La ferrovia Rocchette – Asiago era una linea ferroviaria a scartamento ridotto dell'Alto Vicentino, in parte a cremagliera, che collegava l'Altopiano dei 7 Comuni con Schio e Thiene. È stata dismessa nel 1958 e in seguito smantellata.
Storia
Verso la fine del XIX secolo, lo sviluppo dell'industria tessile nell'area alto-vicentina fece emergere sempre più forte l'esigenza di collegamenti viari e ferroviari. La leadership nel settore era costituita dalle aziende tessili Rossi che pertanto premevano in tal senso.
Il primo progetto dell'Ing. Alfonso Crippa di Milano, approntato nel 1884, prevedeva un percorso che si inoltrava per la Val d'Astico fino a Pedescala e San Pietro Valdastico e tornava indietro inoltrandosi nella Val d'Assa e arrivava ad Asiago per la valle del Ghelpach. Questa proposta fu
scartata per varie motivazioni: perché troppo lunga (41 km); perché le
autorità militari si opposero essendo la linea troppo vicina al confine; perché lontana da grossi centri come Treschè-Conca, Cesuna, Canove .
L'imprenditore e politico vicentino Alessandro Rossi incaricò l'ingegnere austriaco Ferdinando Shacke di individuare un percorso e questi ne propose uno uguale a quello poi
adottato con l'unica differenza che il suo da Cesuna andava direttamente
a Roncalto e ad Asiago. Infine gli ingegneri Saccardo e Dalla Valle
proposero quello definitivo.
Lo scartamento ridotto della linea fu imposto dal governo Austro-Ungarico in quanto la Rocchette-Asiago era prossima al confine italo-austriaco,
che allora andava dal comune di Valdastico fino a Primolano in Valsugana
passando dal passo delle Vezzene.
Nonostante la proposta del collegamento ferroviario risalisse al lontano 1882 soltanto nel 1907 questo ottenne l'approvazione governativa per la costruzione di una linea della lunghezza totale di 21,190 km, a scartamento di 950 mm, dei quali cui 5,764 km erano superati mediante l'uso della cremagliera tipo Strub, mentre il resto del percorso era ad aderenza naturale. Seguirono ancora discussioni e studi; i lavori, iniziati nel 1909, furono finalmente avviati dalla Società Veneta sotto la direzione dell'ingegner Giovanni Letter, di Schio. Tra il 1908 e il 1909 la ditta Bianchi-Steiner & C., di Milano, completò il ponte in muratura e su progetto dell'ingegnere Voghera, di Padova, la ditta Brambilla, di Milano, costruì il ponte in ferro. All'inizio fu impiegata una locomotiva da cantiere, (detta La gobba), con rodiggio 0-2-0: aveva il numero 10 e venne radiata nel 1915.
La prima locotender da treno arrivò a Cesuna il 24 aprile 1909, a Canove il 25 novembre e ad Asiago il 4 dicembre dello stesso anno.
Il 10 febbraio 1910 alle ore 10, fu inaugurata la linea. Secondo le cronache del tempo si dovette prima sgombrare la linea dall'abbondante nevicata iniziata il giorno precedente e continuata per tutta la notte. Il collaudo definitivo avvenne il 9 luglio 1912.
Nel maggio 1916, dopo la Strafexpedition, il treno fermava a Ponte Campiello e viaggiava solo di notte; al ponte
sull'Astico vennero tolte le lamiere. Non vi furono mai incidenti.
L'esercizio venne iniziato dalla sub concessionaria società di Schio Società per le ferrovie economiche Nord Vicenza, ma presto passò sotto il controllo della Società Veneta. Nel secondo dopoguerra, il traffico andò scemando, finché nel 1958 giunse il provvedimento di sospensione dell'esercizio.
Il 26 febbraio 1977 una legge votata dal parlamento ne decise il definitivo smantellamento.
Stato attuale
Il percorso è in parte rintracciabile tra tra Cogollo del Cengio ed Asiago. Nel tratto più a valle è in parte occupato da costruzioni. A Cogollo
del Cengio è rimasta la malconcia stazione, vi sono tre gallerie, tre
caselli (n° 1, 2 e 3) e la stazione di Campiello, ora di proprietà
privata. Poco sopra la stazione di Campiello è ancora presente il
manufatto in cemento che convogliava l'acqua piovana nel grande
serbatoio interrato di 500 metri cubi di capacità.
Sui tratti nei comuni di Roana e Asiago è stato creato un percorso
ciclo-pedonale chiamato "La Strada del Vecchio Trenino" che interessa
gli oltre dodici chilometri che vanno da località Campiello sino ad
Asiago. Il percorso attraversa i boschi e le ondulate colline
dell'Altopiano e verrà presto attrezzato con alcune aree di sosta e due
aree didattiche con pannelli esplicativi, oltre che da un sistema di
segnaletica.
La stazione di Asiago è oggi sede della Comunità Montana Spettabile reggenza dei 7 Comuni e dell'ufficio informazioni turistiche che si trovano adiacenti al piazzale dello stadio del ghiaccio Hodegart.
Quella di Canove di Roana è sede del Museo della Grande Guerra 1915-18.
