tra il dire e il fare
Sorridi. Perché sì, questa scena è familiare. Ma il punto non è solo la fila al supermercato. Il punto è come ci raccontiamo e poi come ci comportiamo davvero. Tutti, prima o poi, diciamo cose tipo: “A me non interessa il giudizio degli altri e poi ci logoriamo per un commento sui social. “Io non mi arrabbio mai.” ma basta un sorpasso azzardato per trasformarci in clacson ambulanti. “Sono una persona molto paziente.” ... finché la cassiera al supermercato non è veloce come piacerebbe a noi. È umano. È normale. Ma è anche interessante. Perché ci mostra quanto spesso viviamo in automatico, trascinati da vecchi schemi, reazioni istintive, piccoli ego feriti. Eppure diciamo di essere altro. Non serve giudicarsi. Anzi, serve osservare. Serve fare spazio a quella domanda che cambia tutto: “Questa reazione mi rappresenta davvero? È coerente con la persona che voglio diventare?” Il lavoro interiore è riconoscerci anche nelle nostre contraddizioni, e scegliere consape...