale sulla torta,  va beh, poco importa. Ti ho usato nel mio albero di Natale,  per un anno inusuale. Sei diventata obbligatoria  e per niente respiratoria,  ma per non incorrere nelle sanzioni, ti ho usata, in tutte le occasioni,  anche se sei stata molto utile,  in questo momento assai difficile. Ora però torna a dormire,  in quel cassetto devi finire, dove per sempre devi poltrire, perché questo virus deve finire. La speranza nel vaccino ci è stata data  così non sarai più utilizzata... (Paola Marangoni)

Il mondo del latte e dei formaggi

Immagine
Molto tempo fa, Carla mi ha chiesto di scrivere un articolo sul latte, ma non essendo molto preparato sull'argomento ho avuto molte difficoltà. Infatti il mio pensiero è sempre rivolto ai formaggi, che rappresentano la mia grande passione. Tuttavia, ho comunque provato a fare del mio meglio per soddisfare la sua richiesta.  Il latte ha una lunga storia che risale a migliaia di anni fa, quando gli antichi nomadi dell'Asia Centrale iniziarono a domesticare le prime capre e pecore per ottenere il loro prezioso latte. Nel corso dei secoli, la produzione di latte si è diffusa in tutto il mondo, diventando un alimento fondamentale per molte culture. Nel Medioevo, il latte era considerato un alimento prezioso e riservato alle famiglie nobili, mentre i contadini lo consumavano solo raramente. Con l'avvento dell'industrializzazione, la produzione di latte è diventata sempre più meccanizzata, permettendo di ottenere grandi quantità di latte a basso costo. Oggi il latte è uno degl...

Letto qua e là

Immagine
I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, fiacca la loro anima, intristisce le passioni. Bisogna perciò educare i giovani a essere se stessi, assolutamente se stessi. Questa è la forza d'animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra. Di forza d'animo hanno bisogno i giovani soprattutto oggi perché non sono più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell'esistenza e incerta s'è fatta la sua direzione.  Alla base dell'assunzione delle droghe, di tutte le droghe, anche del tabacco e dell'alcol, c'è da considerare se la vita offre un margine di senso sufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso no...

Mondo Sanitá

Immagine
 

Snoopy - il Jolly del blog

Immagine
Noi sentiamo il dolore, ma non l’assenza del dolore; sentiamo la preoccupazione, ma non l’assenza della preoccupazione; la paura, ma non la sicurezza. Sentiamo il desiderio, così come la fame e la sete; ma non appena è soddisfatto, succede come per il boccone che, nel momento in cui viene inghiottito, cessa di esistere per la nostra sensibilità. Sentiamo amaramente la mancanza di piaceri e di gioie, quando non ci sono; dei dolori invece non sentiamo direttamente la mancanza, anche se non ne proviamo da parecchio tempo, tutt’al più ce ne ricordiamo per mezzo della riflessione. Solo dolore e mancanza infatti possono venire sentiti positivamente, e dunque si fanno sentire da sé: il benessere invece è solo in negativo. Perciò noi ci rendiamo conto direttamente dei beni più grandi della vita, salute, giovinezza e libertà, solo quando li abbiamo perduti...   Arthur Schopenhauer  da:  Il mondo come volontà e rappresentazione Segnalato da Odette questo tenerissimo filmatino

Pedemonte punta al Trentino

Immagine
 

Filosofia, cultura e...

Immagine
Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un solo modo per rivelare la propria intelligenza: non parlare con loro.  Internet, i social in particolare, sembrano aver legittimato la presunzione, l’arroganza, la maleducazione. Chiunque si sente in diritto di dirti cosa devi fare, qual è il modo giusto di pensare, cosa dovresti scrivere. Usi un dipinto in un post che per qualche ragione non piace al maleducato di turno? Sei un idiota.  Scrivi qualcosa che urta il moralismo di un altro? Ciò che scrivi è pericoloso e fuorviante. Parli degli scrittori russi? Semplice, sei alle dipendenze dello zar. Non sto scherzando; ricordo ancora quando un signore mi accusò di strumentalizzare Socrate per promuovere una propaganda filo putiniana. Ci sono persone che sono dei muri. Letteralmente. È inutile parlare, argomentare, tentare di spiegare: loro hanno ragione e tu hai sempre torto. C’è un solo modo per evitare le critiche, diceva Aristotele, «non fare nulla, non dire nulla, non essere...
Immagine
 

Avvisi funebri (FC)

Immagine
Era nativa di Pedescala  

Ma quanto carina é?

