sabato 29 settembre 2018

Se questo è un uomo


Ma quand’è che si diventa Uomini?
Non è una domanda del tutto peregrina al giorno d'oggi, dove le millenarie certezze vacillano e il senso comune cambia il significato delle parole e stravolge le percezioni.
Quand’ero bocia, mi ricordo che un uomo si metteva chieto intorno ai 50 anni, come pure le donne. Vestivano in un certo modo, tutti più o meno sullo stesso stile dimesso e funereo e paradossalmente rimanevano pressoché invariati fino alla loro naturale dipartita; rapida o meno che fosse.
Semplicemente diventavano vecchi.
O almeno così pareva a me.
Ho nella mente molte persone che per 30 anni e più hanno avuto sostanzialmente lo stesso aspetto. Avevano cambiato semplicemente divisa a un dato giorno, come facevano i carabinieri.
Come si determinasse quel giorno non m'era però chiaro.
Le varie classi d’età erano tuttavia ben delineate ed articolate: Popo, Tato, Boceta, Bocia, Toso, Omo, Vecio. Tanto per stare nell’universo maschile.
Il passaggio d'età, come il grado di naja, era rigorosamente codificato e soprattutto con il servizio di leva uno diventava necessariamente Omo. Se qualcuno magari anticipava si diceva: "L’è xa Omo fato". "Fa l'Omo!" era poi l'imperativo di madri, mogli e suocere per richiamare il maschietto alle sue responsabilità di ruolo o di genere.
Tra i venti e i cinquant’anni uno aveva perciò da fare almeno una trentina d’anni da Omo, come per maturare i contributi per diventare Vecio. Tertium non datur!
Oggi invece non ci si riferisce genericamente più ad un maschio umanoide chiamandolo Uomo, bensì Ragazzo. Indefinitamente!
Non è neanche molto chiaro quando si passa da Ragazzo ad Anziano (perché Vecio o Vecchio è brutto, non s'usa più). Forse bisogna arrivare ai 65 anni, almeno secondo le consuetudini ospedaliere per metterti in geriatria. Sicuramente si è ragazzi fino ai 35 anni, che credo sia il limite di definizione del bamboccione o di chi s’avventura in studi specialistici. O forse è per il termine dell'apprendistato. Bah! 
Ma ragazzi lo si rimane anche a 40 o 50 anni e finanche oltre. La categoria Uomo pare essersi dissolta, non ha più riconoscimento sociale, non esiste più. Un bel dilemma, non c’è che dire.
Personalmente sono più o meno 50 anni che mi sento un ragazzo, ma vivo una profonda crisi d’identità, pur se il mio stato percepito mi viene indubbiamente riconosciuto dalla moderna società senza problemi. Quindi sono ancora di diritto un Ragazzo, la qual cosa un po' mi consola, ma avrebbe senz'altro fatto sbellicare dalle risate qualche Omo o Vecio d’antan, e ciò mi confonde.
Insomma, per farla breve questa faccenda un tantino m'inquieta: quando diventerò Omo?
Gianni Spagnolo
19/09/2018


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