lunedì 31 luglio 2023

Tempo e pazienza


"Tempo e pazienza, fatteli amici" - è un invito ad abbracciare due dei più preziosi compagni di viaggio della nostra quotidianità.

Tante volte, vediamo il tempo come un “nemico”, un limite costante che genera stress e fretta. Ma in realtà il tempo è un alleato, un prezioso dono che ci permette di crescere, apprendere e migliorare. 

Ogni momento, ogni ora, ogni giorno è un'opportunità per fare un passo verso ciò che desideriamo essere.

Ricorda, la qualità del tempo speso è più importante della quantità.

In un mondo che sembra premiare la velocità e l'immediatezza, la pazienza può sembrare un ostacolo. Ma non è così. 

La pazienza ci dà la forza di non rinunciare, di resistere alla tentazione di cercare gratificazioni immediate e superficiali, ma di lavorare per risultati duraturi e significativi.


Il filò dei Cimbri


 

domenica 30 luglio 2023

Filosofia, cultura e...


Abbiamo un cervello: usiamolo!

Avete mai sentito queste parole «cogito ergo sum»? Penso, dunque sono. È Cartesio a pronunciarle. Ma cosa significano? Che per «essere», per sentirvi vivi, per non essere le marionette di questo o di quel padrone, di questo o di quel sistema, dovete pensare. Dovete imparare a pensare. 

Pensare con la vostra testa è l’unico modo per essere liberi. 

Quando leggiamo un giornale, ascoltiamo una trasmissione, e ripetiamo a pappagallo ciò che abbiamo letto, sentito, ascoltato: non stiamo ragionando. Ci limitiamo a fare da cassa di risonanza per i pensieri e le parole pensate da altri cervelli. Prendiamo in prestito i loro cervelli, e diventiamo superflui. Non necessari. E lo stesso accade quando deleghiamo ad internet il compito di pensare per noi.

Ricordate come una volta si facevano le ricerche con le enciclopedie? Oggi invece basta un click. Qualsiasi cosa cerchi, puoi trovarla su Google. Vuoi sapere in che anno è stata combattuta una certa battaglia? Come si chiama l‘uomo che ha dipinto la ronda dei carcerati? Ma non vi servirà a niente sapere che un tizio di nome Van Gogh ha dipinto la ronda dei carcerati e non vi servirà a niente sapere che la rivoluzione francese è avvenuta nel 1789, se vi limitate ad assimilare in modo passivo queste informazioni. 

Qualcuno obietterà: ma grazie a internet è tutto più semplice, facile, immediato. Sì, è vero, le macchine vi hanno tolto la fatica, ma se non state attenti vi toglieranno anche qualcos’altro: vi toglieranno a voi stessi. Non è il lavoro che rischia di sparire grazie alla rivoluzione digitale, ma l’uomo! Ecco cosa vi auguro oggi: fatevi una domanda, una domanda qualsiasi, prendete in mano una vecchia enciclopedia, e cercate da voi la risposta e proverete la soddisfazione di aver scoperto qualcosa soltanto con le vostre forze. Non guardate la televisione, non ascoltate i notiziari, non leggete i giornali, leggetevi un buon libro semmai! Ma soprattutto ritagliatevi un momento durante la giornata per fare la cosa più rivoluzionaria di tutte in quest’epoca: pensare! 


Due nuove laureate in zona!


Il 25 luglio 2023 a Ferrara 
si è laureata in Scienze biologiche
MADDALENA CASENTINI
da Forme Cerati

 


mentre a Padova il 21 luglio 

si è laureata in ingegneria chimica

MARTINA LORENZI 

da Forni



Complimenti vivissimi ad ambedue
con l'augurio di un sorprendente futuro!

Le stagioni di Arsiero

 


sabato 29 luglio 2023

Snoopy: il Jolly del Blog





Il fallimento dovremmo accoglierlo come parte del nostro percorso di miglioramento.

