giovedì 7 giugno 2012

La vecchia anfora



   Ogni giorno un contadino portava l’acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore, che legava sulla groppa dell’asino che gli trotterellava accanto.
   Una delle due anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio perdeva acqua, l’altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne una goccia.
   L’anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata ed inutile, tanto più che l’anfora nuova non perdeva occasione di far notare la sua perfezione: “non perdo neppur una stilla d’acqua, io!...Un mattino la vecchia anfora si confidò col padrone: “lo sai, sono cosciente dei miei limiti, sprechi fatica e soldi per colpa mia., quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota, perdona le mie debolezze e ferite”. Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse: “guarda il bordo della strada!” Ma è bellissimo rispose l’anfora è tutto pieno di fiori! Hai visto?
 Tutto questo solo grazie a te, le disse il padrone. Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada e, senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno.
   La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì morire di gioia…

Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma anche senza saperlo e senza volerlo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni!

Carla Spagnolo

Nessun commento:

Posta un commento

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...