“Ricorda di guardare in alto alle stelle,
e non ai tuoi piedi”
“Stephen Hawking è una stella tornata nel cosmo”.
È questo
uno degli omaggi che la rete ha reso al fisico morto all’età di 76 anni, ma nella storia dello straordinario divulgatore scientifico resteranno
più le sue frasi, che l’hanno reso celebre in tutto il mondo.
A partire dal monito che aveva affisso sulla porta del suo studio
all’Università di Cambridge, e non solo, ecco una selezione di frasi pronunciate
da Hawking e che hanno ispirato tutti.
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Non è necessario invocare l’intervento di Dio per accendere l’interruttore e far partire l’Universo.
Ricordatevi di guardare le
stelle e non i vostri piedi. Per quanto difficile possa essere la vita,
c’è sempre qualcosa che è possibile fare e in cui si può riuscire.
Le persone che si vantano del loro quoziente intellettivo sono dei perdenti.
Senza imperfezione, voi e io non esisteremmo.
Se gli alieni un giorno
venissero a farci visita, penso che il risultato sarebbe simile a quello
che è successo quando Cristoforo Colombo è sbarcato in America, un
risultato non molto positivo per gli indiani.
Le primitive forme
di intelligenza artificiale che abbiamo già, si sono dimostrate molto
utili, ma penso che lo sviluppo di un’intelligenza artificiale completa
potrebbe mettere fine alla razza umana.
Vivo con la prospettiva di una morte
prematura da 49 anni, non ho paura della morte, ma non ho fretta di
morire, ci sono tante cose che voglio fare prima.
Le persone silenziose sono quelle che hanno le menti più rumorose.
La vita sarebbe tragica se non fosse divertente.
Considero l’aldilà una favola per le persone che hanno paura del buio.
Siamo solo una razza avanzata di
scimmie su un pianeta minore di una stella di media grandezza. Ma
possiamo capire l’universo. E questo ci rende molto speciali.
Servirsi di Dio come di una risposta alla domanda sull’origine delle
leggi equivale semplicemente a sostituire un mistero con un altro.
La più rimarchevole proprietà dell’universo è di aver generato creature in grado di porre domande.
Uno, ricordatevi sempre di guardare le stelle, non i piedi. Due, non
rinunciate al lavoro: il lavoro dà significato e scopo alla vita, che
diventa vuota senza di esso. Tre, se siete abbastanza fortunati a
trovare l’amore, ricordatevi che è lì e non buttatelo via.
Il consiglio che voglio dare alle persone disabili è di concentrarsi
sulle cose che la disabilità non impedisce di fare bene e di non
rimpiangere ciò che non si riesce a fare. Non siate disabili nello
spirito, come nel corpo.
Quando mi fu diagnosticata la SLA mi sono stati dati due anni di vita. Ora, 45 anni dopo, sto andando abbastanza bene.
[Dopo la scoperta della particella] Avevo scommesso con Gordon Kane
dell’Università del Michigan che il bosone di Higgs non sarebbe stato
trovato. Sembra proprio che io abbia appena perso 100 dollari.
C’è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata
sull’autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e
ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona.
L’Universo può crearsi dal nulla sulla base delle leggi della fisica.
Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in
moto il processo.
Dio può esistere, ma la scienza può spiegare l’universo senza la necessità di un creatore.
Ciascuno di noi è libero di crede ciò che vuole e io credo che la
spiegazione più semplice è che non esista alcun Dio. Nessuno ha creato
l’Universo e nessuno decide il nostro destino […]. Probabilmente non c’è
alcun paradiso, e nemmeno alcuna vita dopo la morte. Abbiamo solo
questa vita per apprezzare il grande disegno dell’Universo e, per
questo, io sono profondamente grato.
L’idea di una realtà a 10 dimensioni potrebbe sembrare eccitante, ma
potrebbe causare seri problemi se uno dimentica dove ha parcheggiato
l’auto.
Le persone silenziose sono quelle che hanno le menti più rumorose.