Ora, sappiamo che può sembrare contro intuitivo. Spesso, nella nostra società, il fallimento è visto come una sorta di macchia, un segno di debolezza o incompetenza. 

Proviamo invece a riflettere insieme per qualche istante.

Fallire ripetutamente e ancora trovare la determinazione per rialzarsi e provare di nuovo, ci richiede una forza enorme. Questa è la vera definizione di resilienza, la capacità di resistere agli urti e di rimanere in piedi nonostante tutto.

Rinunciare al primo segno di difficoltà non ci permetterà di crescere, di imparare e tantomeno di realizzare ciò che desideriamo.     

È la forza di volontà, il coraggio e la perseveranza che contano, non il numero di volte che siamo caduti o ci capiterà ancora di cadere.

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Sbrigatevi a vivere, sbrigatevi ad amare, perché nessuno sa quanto tempo sia rimasto nella clessidra. Siamo convinti di avere ancora tempo, ma non è così. Un giorno ci rendiamo conto di aver superato il punto di non ritorno, ma è troppo tardi.

Dobbiamo imparare a vivere nel presente. Guardando troppo al passato, ci maceriamo in rimorsi e rimpianti. Sperando troppo nel futuro, ci culliamo nelle illusioni. L'unica vita che vale veramente la pena vivere è quella del momento presente.

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*§*§*§*


Quante volte ci capita di prendere un frutto e vedere che dopo qualche giorno... matura? Un esempio classico sono le banane. Ma non solo! Sono definiti frutti climaterici quelli che maturano anche dopo essere stati staccati dalla pianta. Al contrario, sono frutti non climaterici quelli che, quando vengono raccolti acerbi, rimangono tali. Ecco una lista per non sbagliare mai.

(questa definizione "climaterici-non climaterici l'ho imparata questa settimana😊)


Questa capretta mi ricorda tanto i "slìsseghi" sotto la chiesa😉



Giornate di fuoco!!!
E che rosso fuoco sia!
Bacche rosse del viburno e libellule rosse.
Franca Rocchetti






M e d i t i a m o...





"La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà. 
La scienza ci ha trasformato in cinici, l'avidità ci ha
resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. 
Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, 
ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, 
la Vita è violenza e tutto è perduto."

Charlie Chaplin

I consigli di Elettra


- Da dove veniamo? - 


La vita è iniziata sulla terra circa 4 miliardi di anni fa ed è iniziata con i batteri.

Il cielo era grigio e la vita apparteneva all'acqua, dove i batteri si sono sviluppati velocemente, occupando ogni ambiente.

Aggregandosi e trasformandosi hanno dato origine alle alghe.

Le alghe  sono i primi organismi complessi  (derivate dai batteri), e hanno prodotto tutto l'ossigeno presente sulla terra.

È stato l'ossigeno che ha trasformato il colore del cielo che è  diventato azzurro.

Alcune alghe si ingegnano e per muoversi sviluppano ciglia. Con le ciglia vanno alla ricerca di cibo ed è la prima forma di caccia.

Alcuni organismi in movimento perdono la clorofilla e si trasformano in  animali.

In questa catena di eventi possiamo dire che i  batteri hanno inventato le piante, e le piante hanno inventato gli animali.

Nella tradizione sciamana si dice: "l'uomo è stato il sogno (desiderio) delle piante".

Siamo figli delle piante, infatti nel nostro sangue la molecola dell'emoglobina è uguale alla molecola della clorofilla.

Dentro di noi abitano batteri, virus, funghi, ancora più dentro, all'interno di ogni  cellula i mitocondri sono batteri che si sono adattati ad una nuova vita che permette la  nostra.

Siamo batteri, siamo piante, siamo ciò che la vita è riuscita a creare usando ogni risorsa, ma conserviamo il bisogno profondo di ritrovare la nostra origine.

