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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

A Pedescala - foto di Delmo

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Fora febráro ai Checa

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C'è ancora chi pensa che un po' di follia sia una cosa sana!!! Buon giovedí grasso da Ampelio, Lucia, Cinzia e Renzo...

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E qui vi voglio... chi sa riconoscere questo "Attaccante" del Lanerossi Vicenza? Siamo nel 1975

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Le pro loco fanno rete

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Giornale di Vicenza

I video di Gino Sartori - Fora febràro che Marso xè qua... Musica, fogo, snare, campanassi e vin brulè in Val del Chestele, per scacciare l'inverno

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Mancanza di rispetto

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In questi ultimi anni, spesso e volentieri si ha notizia di furti nei cimiteri: dai vasi di rame e simili, ai fiori, a composizioni floreali con vaso annesso, insomma nemmeno nei cimiteri c’è più rispetto! Questo genere di furti, ci tocca profondamente per il culto che noi abbiamo per i defunti e per il luogo dove il corpo riposa. Giorni fa mi sono recata al Cimitero del mio paese, a pomeriggio inoltrato, sono andata sulle tombe dei miei cari e stranamente ho visto che il lumino di mio papà era spento. Ho guardato quello di mio fratello, portato qualche giorno prima e ho visto che era ancora acceso. Ma guarda, mi sono detta, mi avevano assicurato due mesi pieni, ma probabilmente le batterie non erano della stessa potenza. Ma incuriosita, apro il lumino e… sorpresa! Delle quattro pile, due erano state sottratte! Chi può portare via due batterie stilo? Che bisogno reale c’è di prendere, sottrarre, portare via in un cimitero? Sono rimasta sconcertata per il gesto, per il luogo, pe...

Non sono piú tra noi - (FC - 1* § 2-19)

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Trascorreva sempre le estati della sua giovinezza presso la Nonna ai Checa. Era la figlia di Lorenzi Giuseppina (satèla)

Campolongo: sembra pennellato d'oro

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(foto di Patrizia)

Gite giornaliere: la nuova proposta di Gino

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Diritti & Doveri

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【 Gianni Spagnolo © 190213 】 Un capodanno di tanti anni fa mi trovai ad assistere alla prima messa in un paese di montagna non molto lontano da qui. Avevo trascorso la fine dell’anno con la famiglia, a casa di amici; una festa del tutto tranquilla, anche perché avevamo i figli piccoli. Fu forse a causa di essi che mi svegliai di primo mattino e mi ritrovai lì dopo una lunga camminata mattutina nella neve, solleticato dall’aria sottile e pungente di quell’inizio d’anno nuovo.   Ambiente gelido, pochi anziani intabarrati sparsi sui primi banchi, qualche signora che doveva poi probabilmente attendere al pranzo festivo e un vecchio celebrante infreddolito. Tutto secondo prassi dunque e scarse aspettative per un'omelia scontata su un tema post-natalizio come la responsabilità verso i poveri. Se non che, ad un certo punto, il prete buttò lì un concetto che mi scosse dal sopraggiunto torpore liturgico. Disse sostanzialmente che non sono i diritti a garantire il povero...

Ponte romanico a Casotto

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(foto di Silvio Eugenio)

Il primo Consiglio Pastorale a S. Pietro

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foto da Silvio Eugenio Da dx vediamo il carissimo don Francesco Zago - Elsa Lorenzi - Rita Toldo - Mariella Lucca - Silvio Eugenio Toldo - Battista Lorenzi - il Vescovo Girolamo Bortignon - il M° Carlo Pesavento - Giuseppe Pretto - Ettore Slaviero - Argenta Bonato - M° Piergiorgio Nicolussi e la Suora non so.