Noi oggi sappiamo che la nostra galassia è solo una delle centinaia
di milioni di galassie che possiamo osservare con i moderni telescopi,
contenenti ciascuna qualche centinaio di milioni di stelle… Noi viviamo
in una galassia… che ha un diametro di circa centomila anni-luce e
compie un lento movimento di rotazione; le stelle situate nelle braccia
della spirale orbitano attorno al suo centro con un periodo di varie
centinaia di milioni di anni. Il Sole è soltanto una comune stella
gialla, di dimensioni medie, in prossimità del bordo interno di un
braccio della spirale. Abbiamo certamente percorso un bel tratto di
strada dal tempo di Aristotele e Tolomeo, quando si pensava che la Terra
fosse il centro dell’universo!
Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È
possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che
esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è
difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore:
forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo
sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime
probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che,
sviluppatasi, diventi intelligente.
Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco
fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza
inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I
batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra
cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra
nucleare.
Considero il cervello come un computer che smetterà di funzionare
quando i suoi componenti si guastano. Non c’è paradiso né aldilà per i
computer rotti.
Ho notato che anche le persone che affermano che tutto è già scritto e
che non possiamo far nulla per cambiare il destino, si guardano intorno
prima di attraversare la strada.
Non penso che la razza umana sopravviverà i prossimi mille anni, a meno che non viaggi nello spazio.
[Citando Sant’Agostino] Cosa faceva Dio prima di creare l’universo?
Preparava l’inferno per le persone che si ponevano queste domande.
Se si salta in un buco nero, l’energia di massa verrà restituita
all’universo in una forma maciullata che contiene informazioni su ciò
che eri e in uno stato in cui non può essere facilmente riconosciuta.
Sarebbe come bruciare un’enciclopedia. L’informazione non si perde se
resta fumo e cenere. Il difficile è leggerla.
Quando capiremo la teoria delle stringhe, sapremo com’è nato
l’universo. Non sarà importante per il nostro modo di vivere, ma sarà
importante per capire da dove veniamo e per capire cosa aspettarci di
trovare dalle nostre ricerche.
Non ho idea del mio quoziente. Le persone che si vantano del proprio quoziente intellettivo sono dei perdenti.
Siamo tutti collegati a Internet, come i neuroni in un cervello gigante.
Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza.
Confinare la nostra attenzione alle questioni terrestri significherebbe limitare lo spirito umano.
Se ogni stella fosse un granello di sale, un cucchiaino da tè
basterebbe per raccogliere tutte le stelle visibili a occhio nudo, ma
tutte le stelle dell’universo riempirebbero una sfera di più di 12
chilometri di diametro.
I buchi neri non sono dopo tutto così neri: essi risplendono come un
corpo caldissimo, e quanto più piccoli sono tanto più risplendono. Così,
paradossalmente, i buchi neri più piccoli potrebbero risultare in
realtà più facili da scoprire di quelli più grandi!
I buchi neri sono uno dei casi piuttosto rari nella storia della
scienza in cui una teoria fu sviluppata con una certa minuziosità come
modello matematico prima che le osservazioni potessero offrire qualche
prova della sua correttezza.
Se gli alieni dovessero venire a farci visita, il risultato sarebbe
come quando Colombo sbarcò in America: in quell’occasione non andò bene
ai nativi americani.
Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è solo
un’ipotesi: una teoria fisica non può cioè mai venire provata.
La filosofia è morta, non avendo tenuto il passo degli sviluppi più
recenti della scienza, e in particolare della fisica. Così sono stati
gli scienziati a raccogliere la fiaccola nella nostra ricerca della
conoscenza.
L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento.
Le leggi della scienza non distinguono tra passato e futuro.
Gli esseri umani sono una creazione recente, ma l’universo ha avuto
inizio molto tempo prima, all’incirca 13,7 miliardi di anni fa.
Per milioni di anni il genere umano ha vissuto come gli animali. Poi è
accaduto qualcosa che liberato la forza della nostra immaginazione.
Abbiamo imparato a parlare.