Abbiamo bisogno dei batteri per l'equilibrio del microbiota nella pancia, delle piante per mangiare, respirare, vivere. 

Abbiamo bisogno di ricordare e riconnetterci con l'ambiente.

Stare in mezzo al verde, mangiare i frutti dalle piante, camminare a piedi nudi e bere le tisane ci porta equilibrio e senso di essere parte di un tutto più grande di noi.

Le tisane non sono solo acqua bollita con qualcosa, solo molto, molto di più e possono arrivare dove nessun altro rimedio arriva.

Liberamente tratto da: Le emozioni nascoste delle piante - Didier.


Elettra Erboristeria 

Cornedo Vicentino 

L'angolo della Poesia


Sono giorni così...

senza destinazione, 

tipici dell'estate 

quando programmi mille cose 

per non farne nessuna; 

per il troppo caldo, 

la noia, 

la pessima compagnia. 


E li lasci scorrere tranquillamente 

perché non resta che sprecare 

quello che non si sa spendere.


Francesca Stassi

venerdì 28 luglio 2023

Filosofia, cultura e...


I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, fiacca la loro anima, intristisce le passioni. Bisogna perciò educare i giovani a essere se stessi, assolutamente se stessi.

Questa è la forza d'animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra. Di forza d'animo hanno bisogno i giovani soprattutto oggi perché non sono più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell'esistenza e incerta s'è fatta la sua direzione. 

Alla base dell'assunzione delle droghe, di tutte le droghe, anche del tabacco e dell'alcol, c'è da considerare se la vita offre un margine di senso sufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c'è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita.

Umberto Galimberti-Il nichilismo e i giovani.



I consigli di Elettra


- Le emorroidi che non passano - 


Sarà il caldo afoso, la stitichezza o il troppo movimento intestinale, pranzi troppo carichi e alla fine ci si ritrova con le emorroidi.

La emorroidi sono dovute ad una  infiammazione delle vene emorroidali, le emorroidi gonfie di sangue scivolano all'esterno dell'ano per il cedimento della mucosa rettale. 

In alcuni casi si produce la formazione di un grumo di sangue (coagulo o trombo) che aggrava il dolore.

Quali sono i sintomi delle emorroidi?

- Dolore durante la defecazione o appena dopo.

- Fastidio o senso di peso all'ano mentre si è seduti

- Perdite di sangue, che solitamente si vedono dopo la defecazione e sono dovute a rotture dei vasi sanguigni

- Prurito e forte disagio anale, bruciore 

- Sensazioni di gonfiore o di corpo estraneo nell'ano

- Presenza al tatto di corpi morbidi esterni all'ano

Quali sono le cause ?

Più frequenti sono: stitichezza, feci troppo dure da spingere, sedentarietà, sforzi eccessivi, gravidanza, parti difficili, cibi pesanti, debolezza della struttura  venosa, sovrappeso. 

La perdita di sangue può nascondere altre patologie più gravi. È sempre meglio sentire il medico.

Le piante (essenze botaniche) possono venire in aiuto al disturbo dato dalle emorroidi infiammate in più rinforzare la struttura venosa, ma non solo, si prendono cura del fegato che secondo la medicina antica è in sovraccarico.

Una tisana specifica con Achillea può sollevare velocemente dal fastidio.

Ma quando non basta ? 

Serve qualcosa che lavori di più sulla parte 'linfatica' oltre che sanguigna, ecco che ci viene in soccorso la tintura madre di cipresso che con i suoi componenti terpenici sviluppa un'azione importante e decongestionante della parte linfatica.

Tonico venoso, disinfettante, decongestionante può portare quel qualcosa in più che risolve.

Il Cipresso tintura madre è ideale per le persone flemmatiche o dove l'acqua ristagna spesso.

Elettra Erboristeria 

Cornedo Vicentino 

L'angolo della Poesia

 



giovedì 27 luglio 2023

Filosofia, cultura e...


Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.