La stazione di Tresché Conca è sede dell'ufficio della Pro Loco. La
stazione di Cesuna è stata demolita.
Le due gallerie ferroviarie dell'Altopiano (quella di Cesuna e quella
di Tresché Conca) sono state recuperate e dotate di illuminazione;
entrambe fanno parte del percorso ciclo-pedonale. Tuttavia è
attraversabile in sicurezza soltanto la galleria di Tresché Conca, in
quanto nella galleria di Cesuna c'è stato un crollo del volto.
Non esiste più il ponte in ferro sul fiume Astico abbattuto il 9 dicembre 1966 perché in supposte cattive condizioni.
Intorno al 1997 il tratto a cremagliera a partire dall'ex-sottopasso con la Strada Provinciale 349 del Costo
fino al suo estremo superiore più qualche decina di metri a monte,
insieme al casello N°3 della Pendola (il casello N°4, all'altezza del
secondo sottopasso della provinciale, è stato demolito), sono stati
acquistati da un appassionato che, oltre a preservarne la tratta, si
occupa attivamente della raccolta di materiale documentaristico sulla
linea stessa oltre che sulla tratta Rocchette-Arsiero.
La superficie della ex-Stazione di Rocchette, che si trovava tra l'attuale Caserma dei Carabinieri e lo Stabilimento N°3 della Lanerossi dopo essere stata trasformata in Stazione Autocorriere della stessa
Società Veneta e poi della SIAMIC, è stata completamente urbanizzata
(Progetto PEP del 1980) ed il Fabbricato Viaggiatori della stazione
demolito; come pure tutti i vari fabbricati delle Officine Locomotive,
Officine Carrozze, Deposito Locomotive, Verniciatura, Fucina, Deposito
Carbone, Falegnameria (con l'alloggio del Capostazione), Magazzini
Merci, Tettoie per il Trasbordo, Casa Cantoniera e Piattaforme girevoli.
Sopravvivono solo un centinaio di metri di muro di recinzione di sassi e
malta che delimitava il lato nord dell'area della Stazione e che la
separava dai vari fabbricati d'epoca fine-ottocentesca preposti ad
alloggi degli impiegati Lanerossi (dei quali due grossi, uno sede del
Circolo o Club Impiegati Lanerossi e l'altro adibito ad Asilo infantile e
Scuole), in prossimità del Lanificio e adiacenti alla chiesa del Quartiere operaio.
La galleria dell'Obelisco, subito a monte della Stazione di Rocchette, è stata murata.
Le locomotive sono state demolite nel 1964 con la fiamma ossidrica
nella zona compresa fra il Magazzino Merci (che disponeva di paranco per
il carico/scarico dei blocchi di marmo provenienti dalle cave
dell'Altipiano di Asiago) e la Casa Cantoniera.
Del complesso ferroviario nel territorio del Comune di Piovene
Rocchette resta solo il Fabbricato Viaggiatori della Stazione di
Piovene, che serviva da fermata per il centro abitato, trasformato in
deposito privato (ora dismesso) di un'impresa subaffittuaria dell'ENEL.
Nota curiosa: il termine popolare con cui si indicavano le locomotive
di alcune ferrovie venete - e tra queste anche quelle che risalivano le
pendici dell'Altopiano - era:
Vaca Mora (la mucca nera).
Rocchette - Arsiero
Partendo da Rocchette, percorreva un rettilineo in leggera salita (dal 1909 percorrendo nei primi 300 m un tratto in comune con la ferrovia per Asiago, per lasciare poi andare quest'ultima sulla destra) per entrare in trincea a pendenza più accentuata ed imboccare una prima galleria lunga 86 m e subito dopo un'altra galleria lunga 70 m, su tratto pianeggiante e in curva (attuale galleria stradale allargata e lunga solamente 40 m), fermando (solo in estate) sul lato opposto della strada in corrispondenza della birreria F. Zanella & C. (Fabbrica Birra Real Summano) dove esisteva un binario di raddoppio per il parcheggio di
qualche vagone viaggiatori in gita. Trecento metri più avanti, scartando leggermente verso sinistra, passava poi la località delle Lujare o Lugiare ancora in territorio comunale di Piovene Rocchette; dopo due gallerie di 56 e 84 m attraversava il massiccio del Castello di Meda (detto anche Cappel del Doge), cui seguiva subito dopo il casello di Meda (frazione di Velo d'Astico), curvava dopo circa un km verso destra a ovest dell'abitato di San Giorgio (fraz. di Velo d'Astico). Costeggiava poi la fabbrica maggiore di Velo d'Astico, fermando in località Campagnola alla stazione di Seghe (fraz. di Velo d'Astico); seguiva poi il corso del torrente Posina scavalcandolo con un ponte in muratura a tre arcate
(attuale ponte stradale) e, curvando poi a sinistra, passava su una banchina ad un livello inferiore di una ventina di metri sottostante La Madonna (ora chiesa di S. Maria, del cimitero), giungendo alla stazione di Arsiero che si trovava poco prima della cartiera Rossi, ora dismessa. Un binario procedeva oltre, per un centinaio di metri, fin dentro la cartiera stessa.