 

Una sera per gli anfibi

Immagine
 

Filosofia, cultura e...

Immagine
«Chi non pensa, può “sapere” tutto ed essere ignorante in ogni cosa.» Il filosofo (philosophos, colui che ama la conoscenza) è ben diverso dal sophos , colui cioè che possiede un determinato sapere e dunque è chiamato sapiente. Chi è il filosofo allora? Non chi possiede la verità, ma chi ricerca la verità. Ecco, in questa precisazione, vi è tutta la differenza del mondo. Il famoso detto socratico «so di non sapere» è il presupposto della filosofia. Se sei convinto di sapere qualcosa, perché mai dovresti metterti in discussione?  L’ho già detto, ma lo ripeto: né i diplomi, né i titoli di laurea fanno la cultura. Cultura non è sapere tutto, essere archivi ambulanti di fatti, dati, nozioni. «È curioso a vedere» diceva Leopardi, «che quasi tutti gli uomini che valgono molto, hanno le maniere semplici.» Cosa intende Leopardi con semplicità?  Ecco, c’è  un’altra parola, una parola che oggi è completamente passata di moda, che nessuno o quasi usa più: umiltà . La persona sag...

Burro: alti e bassi di una storia antica

Immagine
Il burro è parte della nostra storia dal neolitico.  Le prime tracce storiche risalgono al 2500 a. C., viene nominato nella Bibbia, Ippocrate lo chiama 'boutiron', i greci lo amano, i romani lo disprezzano, i popoli del nord Europa ne hanno fatto grande uso, tra le popolazioni del mediterraneo molto meno, preferendo l'olio. Tra alterni momenti di gloria e di disprezzo non ha ancora perso l'epiteto di cibo non sano. Invece il burro è un buon alimento, specialmente se consumato crudo.  È fragile perché irrancidisce facilmente se lasciato all'aria per molto tempo, ma questa sua caratteristica ci parla della sua 'vitalità '. Il burro è un buon alimento, specialmente per i bambini, per proporre merende sane e nutrienti. È tempo di recuperare la saggezza dei nostri nonni che offrivano pane e burro come merenda a scuola o nel pomeriggio. Ottime anche le sue varianti: Pane, burro e zucchero  Pane, burro e limone (qualche goccia)  Pane, burro e alici  La paura del bu...

Letto qua e là...

Immagine
Il Veneto non è più quello di un tempo:  40.000 i laureati fuggiti dalla regione 18/02/2023 Altovicentinonline Nel periodo 2011-2019 sono ‘fuggiti’ all’estero più di 40.000 laureati veneti:   lo dicono le cifre elaborate sulla base di dati Istat, da Fondazione Nord Est e per il Pd in regione questo significa una “una perdita secca in termini di competitività e dal punto di vista economico”.   I dati, emersi dal rapporto della Fondazione Nord Est presentato a Verona, sono drammatici perché danno la dimensione di una fuga, quella dei laureati, che impoverisce tutto il nostro sistema .  Un’emorragia che riguarda anche il Veneto e che deve spingere anche la Regione a puntare con decisione su politiche sociali in grado di arginare il fenomeno, afferma la consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon. L’esperienza lavorativa all’estero- osserva l’esponente dem – potrebbe essere considerata come investimento, ma solo a patto che questi giovani facciano ritorno a casa. Cosa...

Adriano Carotta da Ponteposta: il nostro mitico adorabile Postino!