In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, a questa antropologia del vincente, preferisco di gran lunga chi perde. 

E’ un esercizio che mi riesce bene. 

E mi riconcilia con il mio sacro poco.

Rosaria Gasparro-web

I consigli di Elettra

 


- Salute delle ossa e osteoporosi: 5 giocatori per una squadra - 


Quali sono gli elementi fondamentali per la salute delle ossa?

Viene facile dire: la vitamina D e il calcio.

Ma come in una buona squadra sportiva, non bastano gli attaccanti, servono i difensori e anche l'arbitro.

Nel gioco di squadra delle ossa, la vitamina D è l'arbitro, che coordina il gioco.

I giocatori sono i minerali: calcio, magnesio e fosforo.

I guardalinee sono la vitamina k e c'è pure il portiere: il paratormone che è influenzato dalla vitamina D e da tutti gli altri componenti.

Se vuoi avere ossa forti ed elastiche, controlla di possedere tutti i giocatori. 

Se ne manca uno, spesso la terapia per l'osteoporosi non funziona a dovere.

Il calcio è presente senza problemi in un'alimentazione varia composta da verdure, semi, proteine, il magnesio deve essere integrato perché è spesso carente, a volte manca il fosforo  (si vede nelle analisi delle urine 24 ore).

Ps: servono anche le strutture per giocare come la porta e la rete, ecco che ci viene in aiuto il collagene. 

Il collagene lo trovi nel brodo d'ossa e nella tisana di equiseto.

Movimento, dieta e integrazione corretta sono gli elementi per mantenere sane le ossa, struttura portante di tutto il corpo. 


Elettra Erboristeria 

Cornedo Vicentino 

Mani d'oro



 ESPOSIZIONE DI OGGETTI 

E CREAZIONI FATTE A MANO

Alessandra, Daniela e Renate 

lo ripropongono a

SAN PIETRO VALDASTICO 

Via Regina Margherita, 

ex-farmacia 

anche dal 13 al 15 agosto 2023


Sono invitati ad esporre 

vecchi e nuovi artisti. 

mercoledì 26 luglio 2023

Siamo anche ciò che mangiamo e porre attenzione non è male



Parmigiano Reggiano e Grana Padano non sono la stessa cosa. Però mi capita spesso di parlare con persone che non conoscono alcune differenze. Bisognerebbe spiegarle meglio affinché il consumatore sia consapevole.

Ecco le principali:

1️⃣ Il Parmigiano Reggiano è prodotto totalmente senza additivi: sono proibiti anche quelli di origine naturale. Il Grana Padano utilizza il Lisozima, proteina estratta dall’albume delle uova di gallina.

2️⃣ Nel Parmigiano Reggiano i foraggi per le bovine sono esclusivamente fieni ed erba, senza l’uso di foraggi insilati o fermentati. Nel Grana Padano l’alimentazione prevede anche l’uso di insilati di mais.

3️⃣ Nel Parmigiano Reggiano la marchiatura si fa a 12 mesi, il prodotto raggiunge lunghe stagionature (24, 30 mesi e oltre, senza limiti) e il consumo si ha mediamente oltre i 24 mesi. Il Grana Padano viene marchiato a 9 mesi e il consumo medio è a 15 mesi. 

4️⃣ I produttori di Parmigiano Reggiano hanno maggiori vincoli: raccolta del latte due volte al giorno, produzione una sola volta al giorno ed è proibita la refrigerazione del latte al di sotto dei 18 gradi. Nel Grana Padano è consentito il ritiro del latte sia due volte al giorno sia in un’unica soluzione, ma con la refrigerazione sopra gli 8 gradi. Analogamente, la trasformazione può avvenire una o due volte al giorno.

5️⃣ Nei caseifici del Parmigiano Reggiano si utilizza esclusivamente il siero innesto naturale come starter batterico per il rafforzamento del processo microbiologico. Nel Grana Padano sono ammessi, con limitazione di 12 volte all’anno, anche batteri lattici isolati in laboratorio da siero innesto naturale dei caseifici.

