Qui ci occuperemo delle parole del nostro dialetto che derivano verosimilmente dal Cimbro. Sono vocaboli dell'antica lingua rimasti nella nostra parlata corrente e che sono sopravvissuti divenendone parte. A volte adattandosi foneticamente, altre assumendo addirittura un significato diverso per allegoria.
La parola di oggi è:
- Sgneco
- Significa: molliccio, flaccido, viscido.
Deriva dalla voce Snekk, che significa chiocciola o lumaca in genere.
Qui abbiamo un esempio di aggettivazione di un sostantivo per traslazione analogica. Siccome il corpo della chiocciola (Corgnòlo) è per sua natura molle, flaccido e viscido, ecco che il nome passa a identificare questi suoi attributi.
Da non confondere con lo "sgneco" del dialetto veneto di pianura, che indica il muso del gatto.
Qui abbiamo un esempio di aggettivazione di un sostantivo per traslazione analogica. Siccome il corpo della chiocciola (Corgnòlo) è per sua natura molle, flaccido e viscido, ecco che il nome passa a identificare questi suoi attributi.
Da non confondere con lo "sgneco" del dialetto veneto di pianura, che indica il muso del gatto.
- Aggettivi: / (/)
- Frase: I pèrseghi tulti do algiri i xe deventà tuti sgnechi. / Le pesche raccolte ieri sono diventate tutte flaccide.
È sinonimo di: molegàto
ecolo,, el presidente dela provincia della a4...
RispondiEliminaLa famiglia Snek emigro’ verso Napoli da Landschut all’ inizio del 1800( da dove parti’ la seconda emigrazioni delle nostre genti. La’ rimase fino alle due guerre diventando ”maestri vetrai”.Si trasferi’ a Thiene nel 1934/35,ben sapendo che del “cognome” che ci si portava dietro!
RispondiEliminaUn po’”gazoget bor in oarn”( un po’ tirato per le orecchie).Sneco,senza la s,lo dicono anche a Venezia,Padova,ecc.E’ il dialetto veneto che ha prestato parole al cimbro e Difficilmente viceversa.Sembra derivazione onomatopeica,come gnagnara,ecc.
RispondiEliminaSi, forse può sembrare un po' gazoget, tuttavia l'etimologia tedesca non ne da una derivazione latina e bisognerebbe capire da dov'è arrivato lo sneco padovano, magari dai bisenadeganti. ;-)
EliminaA quanto ne so io, nel Vicentino è usato solo in Altopiano e contermi. Quando lo dico altrove sbarrano gli occhi. Di altre province non ho esperienza, quindi ben vengano le tue precisazioni.
Begriffsursprung:
1) mittelhochdeutsch: snecke, snegge, ahd. sneggo, sleggo (jeweils noch maskulin, vgl. nhd. der Schneck). Wahrscheinlich verwandt mit ahd. snahhan „kriechen“ (vgl. Schnake).
Non potrebbe essere collegato al verbo sgnacare?( lo ho sgnaca’ su par el muro=l’ho spiaccicato contro il muro.
RispondiEliminaBeh, in effetti se lo sgnachi può diventare sgneco, oppure si può sgnacare solo qualcosa di sgneco. Non saprei quanto sia gazoget la tua interessante osservazione. Proviamo a sgnacarla addosso alla laguna, vediamo se diventa sgneca.
EliminaDopo i vostri graditi commenti e una notte insonne, con le orecchie ancora rosse, ho deciso d'ufficio di derubricare l'etimo a voce onomatopeica.
RispondiEliminaInfatti se si sgnaca qualcosa fa sgnac (o sgnec, a seconda della consistenza), un suono che è trasversale ai linguaggi. Pure se si schiaccia una lumaca fa sgnec, mentre se si pesta una chiocciola fa cric-sgnec. In ogni caso finisce tuto in uno sgnecamento totale. Risolviamo dunque gordianamente così questo rovello che avrà disturbato i sonni di migliaia di follower.
...ma non il sonno di un celebre Cimbro che non sarà "deventà sgneco" spero.
EliminaS'hertze bon MMS ist linne, ... bedar net sgneco.
EliminaIl cuore del nostro Don è tenero, non l'ho mai dubitato ! Sapete la sua ricetta per stare bene ? Ecco qui :
EliminaBar söltan trinkhan an süsla bröode 'me piàjen altaaghe so haltanzich gazùni. An ghèzale pràmpen, boar ghéenan slaafan, tüt bool !