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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

Ersipoint

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Nel video di Gino sulla gita a Guardia di Folgaria, il paese dipinto, ho postato questo messaggio:  avrei un sogno: poter fare un copia-incolla per il nostro Paese.  Io adoro i murales! Stamattina ho ripreso le mie camminate dopo il gran caldo ed immancabile devo percorre il sentiero che dal Maso Stefani porta alle Giare, il mio preferito. Con grande sorpresa, a fianco della casa di Ersilia vedo questo murales (la data porta il 15 agosto 2013) commissionato ad un amico di famiglia per ricordarla. Incontrando poi Patrizia, un'amica di Ersilia, ne abbiamo parlato e mi ha detto che quel murales significa: la vita è un viaggio... Per me una originalissima e simpatica idea per ricordarla. Ciao Ersy...

Il raponzolo

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IL   RAPONZOLO DI ROCCIA  è uno dei più caratteristici  e rari fiori alpini. Sopravvissuto probabilmente all'era glaciale, crescendo nelle alpi meridionali, emerge dalle fessure umide delle pareti rocciose calcaree, comunemente al di sopra dei 1.400 mt. Il primo, con un'infiorescenza di 16 fiori, lo scoprii personalmente trent'anni fa al forte di Campolongo (1.730 mt.), senza più trovarne sulle nostre montagne, fino a quando non lo individuai, assieme all'amica Annamaria Slaviero, sulla parete soprastante la strada San Pietro-Castelletto in località "pissavacca". Consci della sua rarità, anche per la bassa quota (500 mt.), per parecchio tempo ne fummo, lei più di me, gelosi custodi, controllandone di anno in anno la presenza, e che nessuno lo estirpasse. Da un po' di tempo, l'ho individuato lungo la Singéla (vedere foto, infiorescenza con 11 fiori) e con stupore sembra volersi riprodurre col passare del tempo in più esemplari.  ...

Le grappe (non da bere)

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Esiste un luogo assai affascinante che stimola in particolare la mia curiosità, forse perchè, a prima vista, sembra difficile da esplorare,  ma con un po' di coraggio e una buona dose di fortuna è diventato con il tempo una meta abituale delle passeggiate in compagnia della mia amica Gelinda.  Entrambe siamo abbastanza spericolate e salire sui ferri scivolosi delle "Grappe"  è per noi una sfida troppo golosa per potervi rinunciare. All'inizio affrontiamo qualche gradino e poi scendiamo, così tante volte ancora sino a che un giorno decidiamo di arrivare in alto; la salita è abbastanza snella, ma il problema, arrivate lassù, è come staccarsi dalla parete di sasso senza cadere e allora escogitiamo questo sistema: appoggiamo la pancia sul terreno misto erba e sassi  e con la potenza dei nervi e muscoli delle adolescenti ci trasciniamo un po' avanti in posizione orizzontale e al sicuro da ogni pericolo. Non abbiamo il coraggio di guardare indietro e ci...

Il ladro di gelati

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       Tanti anni fa intorno al 1930, le distanze tra i nostri paesi sembravano infinite; era un avventurarsi in sentieri di campagna che seguivano con rispetto il profilo dei campi e delle colture di grano, di vite o semplicemente di erba. Grandi alberi di gelso e di ciliegio, gettavano la loro ombra tra i filari, di cui qualche viandante approfittava per stemperare la fatica del cammino. Le strade erano bianche, percorse da carri lenti tirati da buoi o cavalli, che lasciavano i solchi profondi delle ruote di ferro. Profonde buche come piaghe  e sassi costringevano a degli improbabili zig zag. La polvere si alzava d’estate tra il ronzare delle cicale e lo sguardo attento di timidi ramarri. D’inverno il ghiaccio cicatrizzava quelle ferite con un velo spesso e resistente. Ai bordi di questi “fiumi secchi”, grandi siepi ed alberi tagliavano la vista dell’orizzonte e costringevano gli occhi in un tunnel di verde riposante, colorito di fiori e dipinto di voli d...

una - cinque - dieci lirette...

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Qualche rimpianto... che sia giustificato?

I quiss de Giani

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Un giorno imprecisato della seconda metà dello scorso secolo, il nuovo parroco padovano appena insediato, si accinse a visionare l'anagrafe parrocchiale per impratichirsi dei nomi delle anime che gli erano state affidate in cura. S'accorse ben presto che era impresa improba districarsi fra le numerosissime omonimie, così chiese all'anziana zelatrice di aiutarlo nell'impresa, redigendo una lista dei nomi corredata dei soprannomi familiari o personali dei parrocchiani, dato che s'era reso conto che solo questi avevano corso effettivo in paese.  La pia donna, orgogliosa del compito affidatole, si pose diligentemente all'opera, ma non tardò a realizzare che l'elenco assumeva via via connotati un po' irriverenti e poco consoni ad essere presentati al nuovo serioso e compìto Reverendo. Soprattutto si vergognava: come avrebbe potuto spiegare all'erudito Sacerdote della pianura gli arcani meccanismi dell'anagrafe sanpierota? Che idea si sarebb...

4 - Il Capitello della Madonna delle Grazie sulla Cingella (Capitélo de Daniele)

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Più che un capitello vero e proprio, si tratta di un quadro con l’effige della Madonna delle Grazie, collocato in un tabernacolo naturale sulla parete rocciosa sulla sinistra della Singéla ( per chi sale ) dopo il primo tornante dell'ultimo tratto del percorso. L’icona venne collocata da Daniele Spagnolo Lusso nel 1935, in ringraziamento alla Madonna per essere uscito illeso da un incidente che lo coinvolse proprio in quel luogo. Daniele era cavalàro e stava scendendo in paese da montagna conducendo il suo mulo che trainava il pesante barosso carico di bóre , quando la bestia scivolò, cadendo nel tornante sottostante con il carico.  Subito accorsero in suo aiuto altri cavalàri che riuscirono a tagliare in tempo l’imbragatura del basto e così liberare la bestia, che si salvò.   Anche Daniele uscì illeso da quell’esperienza e sicuramente fu altrettanto sollevato dal non aver perso il mulo che rappresentava lavoro e reddito per la famiglia in quegli anni duri. ...

24 agosto - il pranzo della "Contrà Campagna"

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Era in programma per venerdì sera,  ma a causa di una imprevista scrosciante pioggia,  è stato rinviato al mezzogiorno di sabato. Come potete vedere dall'abbigliamento...  era veramente... caldo... Sono belle iniziative da sostenere! Un grazie alla promotrice Francesca  e a tutti quelli che, a vario titolo,  si sono adoperati per la buona riuscita.

2° concorso Valle Fiorita

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Ecco i nominativi del 2° concorso  VALLE FIORITA  promosso e sostenuto dal Blog di Gino PRIMA CLASSIFICATA : GILDA SERAFINI La medaglia d’oro del concorso “Valle Fiorita 2013” è vinta da Gilda Serafini , con la sua casa traboccante di allegria a Pedescala! Merito delle cascate di fiori che si susseguono alle finestre in un gioco festoso e delle aiuole a terra che impreziosiscono l’elegante giardinetto con panchina. Poco più in là, oltrepassato il portico, Gilda si è presa cura anche di una casa disabitata, dimostrando come qualsiasi particolare abitativo possa essere valorizzato grazie ad una sapiente collocazione dei fiori, in questo caso all’ingresso e lungo l’antica scalinata.  Complimenti Gilda!              SECONDA CLASSIFICATA : ADELINA BRAZZALE                     ...