Conoscere per decidere è sempre importante, soprattutto quando si parla di cibo.

Dario de Lucia-web


Quadretti veneziani😊

Giulietta & Marameo
💔
troppo belli!!!

foto di A.A.

 

Incontro con l'autore



Agostino, Vittorio, Giulio Piccinini, Florio. E poi Giorgio Giacon, Danilo, Italo e Claudio Munari. Chi al volante, chi bigliettaio Siamic. 
Ho conosciuto Lastebasse fin da piccolo tramite i colleghi di mio papà. Tantissimi piccoli ricordi di bimbo. Il bazar della Franca, la pizzeria, i gelati, la famiglia Pergher. Persino un giorno dentro l'asilo ancora aperto di Lastebasse. 
Ricordi vivissimi, indelebili.
Non c'è posto migliore per me per presentare venerdì "I racconti della Corriera" di Franca Porto. Lastebasse, capolinea della linea 19. Il posto che più di ogni altro mi ha fatto sempre sentire semplicemente il figlio di Rinaldo.   

Vi aspetto venerdì sera ad ascoltare Franca Nave e i suoi racconti.



Inizia Val d'Astico Incontra/6! 
Per la prima volta in tutta la vallata.

Si incomincia da Lastebasse, capoluogo della linea 19. 


Franca Porto, I racconti della corriera.

Venerdì 28 Luglio alle ore 20.30 a Lastebasse!


A breve il calendario completo degli appuntamenti.


La Seconda ViviValdastico



Festa della birra a Pedescala


 

SEGNALAZIONE DANNI GRANDINE 21 LUGLIO 2023

🔗 Si avvisa la cittadinanza che al link: https://servizionline.comune.arsiero.vi.it/c024007/po/mostra_news.php?id=1342&area=H

📩 é possibile scaricare la modulistica necessaria alla raccolta della documentazione tecnica e in particolare a un primo censimento sommario dei danni arrecati agli immobili privati, alle attività produttive e ai beni mobili registrati (autoveicoli, motoveicoli e mezzi d’opera) a seguito degli eventi meteorici che si sono susseguiti a partire da mercoledì 19 luglio.

La domanda va presentata entro le ore 18:00 del 31 Luglio 2023, fornendo i seguenti dati essenziali:

➡️ natura del bene danneggiato: edificio privato, sede di attività economico-produttiva o bene

mobile registrato

➡️ sintetica descrizione del danno: ad es. rottura vetri, danneggiamento del tetto, ecc….

➡️ stima sommaria dei danni complessivamente subiti

Si precisa che le segnalazioni ricevute sono prodotte esclusivamente ai fini della ricognizione del fabbisogno per il ripristino dei danni subiti dal patrimonio privato e dalle attività economiche e produttive, finalizzate alla predisposizione da parte della Regione Veneto della domanda di riconoscimento dello “Stato di emergenza di rilievo nazionale”, e le stesse NON COSTITUISCONO RICONOSCIMENTO AUTOMATICO di eventuali contributi a carico della finanza pubblica per il ristoro dei danni subiti.

ℹ️ Per eventuali informazioni, è possibile contattare il Comune di Arsiero – Settore LL.PP., Ambiente e Patrimonio, telefono 0445741305 – int. 3, e–mail: llpp@comune.arsiero.vi.it.

martedì 25 luglio 2023

Lo zampirone

E anche questa l'ho imparata ora!😊


Giovan Battista Zampironi, il farmacista di Mestre che inventò lo zampirone.

