Finalmente oggi ho trovato l’occasione per provare la ferrata con mio figlio Elia. Ho scelto intanto di salire la Verticale-Sud e fare il traverso della Seconda Nora per rientrare poi giù per la diga. Volevo infatti partire dalle Joe e non ho preso in considerazione di percorrere la verticale in discesa, cosa che non m’è mai piaciuta. Un giretto dunque di neanche un paio d’ore che ci stava a pennello nei limiti di tempo che avevamo a disposizione.
Devo
dire che il percorso è stato appagante e ci ha felicemente
impressionato. Si tratta infatti di un tragitto ben pensato e ben realizzato, nonché variegato e remunerativo in termini di passaggi e colpi
d’occhio sulla valle, complice anche la bella giornata.
L’attrezzatura delle vie è ben congegnata ed affidabile, a tratti con appigli
artificiali ridondanti laddove ne esistono di naturali. Comprendo e
condivido tuttavia la cautela di chi l’avrà progettata anche in
previsione di una rapida saponatura di molti appoggi in roccia
in caso di elevata affluenza e ha voluto così puntare sulla
sicurezza e sull'accessibilità da parte di una variegata
tipologia di escursionisti. Non dev’essere stato semplice infatti, individuare
percorsi sicuri su quei calcari piuttosto instabili e i segni dei disgaggi lo stanno a testimoniare. Anche il rinvenimento delle
microcengette del traverso sulla Nora denota un’attenta lettura e
rispetto della conformazione della montagna.
Da vecchio bocia dele Joe, mi sono particolarmente goduto la salita delle loro spallette e il transito sulla seconda Nora; percorsi che immaginavo di fare fin da bambino e finalmente ho realizzato. Il ponte tibetano poteva anche non esserci. Lo so che è una chicca, forse quello che serve oggi per guadagnare attrattiva di massa. In ogni caso è una bella pensata e ci sta benissimo, figuriamoci! Fra l’altro l’attacco verticale alla fine del ponte credo sia più unico che raro.
Anche
l’attraversamento è ben fatto, con tensionature ottimali che lo
trattengono in posizione e lo rendono fruibile da molti in tutta sicurezza. Ovviamente equipaggiati con imbrago, casco e scarponi d'ordinanza.
Ecco che proprio lì, il pensiero mi si libra per un attimo sopra quelle rocce, ad inseguire quelle donne che per secoli sono scese giù per i Salti con in testa
un tarlisòn di erba o farlèto invece del casco, il
grenbiale annodato con la séxola dietro al posto dell’imbrago
e con gli scalsaròti ai piedi. Le ultime a farlo credo siano
state le Lusse.
Altri
tempi, altre necessità, altre tempre!
È
senz’altro apprezzabile che questi luoghi, altrimenti destinati
all’abbandono e all’oblio, siano ora resi accessibili recuperando
parte di quei secolari tracciati, che riprendono vita e schiudono
aspetti di un territorio che è ingiustamente considerato minore.
Spero che il paese nel suo complesso comprenda il valore e le
potenzialità di quest’opera e la senta propria, curando la manutenzione degli accessi e arricchendo magari di informazioni i
percorsi, facendone il veicolo di conoscenza della civiltà e della
storia della nostra terra. Franco Mucchietto e il suo staff hanno
aperto una straordinaria finestra sul nostro paese, se qualcuno ci
vuol mettere anche un vaso di fiori e un bel benvenuto non sarà male.
Mi riservo di fare prossimamente gli anelli mancanti per avere una visione d’insieme dell’opera, ma sin d’ora mi sento di esprimere a Franco Mucchietto, Marco ed Enrico Toldo, Simon Kehrer e allo staff di Vertical Astico, nonché a tutti coloro che in vario modo hanno collaborato alla realizzazione di quest'opera, il mio personale apprezzamento e ringraziamento per questo bel regalo che hanno fatto al paese e alla valle.
Gianni
Spagnolo
10/09/2018
Nessuno l'avrebbe descritto meglio di te,questa é una descrizione di cuore...
RispondiEliminaGrazie Anto. Lo so che tu sai e capisci, anche leggendo fra le righe quello che non c'è scritto.
EliminaVi invidio un pò, magari tutto questo fosse esistito ai tempi della mia giovinezza!!!!!!!!!
RispondiEliminaFatto ieri.
RispondiEliminaBel percorso.
Anche per neofiti visto la quantità di appigli sia naturali ma soprattutto artificiali!
E un bel resoconto scritto sopra!
Complimenti a tutti quelli che hanno partecipato all'opera ��