Recinti mentali

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【 Gianni Spagnolo © 190201 】 Guardando un po' in giro, è interessante osservare come gli uomini si rapportino fra loro e con il loro ambiente. Mi chiedo, ad esempio, quale nesso ci sia fra la gestione dello spazio e gli schemi mentali di chi lo abita.  Si sa che ciascuno di noi ha una sua aurea esclusiva e flessibile di privacy, ovvero la bolla di rispetto intorno al proprio corpo all’interno della quale scatta il fastidio per intrusioni non cercate. Poi viene la casa, il clan, il paese, ecc., che sono nostre estensioni. Vediamo dunque un po’ come sono costruite le nostre case, che rappresentano l’ultima ridotta del nostro potere esclusivo e cosa potrebbero rivelarci del nostro modo di pensare. Da noi l'abitazione ideale dev’essere assolutamente singola, isolata, cioè priva di murature comuni con i vicini su tutti i quattro lati e necessariamente recintata da muri, siepi, e cancellate il più evidenti e opache possibile: è il nostro fortino! Il...

Possiamo sperare in un ripristino a breve del rubinetto della fontanella del cimitero di San Pietro? grazie

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La pagina della domenica

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LA RIFLESSIONE LA POESIA È un mattino che non trova il suo posto, si gira quasi non abbia spazio stretto nella morsa di una inquietudine indefinita. Com'è libero il bucato steso al sole, si muove come vuole, si attorciglia al filo, scavalca le mollette e si rimette in fila dopo le piroette. Com'è tranquilla la goccia d'acqua che perde dal rubinetto della terrazza, scende a ruota continua, suona una melodia che attira gli insetti pronti a saltarle addosso. E la terra del vaso che ancora si riposa i n attesa di vedere germogliare un fiore, distesa e senza rughe abbraccia un filo d'erba, un sassolino, il vento. Ed il mattino scorre sul vicolo di fronte, sulla strada che conduce al centro senza aver centrato i miei pensieri, sparsi come foglie. Francesca Stassi LA FRASE Quando si smette di pensare a ciò che potrebbe succedere,  si inizia a godere di ciò che sta succedendo. IL PROVERBIO Febràro suto... erba dapartùto!...

Dal giornaletto "Vicentini nel mondo"

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(da Francesco Lorenzi)

Anche l'Astico ha la sua tavolozza

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(foto di Cinzia Giacomelli)

Abbiamo avuto anche noi i nostri "bei tempi"

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(foto di Riccardo Stefani)

Utile a sapersi

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Probabilmente più di qualcuno passando nelle vicinanze della ex Colonia Gil di Castelletto (ora sede di un’associazione scout) avrà notato sui rami degli alberi la presenza di numerosi ciuffi bianchi, simili a nidi di uccelli. Si tratta della processionaria, un insetto che allo stadio adulto ha la forma di una farfalla (infatti è un lepidottero) mentre da giovane è una vorace larva che si nutre di aghi di pino. Le larve passano l’inverno ben riparate nei loro nidi di seta da cui escono in primavera per nutrirsi e riprendere il ciclo. Normalmente attaccano piante di Pino Nero o Pino d’Austria, una conifera usata nei rimboschimenti di qualche decennio fa; in seguito tale specie venne abbandonata proprio per la sua estrema sensibilità agli insetti, oltre al fatto che il legno era scadente. La cosa insolita della processionaria è che negli ultimi anni ha iniziato ad aggredire anche il Pino Silvestre, pianta molto antica e tipica dei versanti assolati e caldi delle nos...

25.500 passi - 16 km - 1.505 metri di dislivello positivo - 4 ore di cammino

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Sentiero CAI 606 Casotto - Luserna La Val dei Pempli da sotto La Val dei Pempli da sopra:  150 metri di dislivello in un tratto di 200 metri, 10 minuti di paura Soliti incontri Ma il cielo è sempre più bluuuu Arrivati a Luserna con l’amico Ale;  ora una bella Forst e panino con lardo dal Ferdy Il municipio Sentiero CAI 601 Luserna - Scalzeri Ormai a casa, Fox ci indica di accelerare   Alessandro Toldo African