Quasi 160 anni fa riuscì a capire che la polvere di piretro teneva lontane le zanzare. E così ne fece un business.

di Marta Artico

20 Luglio 2023 

il Mattino di Padova

Giovan Battista Zampironi con la popolarissima invenzione che porta il suo nome

Si firmava Gio Batta, forse perché suonava bene, ed ebbe una grande intuizione, quella di inventarsi il più antico rimedio contro gli insetti più odiosi, quelli che vengono associati al fastidioso suono in grado di togliere il sonno e che emettono per pungere gli umani: le zanzare

Gio Batta per esteso sta per Giovanni Battista Zampironi, classe 1836, dapprima farmacista a Venezia e successivamente industriale oltre il ponte, creativo, laureato all’ateneo patavino che nel 1862, quando di anni ne aveva solo 26, aprì un laboratorio farmaceutico a Mestre per la produzione della Zampirina, cioè la polvere di piretro e del “piroconofobo”, poi denominato “fidibus insettifugo”. Stiamo parlando del famosissimo cono scaccia zanzare formato da un impasto di polvere di piretro, gomma adragante, nitrato di potassio, radice di altea e molto altro, che tiene lontane le zanzare.

Tutti associano la spirale verde che ha un odore sgradevole per alcuni, piacevole per altri, allo zampirone. Ma pochissimi sanno che il suo inventore è un venezian-mestrino cui è intitolata una strada della terraferma, Zampironi in persona. Il laboratorio farmaceutico fu aperto assieme alle note famiglie Ponci, Paolini Villani, Matter, quando l’industria della chimica di Porto Marghera era di là da venire.

Il geniale inventore dello zampirone anti zanzara è morto nel 1906 a Spinea, nella villa che ancora oggi porta il suo nome, ma è entrato a pieno titolo nella toponomastica urbana. Il suo nome, Giovanni Battista Zampironi è immortalato nella targa stradale della rotonda di via Circonvallazione, all’altezza del parcheggio di Santa Maria dei Battuti, inaugurata una decina di anni fa. A questo punto verrebbe da dire “toponomastica questa sconosciuta”, perché se è vero che dei “nizioleti” veneziani si conosce tutto, spesso a Mestre si attraversano incroci e si scorgono cartelli di strade che portano nomi di persone, nostri concittadini, dei quali la generazione “Z” sa poco o nulla. Troppo giovani per essere studiati, troppo “locali” per entrare nei libri di storia, troppo antichi perché i nonni li ricordino. Vedi alla voce Luigi Broglio, Pietro e Maria Berna, Ugo Vallenari, Elisabetta Caminer. Servirebbe un corso apposito che tramandi il patrimonio culturale da riscoprire.

A svelare la targa di Zampironi, nel 2012, fu l’allora sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, accompagnato dal presidente del Centro studi storici di Mestre, Roberto Stevanato, e dal responsabile del gruppo di lavoro Zampironi, Massimo Orlandini, che al farmacista dedicò un libro monografico e anche una mostra.

L’abilità del mestrino Zampironi, laureato in Chimica farmaceutica, fu quella di trasformare l’intuizione di laboratorio in un caso di marketing, esportandolo in tutta Europa e brevettandolo, costruendo attorno alla sua idea anche un progetto pubblicitario e, successivamente, utilizzandolo anche contro l’anofele, portatrice della malaria. Tanto da essere riconosciuto, anni addietro, quale “pioniere nell’industria chimica e del marketing globale”.

Il coro di Lavarone nella piazzetta di Contra' Busatti

Serata speciale con il coro Stella alpina di Lavarone in piazzetta a Busatti.

Bravissimi, veramente bravissimi. 

Complimenti a tutti di cuore 💓

da: Proloco Lastebasse


PEDESCALA - Antico documento.