Immagine
  Anche Adriano è dell'era di Maurizio Vandelli e la data del 29 settembre 1982 l'avrà sicuramente associata alla famosa canzone di quei bei tempi andati...  Eh sì, perchè il suo primo incarico da Postino l'ha avuto proprio in quel giorno! Era una semplice sostituzione che alternava ad altre esperienze di lavoro. La definitiva entrata in ruolo avvenne nel giugno del 1984 passando per Torrebelvicino, Laghi, Santorso, Piovene, Tonezza, Asiago, insomma un po' di scontata gavetta.😊 Un po' di ossa se l'è dovute fare anche ad Asiago dovendo affrontare i disagi della grande nevicata del 1985, impossibilitato persino a rientrare a casa, ma ospitato presso le Suore dell'Istituto Farina di Asiago che ricorda con affetto e riconoscenza. Dall'ottobre 1985 iniziò a fare il Postino a Barcarola e Pedescala. La Valle allora era divisa in 4 zone (con 4 Postini) passando via via da 4 a 3 a 2 fino a rimanere nel 2017 da solo e la posta iniziava ad arrivare a Cogollo del C...

Filosofia, cultura e...

Immagine
Il povero è colpevole di essere povero.  Non mi vergogno a dirlo, c’è stato un periodo nella mia vita, nella mia infanzia in cui avevo fame. Letteralmente fame. A quell’epoca il mio papà aveva perso il lavoro, mia mamma era incinta, costretta a letto perché aveva rischiato di perdere il bambino.  Fu un momento davvero brutto.  Ma sapete cosa ricordo? C’è una cosa che mi è rimasta impressa, che ricordo ancora come se fosse ieri: la vergogna. Sì, perché se hai una malattia o se ti colpisce un lutto o qualsiasi altra disgrazia, puoi parlarne liberamente, ma se non hai i soldi per fare la spesa, lo devi nascondere. Io non capivo perché dovesse essere così. Fu soltanto quando incominciai a leggere, quando incominciai a studiare che capii che la povertà è sempre stata vista come una vergogna dal sistema.  Ma cos’è il sistema? Il sistema è quella cosa che stabiliva che un plebeo, nato plebeo, dovesse morire plebeo, capii che un intoccabile indiano, un plebeo romano, un serv...

I viaggi della cicogna

Immagine
  Un nuovo arrivo a San Pietro: è nato Felipe Lucca , di Joaquin e Julieta. Di questo dono speciale  dobbiamo essere grati: una nuova vita è sempre un miracolo! Congratulazioni ai genitori, nonni e zii e al piccolo Felipe, gli auguri di buona vita! Lucia Marangoni

Buon ultimo di Carnevale a tutti!

Immagine
 

Sfilata di carnevale

Immagine
 

Quadretti carnevaleschi in Proloco a S. Pietro

Immagine

Le belle notizie

Immagine
Il furgoncino di Roberto, il nostro intrattenitore di giochi antichi, nonché genio del riutilizzo , ricorda proprio quelli che giravano un tempo per paesi e contrade, vendendo ogni tipo di mercanzia. Stipato di scatoloni contenenti corde, bottiglie, mollette, tubi in plastica, pezzi di stoffa, piccoli attrezzi, potrebbe riempire mezzo mercato. Roberto insegna ai ragazzi a guardare con occhi nuovi, quelli della fantasia, le cose che normalmente buttiamo, per scoprirne l’anima nascosta e la loro possibile seconda vita, la quale chiede solamente di essere portata alla luce. Perché, non dimentichiamolo, prima del riciclo - già ottima cosa di per sé, nel quale materiali come carta, plastica, vetro, metalli vengono rifusi per ottenere un nuovo prodotto di base - viene il riutilizzo, che significa allungare la vita ad un oggetto mantenendone la struttura, ma utilizzandolo per fini diversi da quelli suoi originali. Per i bambini di un tempo questa era la regola e fin da piccoli si imparava a u...