(dal libro manoscritto di Bartolomeo Giacomelli - 24 agosto 1861)
...Allorchè la maggior squilla della torre di S. Pietro avvisa il
permesso della vendemmia, quel giorno, tutto è festa e tripudio, robusti
giovani, vezzose donzelle, vecchi e fanciulli al suono di cembali,
alternando allegre canzoni abbandonano i rozzi abituri, ne tornano ad
essi, se non quando sono ricolmi i preparati tini.
E' quel giorno un
correre, un affrettarsi, un cicalio misto di speranze e timori, un
andirivieni di mercanti e speculatori, che talvolta a favolosi prezzi
acquistano quel prodotto, che viene trasportato anche in lontane
contrade...
(da Delmo Stenghele)
Quest'anno quella poca uva coltivata ha faticato maturare. Però è buona e si può mangiare. Adesso la gente è più triste, ma sta meglio rispetto a quel lontano 24 agosto 1861 perchè hanno attività più redditizie e non abitano in tuguri.
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