 


Leggesi in esso più volte il termine "POSTA" un punto che si trova ancor oggi a metà strada fra gli abitati di Pedescala e Setteca' nel Comune di Valdastico, nei pressi di località "Sega" e quindi vicinissima al fiume Astico; proprio al termine dell'antica "Strada Boàra" che precipitava rovinosamente dall'altopiano dei 7 Comuni intersecando più volte la "Strada Vècia" e la valle dei "Runchi".
Il termine "Posta di Pedescala" lo vediamo di seguito nominato per ben otto volte sull'interessante stampato del Regno Lombardo Veneto risalente al 17 marzo 1825 assieme ad altre "Posta" site lungo il corso d'acqua che dà il nome alla nostra bella vallata. L'avviso sovrastato dalla bicipite aquila imperiale, permette ai negozianti ed imprenditori locali indicati di eseguire una condotta dei legnami per il torrente Astico nella quantità, qualità e coi contrassegni in calce descritti.
Delmo Stenghele

L'angolo della poesia




Amiamo 
chi ci ha dato la vita
perché non si invecchia 
solo per morire...

A te che quando vedi 

il mio sorriso

ti sembra che sto bene

e quando sono triste

non chiedi 

e ti allontani.


A te che giudichi 

i miei passi

pur non sapendo

quanta fatica faccio 

a camminare. 

E se stanca mi appoggio

al tuo pensiero,

non ascolti nemmeno

la mia voglia di parlare.

A te che sai di fresco 

e di pulito e giudichi 

il mio modo di vestire

pur non sapendo 

che il mio cuore è lindo, 

ma fuori ogni mio gesto

mi fa male.

A te che vai di fretta

e se ti chiedo di restare

mi dici:

non hai niente da pensare

e non ti accorgi che ormai

tutti i miei giorni sono fatti

solo per pensare.

A te che abbracci il mondo, 

che abbracci il tuo domani

e non ci pensi 

ad abbracciare me 

che pure è sempre incerto

il mio domani.

Non togliermi il sorriso

non togliermi il mio mondo, 

ascoltami se parlo, 

abbracciami ogni tanto

e se mi vedi triste 

e a volte stanca

non spegnere la fiamma, 

son sempre... 

la tua mamma!

                                      

Rosa Ponente

web

Una delle tante meraviglie della Val d'Astico: Forni beach

 



foto da Ennia

lunedì 24 luglio 2023

La voce del fiume in contra' Pria ad Arsiero


Nel nostro territorio, ricco di torrenti e corsi d’acqua, fermandosi ad ascoltare in silenzio, si possono sentire storie meravigliose, melodie stupende. 

L’acqua, portatrice di vita, passando fra i sassi, sa raccontare in ogni stagione a chi si mette all’ascolto, poesie senza tempo.  

C’è stato un periodo in cui, il torrente Astico era quasi asciutto e passando fra i sassi di contra' Pria, era silenzioso e malinconico. 

Liliana Longin, innamorata da sempre di quei luoghi, vedendolo così avaro d’acqua e triste, ha pensato che bisognava fare qualcosa per aiutarlo. 

Il racconto dell’amica Letizia di Chiuppano ha fatto sì che con più forza ed impegno, Liliana si mettesse al lavoro per organizzare una specie di regalo per il suo torrente. L’amica infatti, le aveva raccontato di come il papà Giovanni Battista Pisacane in arte NINO, che suonava da autodidatta da quando aveva 5 anni, venisse spesso alla Pria con il suo violino e si mettesse a suonare in disparte, lontano da tutti

Diceva che quell’acqua portava con sé tanto dolore e disperazione e lui con la sua musica, cercava di far scivolare via quelle cose brutte e rigenerare il torrente. Una storia che ha dell’incredibile, ma Nino sentiva dentro tutte queste sensazioni e appena poteva, con la sua vespa, raggiungeva quei luoghi per nascondersi agli occhi dei famigliari e suonare per l’Astico. 

Così è nata un’idea che Liliana ha chiamato “La voce del fiume”, dove tra i sassi accanto all’acqua, artisti e musicisti avrebbero suonato o cantato per l’Astico. 

Se all’inizio era una semplice idea, con il passare degli anni la manifestazione è diventata sempre più ricca e molto partecipata, tanto che quest’anno per prendervi parte si doveva fare un’iscrizione. 

