In questo caso l’insegnante non brilla certo nell’arte pedagogica. Avrei preferito che mettesse in rilievo la negatività della moltitudine delle persone ignave; che la critica di tante persone può essere anche positiva; che altre si limitano a dare consigli, senza però esporsi; che pochissime si mettono a tirare il carro e che tra quest’ultime ci sono le migliori, quelle disinteressate, quelle che operano nell’interesse esclusivo del prossimo. Doveva affermare che il criticare è fondamentale per arricchire la democrazia, se la critica, però, è volta a costruire qualcosa di positivo. Infine, l’errore dell’insegnante doveva essere necessariamente rilevato dagli alunni, perché è suo dovere, non bravura, scrivere correttamente i numeri!
In questo caso l’insegnante non brilla certo nell’arte pedagogica.
RispondiEliminaAvrei preferito che mettesse in rilievo la negatività della moltitudine delle persone ignave; che la critica di tante persone può essere anche positiva; che altre si limitano a dare consigli, senza però esporsi; che pochissime si mettono a tirare il carro e che tra quest’ultime ci sono le migliori, quelle disinteressate, quelle che operano nell’interesse esclusivo del prossimo.
Doveva affermare che il criticare è fondamentale per arricchire la democrazia, se la critica, però, è volta a costruire qualcosa di positivo.
Infine, l’errore dell’insegnante doveva essere necessariamente rilevato dagli alunni, perché è suo dovere, non bravura, scrivere correttamente i numeri!