In un universo infinito, deve esserci altra vita. Non vi è dubbio più grande. E’ tempo di impegnarsi per trovare una risposta.
Una delle regole fondamentali dell’universo è che nulla è perfetto.
La perfezione semplicemente non esiste…
Noi viviamo la nostra vita quotidiana senza comprendere quasi nulla
del mondo. Ci diamo poco pensiero del meccanismo che genera la luce del
Sole, dalla quale dipende la vita, della gravità che ci lega a una Terra
che ci proietterebbe altrimenti nello spazio in conseguenza del suo
moto di rotazione, o degli atomi da cui siamo composti e dalla cui
stabilità fondamentalmente dipendiamo.
Se trascuriamo i bambini (i quali non sanno abbastanza per formulare
le domande importanti), ben pochi di noi spendono molto tempo a
chiedersi perchè la natura sia così com’è; da dove sia venuto il cosmo, o
se esista da sempre; se un giorno il tempo comincerà a scorrere
all’indietro e gli effetti precederanno le cause; o se ci siano limiti
ultimi a ciò che gli esseri umani possono conoscere.
Einstein sbagliò quando disse: “Dio non gioca a dadi”. La
considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a
dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.
Il nostro non è l’unico universo. Anzi, la teoria predice che un gran
numero di universi sia stato creato dal nulla. La loro creazione non
richiede l’intervento di un essere soprannaturale o di un dio, in quanto
questi molteplici universi derivano in modo naturale dalla legge
fisica.
Tornando a ritroso al passato più remoto, tutta la materia e
l’energia dell’universo sarebbero state concentrate in una regione
minuscola di densità e temperatura inimmaginabili, e se si risale
all’indietro a sufficienza, ci sarebbe stato un istante in cui tutto
ebbe inizio: l’evento che oggi chiamiamo big bang.
La teoria generale della relatività e la meccanica quantistica. Sono
le grandi conquiste intellettuali della prima metà di questo secolo.
Anche se non posso muovermi e devo parlare attraverso un computer, nella mia mente sono libero.
Il mio obiettivo è semplice. È la completa comprensione dell’universo, perché è fatto così com’è e perché in effetti esiste.
Noi tutti – filosofi, scienziati e gente comune – dovremmo allora
essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché
noi e l’universo esistiamo.
Se riusciremo a trovare la risposta a questa
domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché
allora conosceremmo la mente di Dio.
WEB
E desso ciò? .. Chel ghesse catà la risposta?
RispondiElimina...e si don , bisognerebbe fare una profonda riflessione. Però ugualmente penso che tante domande rimangono ugualmente senza risposta. Tutti i popoli, anche quelli che vivono in zone remote, hanno un loro credo. Chissà! !!
RispondiEliminaEh, Don
RispondiEliminaquando sarà l'ora tua, ci dirai... ma temo che aspetteremo molto....
ed a nostro turno daremo speranza ad altri, di saperlo dire noi,
se tu non ci riuscirai... e via andando. Finchè verrà la fine, decretata
da noi stessi, coi mezzi troppo potenti che si stanno via via acquisendo...
Una virgola nell'immenso scritto del divenire, inconsistente ed invisibile.
Ci sarà pure una ragione se tutti i popoli, in ogni epoca della storia, hanno ritenuto necessario di soddisfare l’esigenza primordiale, che è quella di dotarsi di una religione.
RispondiEliminaHawking, come ogni altro scienziato di valore, pur professandosi ateo, per tutta la vita ha cercato una prova sull’esistenza di Dio.
Anche questa volta il Signore della dissacrazione bonaria, cioè il Don, in poche parole, ha avuto il merito di aprire la riflessione su un argomento molto toccante.
Forse diamo nomi diversi alla stessa realta' profonda e misteriosa che ci avvolge: Dio onnipotente, Scienza onnipotente, Natura onnipotente. Siamo sempre da capo... dare un nome all'essere che Dante chiama "Amor che muove il sole e le altre stelle".
RispondiEliminaAnonimo