L'ex vicesindaco di
Sedriano, primo comune lombardo sciolto per mafia, racconta a verbale un
intervento di Massimo Garavaglia per evitare che il Comune agisse
contro la società dell'Alta velocità. "In cambio ci offrì lo
stanziamento di fondi per 500mila euro". L'assessore maroniano si
difende: "Azione legale non avrebbe portato da nessuna parte, ma nessuna
offerta".
“Ereditammo una cava abusiva, dalla quale erano stati scavati 320 mila metri cubi di ghiaia utilizzati nel cantiere Tav,
senza che il Comune ricevesse in cambio né soldi, circa 400mila euro,
né compensazioni ambientali. Si fece avanti l’assessore regionale Massimo Garavaglia, che era senatore della Lega Nord, per chiederci di non procedere contro il consorzio Cav.To.Mi.
(la società che ha costruito una tratta lungo l’asse Milano-Torino del
treno super veloce, ndr) e di rinunciare alla procedura sanzionatoria da
3 milioni di euro. In cambio Garavaglia si sarebbe attivato per farci
avere 500mila euro con la ‘legge mancia’”. A parlare è Adelio Pivetta, ex vicesindaco di Sedriano, primo comune lombardo sciolto per mafia nell'ottobre 2013.
Lo dichiara in tribunale di Milano, dove è in corso il processo sui
rapporti fra la ‘ndrangheta e la politica lombarda, che vede coinvolto l'ex assessore regionale del PDL Domenico Zambetti (accusato di voto di scambio mafioso) e l'ex sindaco di Seriano Alfredo Celeste (Forza Italia, imputato per corruzione).
L’attuale assessore regionale vicinissimo al presidente Roberto Maroni
conferma in parte la circostanza risalente al 2009. Chiamato mercoledì 1
luglio a deporre dai legali della difesa e incalzato dal Pm antimafia, Giuseppe D’Amico,
Garavaglia dichiara: “E’ vero, partecipai a un incontro a Sedriano e
sconsigliai di intentare una causa contro il Tav, queste cose non
portano da nessuna parte”. Perché un senatore della repubblica chiede a
un amministratore locale del suo partito di desistere dall’ottenere
giustizia rispetto al torto subito da Tav? “Vincere la causa sarebbe
stato impensabile. Consigliai di trovare un accordo”. Però sulla
promessa di far piovere su Sedriano 500mila euro Garavaglia, all’epoca
vicepresidente della commissione Bilancio del Senato e responsabile
economico della Lega, nega: “Non ne ho mai parlato”.
Ma l’avvocato dell’ex sindaco di Sedriano, Giorgio Bonamassa, legge gli eventi in altro modo: per lui Garavaglia fu grande sponsor della Tav fin dagli anni ’90, quando era sindaco di Marcallo con Casone
(1999-2009), uno dei comuni interessati al passaggio del treno super
veloce. Nel corso dell’interrogatorio spuntano due società a maggioranza
pubblica: Scr e E2Sco, nei cui Cda compare Renzo Pravettoni, patron di Ecoter, un colosso nel mondo delle escavazioni, ma compare anche Marina Roma,
moglie di Garavaglia. Le società lavorano molto negli anni del Tav. In
entrambe è il comune di Marcallo a fare la parte del leone, possedendo
il 25 per cento delle azioni. Quando il Tav viene inaugurato, il conto
da pagare è di 2,7 miliardi di euro. Secondo Garavaglia il treno super
veloce porta progresso e lavoro. Già. Però lascia anche in eredità sette
cave abusive (sequestrate dalla Procura di Milano nel 2008) tra Cornaredo, Arluno, Ossona, Boffalora, Magenta, Sedriano e Marcallo: siti utilizzati per l’Alta Velocità e poi riempiti con rifiuti pericolosi come cemento, amianto e plastica. Risultato: 84mila metri cubi di scorie di edilizia inquinante da mercurio, piombo e benzopirene
finiscono sotto terra. Una notte, a Sedriano, i cittadini chiamano i
vigili: “Da un campo stanno uscendo fumi colorati”. Gli agenti non ci
credono. Si recano sul posto. Ed è tutto vero. Dietro il business della
cave abusive e dei rifiuti tossici c’è la ‘ndrangheta, come emerge da
diverse inchieste.
Brao ciò, sto Garavaglia a sentirlo in Tv el pare macaco, ma invesse vito mò che brao che l'è?!
RispondiElimina.. mmhh., però,.. pensate che bello sarebbe il mondo se invece che effluvi puzzolenti si emettessero fumi colorati.
RispondiEliminaTa bon Don, che la bady la ghenà da dire...
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