giovedì 13 settembre 2018

Sferratando sugli Anelli delle Anguane



Finalmente oggi ho trovato l’occasione per provare la ferrata con mio figlio Elia. Ho scelto intanto di salire la Verticale-Sud e fare il traverso della Seconda Nora per rientrare poi giù per la diga. Volevo infatti partire dalle Joe e non ho preso in considerazione di percorrere la verticale in discesa, cosa che non m’è mai piaciuta. Un giretto dunque di neanche un paio d’ore che ci stava a pennello nei limiti di tempo che avevamo a disposizione.


Devo dire che il percorso è stato appagante e ci ha felicemente impressionato. Si tratta infatti di un tragitto ben pensato e ben realizzato, nonché variegato e remunerativo in termini di passaggi e colpi d’occhio sulla valle, complice anche la bella giornata. L’attrezzatura delle vie è ben congegnata ed affidabile, a tratti con appigli artificiali ridondanti laddove ne esistono di naturali. Comprendo e condivido tuttavia la cautela di chi l’avrà progettata anche in previsione di una rapida saponatura di molti appoggi in roccia in caso di elevata affluenza e ha voluto così puntare sulla sicurezza e sull'accessibilità da parte di una variegata tipologia di escursionisti. Non dev’essere stato semplice infatti, individuare percorsi sicuri su quei calcari piuttosto instabili e i segni dei disgaggi lo stanno a testimoniare. Anche il rinvenimento delle microcengette del traverso sulla Nora denota un’attenta lettura e rispetto della conformazione della montagna.


Da vecchio bocia dele Joe, mi sono particolarmente goduto la salita delle loro spallette e il transito sulla seconda Nora; percorsi che immaginavo di fare fin da bambino e finalmente ho realizzato. Il ponte tibetano poteva anche non esserci. Lo so che è una chicca, forse quello che serve oggi per guadagnare attrattiva di massa. In ogni caso è una bella pensata e ci sta benissimo, figuriamoci! Fra l’altro l’attacco verticale alla fine del ponte credo sia più unico che raro.


Anche l’attraversamento è ben fatto, con tensionature ottimali che lo trattengono in posizione e lo rendono fruibile da molti in tutta sicurezza. Ovviamente equipaggiati con imbrago, casco e scarponi d'ordinanza.
Ecco che proprio lì, il pensiero mi si libra per un attimo sopra quelle rocce, ad inseguire quelle donne che per secoli sono scese giù per i Salti con in testa un tarlisòn di erba o farlèto invece del casco, il grenbiale annodato con la séxola dietro al posto dell’imbrago e con gli scalsaròti ai piedi. Le ultime a farlo credo siano state le Lusse
Altri tempi, altre necessità, altre tempre!


 
È senz’altro apprezzabile che questi luoghi, altrimenti destinati all’abbandono e all’oblio, siano ora resi accessibili recuperando parte di quei secolari tracciati, che riprendono vita e schiudono aspetti di un territorio che è ingiustamente considerato minore. Spero che il paese nel suo complesso comprenda il valore e le potenzialità di quest’opera e la senta propria, curando la manutenzione degli accessi e arricchendo magari di informazioni i percorsi, facendone il veicolo di conoscenza della civiltà e della storia della nostra terra. Franco Mucchietto e il suo staff hanno aperto una straordinaria finestra sul nostro paese, se qualcuno ci vuol mettere anche un vaso di fiori e un bel benvenuto non sarà male.

Mi riservo di fare prossimamente gli anelli mancanti per avere una visione d’insieme dell’opera, ma sin d’ora mi sento di esprimere a Franco Mucchietto, Marco ed Enrico Toldo, Simon Kehrer e allo staff di Vertical Astico, nonché a tutti coloro che in vario modo hanno collaborato alla realizzazione di quest'opera, il mio personale apprezzamento e ringraziamento per questo bel regalo che hanno fatto al paese e alla valle.
Gianni Spagnolo
10/09/2018

4 commenti:

  1. Nessuno l'avrebbe descritto meglio di te,questa é una descrizione di cuore...

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    1. Grazie Anto. Lo so che tu sai e capisci, anche leggendo fra le righe quello che non c'è scritto.

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  2. Vi invidio un pò, magari tutto questo fosse esistito ai tempi della mia giovinezza!!!!!!!!!

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  3. Fatto ieri.
    Bel percorso.
    Anche per neofiti visto la quantità di appigli sia naturali ma soprattutto artificiali!
    E un bel resoconto scritto sopra!
    Complimenti a tutti quelli che hanno partecipato all'opera ��

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