Così, nel contesto del Festival dell’Acqua e della Carta, il 7 luglio 2023, i due gruppi  riuniti davanti al chiosco, sono partiti per la passeggiata a mezz’ora di distanza uno dall’altro, per vivere due ore speciali. 

All’inizio abbiamo trovato il CORO GIOVANILE DI THIENE tutti vestiti di bianco, che con le loro voci soavi ci hanno proposto dei canti tratti dal loro spettacolo sulle anguane.  

Il gorgoglìo dell’acqua e le voci hanno saputo creare un’atmosfera quasi fiabesca e il gruppo ha ricevuto molti applausi. 

Abbiamo continuato la passeggiata e siamo stati accolti dalla melodia dell’arpa, suonata dalla bravissima MARISA BONETTI: una dolce e delicata armonia che mescolandosi al rumore dell’acqua dava la sensazione di leggerezza e pace nel cuore. 

Dopo aver ringraziato di questo momento, ci siamo avviati verso l’antica contra', dove tra le sue case proveniva una musica cristallina: KOSTENKO LILYA, una ragazza ucraina che si è innamorata di queste melodie ascoltando per strada a Venezia un suonatore di bicchieri, stava suonando dei calici! Con delicatezza toccava con le dita i suoi trenta bicchieri di cristallo lasciando gli spettatori a bocca aperta, pieni di meraviglia e stupore per quello che l’artista è riuscita a creare: una musica magica che ha fatto venire i brividi!  

La passeggiata lungo il torrente è continuata fino a dopo il ponte, dove la sorpresa è  stata grande: lì ci attendeva una sirena e accanto ALINE CARRARO con la sua voce melodiosa, che ci ha regalato canzoni ed emozioni forti. La modella che ha interpretato la sirena, MARZIA MAZZUCCATO, è stata dipinta dalla bodypainter FEDERICA RIGOZZO; dopo ore di lavoro il risultato è stato strabiliante perché siamo stati rapiti dalla voce e dalla bellezza che ci sono state regalate tra i bianchi sassi dell’Astico!  

Arrivati poi nella zona dei prati, ad attenderci c’erano ELIA E IGI con due strumenti particolari: l’handpan, che con la forma di uno scudo da gladiatore ha sparso tutto intorno un suono rilassante e armonico, mentre il didgeridoo, lo strumento più antico del mondo, ci ha riportato alla voce della terra con i suoi timbri unici e ritmati. 

È stata poi la volta dei gong planetari, emblema delle vibrazioni per unire la terra e il cielo. GIANLUCA E ANGELA li hanno suonati creando onde e suoni che hanno invaso ogni cellula del corpo, specialmente di chi si è steso a terra ad occhi chiusi. 

Per finire Liliana ha chiesto a ogni partecipante di prendere dei sassi che aveva in precedenza preparato scrivendo delle frasi, per lanciarli nel torrente per poter ritrovare il bambino che era in noi.  

Sasso, pietra, prìa, Pria… Sassi e acqua che con le musiche proposte sono diventati simbolo rappresentativo di questo appuntamento che ogni anno richiama tante persone e che riceve molti consensi. 

Musica e voci mescolati all’acqua, per suonare e cantare in suo omaggio, per trascorrere due ore in un posto incantato, dove l’amore per il proprio territorio ha spinto una ragazza a creare qualcosa di unico e splendido. 

Un ringraziamento quindi a LILIANA LONGIN e all’Amministrazione comunale di Arsiero per essere stata partecipe anche di questo evento; grazie a tutti i partecipanti alla passeggiata che con la loro presenza sostengono il progetto e un grande applauso ai tanti artisti che hanno contribuito a rendere magico un pomeriggio di luglio. 

GRAZIE DI CUORE PER QUESTO REGALO!

Lucia Marangoni (Dàmari)

Luglio 2023
















Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...