E' considerata il più velenoso tra i funghi che crescono dalle nostre
parti (le foto sono scattate sopra contra' Baise).
E' inodore ed insapore
e la sua pericolosità è dovuta al fatto che può avere una lunga
incubazione (anche 18 gg.), distruggendo piano piano le cellule epatiche e
causando cirrosi.
Meno pericolosa se ci si accorge di averla da poco
ingerita, dato che con una lavanda gastrica si può risolvere
l'avvelenamento.
Cresce comunemente nel bosco di latifoglia (es. dietro
la chiesetta di Santa Margherita di Rotzo), pertanto su terreno dove
crescono anche le mazzetamburo (le "ombréle").
Residui di essa, infatti, si
sono trovati sul cappello delle stesse mazzetamburo, che si consiglia
sempre di pulire grattandolo con un coltello seghettato (in questi casi
l'avvelenaamento è meno problematico poichè si tratta di residui
secchi che hanno perso gran parte della loro
pericolosità).
Difficilmente si trova nel bosco di aghifoglia, se non al
limite, soprattutto se c'è presenza di larici o pini silvestri.
Riccardo Stefani
(io, da grande intenditrice qual son sempre stata ;-) ... pensavo che la letale fosse quella rossa coi puntini bianchi, ma Riccardo mi smentisce...)