sabato 3 marzo 2018

Pensiamoci un po'!

Siamo in piena campagna elettorale, ma nessuno che parli convintamente di istruzione e di cultura, perché pensano che non paghi in termini elettorali. Noi con la matita copiativa in mano siamo genericamente considerati come una massa di minus habens di cui sollecitare la parte meno riflessiva e più animale. Così facendo ci si avvita in una spirale di non ritorno.
Siamo terzultimi in Europa per investimenti in questo ambito, peraltro quasi totalmente assorbiti dagli emolumenti al corpo insegnante.  Idee nuove non ce ne sono e sui ricorrenti e velleitari progetti di riforma meglio sorvolare.
Eppure in passato, con un paese diviso, conflittuale e in condizioni incomparabili,  gli italiani hanno anche brillato nel mondo proprio per civiltà, creatività e sensibilità artistica.

Abbiamo ricevuto in eredità i boschi, ma preferiamo andare a pellet, più facile e comodo. Solo quando finirà il pellet scopriremo che le nostre stufe non funzionano a legna e dei nostri boschi non sapremo che farcene.


1 commento:

  1. Certo che tutti vorrebbero soldi e investimenti, e le ragioni sono ovvie. Discorsone "cinematografico" interessante, ma poi stringi e stringi... Siamo sempre alle solite. Se vuoi zappare devi piegare la schiena...
    Propongo una riflessione di Giovanni Papini che ha qualcosa di vero: " La scuola fa molto più male che bene ai cervelli in formazione. Insegna moltissime cose inutili, che poi bisogna disimparare per impararne molte altre da sé".

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