Vivere a stretto contatto e in piena
armonia con la natura, in case sospese tra gli alberi in mezzo al bosco,
luogo di miti e suggestioni, lontano dallo stress, le tensioni e
l’inquinamento delle città sempre più caotiche e affollate. Non pensate a
un gesto folle o a un qualcosa di irrealizzabile, perché in Piemonte,
più precisamente alle pendici dei Monti Pelati, sorge un villaggio sugli alberi ospitale ed efficiente, popolato da alcuni nuclei familiari di moderni “arboricoli” (“che vivono o nascono sugli alberi”).
Ribelli? Eremiti? Selvaggi? Figli dei
fiori delusi dal mondo? Nulla di più sbagliato, perché si tratta di
persone piuttosto giovani, prevalentemente professionisti che svolgono
il loro lavoro in città, che hanno però deciso di vivere la loro vita
nel modo più naturale e intenso possibile. Quindi nello splendore
incontaminato della natura, dove si respira l’aria buona e ci si può
ancora ritemprare lo spirito.
Le case, piccole, accoglienti e rigorosamente in legno, rispondono ai moderni criteri della bioedilizia e sono del tutte eco-compatibili.
Poste a sei-sette metri di altezza, poggiano su robusti rami di
castagni secolari e sono collegate tra di loro da passerelle sospese e
piccoli ponti ben sorretti da travi, che consentono di spostarsi senza
dover scendere sulla terraferma.
Pensate, il peso delle case è sostenuto
da travi di circa otto metri che pesano anche cinque quintali, poggiate
su grossi massi e piantate accanto ai castagni. Il lavoro è spesso duro
e faticoso, ma la gioia del suo compimento ripaga ampiamente ogni
sforzo.
In questo villaggio la comunione con la
natura non significa adottare uno stile di vita primitivo. Nelle case
non mancano acqua corrente, elettricità e linee telefoniche (in una vi è
perfino un idromassaggio), perché i loro abitanti non vogliono
rinunciare ai comfort della vita moderna, né rinnegare il progresso.
Semplicemente decidono di ritirarsi la sera in questo luogo incantato,
nelle loro abitazioni sospese tra gli alberi, per condividere la
bellezza dello stare insieme, immersi nei ritmi, negli odori e nelle
atmosfere della natura.
Il progetto e la realizzazione delle
prime case risalgono al 2002, ma il villaggio è in continua espansione.
Per arrivarci si percorre in auto una stretta strada di montagna, prima
di imboccare un sentiero dove si procede a piedi. Il primo a raccontare
la storia di questi abitanti dei boschi è stato il giornalista Antonio
Gregolin, autore di un bel reportage pubblicato su XL si Repubblica.
Nella vita di tutti i giorni il principio fondamentale è il rispetto dell’eco-sistema,
dettato da un profondo amore per la madre-natura, che ha saputo offrire
a questi arboricoli ciò che non riuscivano a ottenere in città: pace,
relax, silenzio e comunitarismo. Non manca qualche disagio o imprevisto,
soprattutto quando nevica, ma tutto svanisce a fronte dalla magia di
una vita sospesa tra gli alberi, dove i sacri momenti dei pasti,
annunciati dal suolo ammaliante di una conchiglia, si svolgono in comune
all’interno di sale apposite dal panorama mozzafiato.
Visto da lassù il mondo pare davvero diverso e più affascinante.
fanno pagare l'imu e la tasi ?
RispondiElimina