La natura ha riunito
una grande orchestra
e accordato gli strumenti
per presentare il concerto autunnale
in una melodiosa sinfonia di colori
ai nostri occhi e ai nostri sensi.
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Suonano il violino
le tremolanti foglie,
color giallo oro appese ai rami,
del candido tronco della betulla.
Sostiene il violino
il contrabbasso
dispiegando le larghe foglie
gialle ocra del noce.
Sospirano e soffiano nel flauto
le piccole foglioline gialle
in ordinate file sui rami dell’acacia,
che sembrano come note
su partiture musicali.
Pomposamente soffia nel trombone
anche il maestoso ippocastano
con pendenti larghe foglie,
giallo bruno.
Folleggiano le note del piffero
su lunghe dita di una mano
che spuntano da terra del nocciolo
in larghe foglie gialle
e a lui gareggia in alto,
il tozzo tronco a lunghe dita
del gelso a gialle foglie.
Arpeggia dolcemente
con un verdino pallido il tiglio,
le foglie ormai già pronte al rosso scuro.
Il faggio invece con il sassofono borbotta
un arrugginito rosso scuro delle sue foglie.
Con il trombone l’acero rosso
non ha mai smesso di provare,
ma lo sostiene adesso
anche la tromba del fratello argenteo
con le sue foglie ormai cambiate, in rosso vivo.
Si intromette anche la cornetta
del pruno porporino
con le sue foglie piccole
colore rosso vino.
Un timpano verde edera
mescola le sue note
abbarbicate ad un tiglio
con gialle e rosse brune foglie.
Percuote il tamburo
con le sue pendenti
mazze arancioni
il cacàro
ormai spoglio di tutte le sue foglie.
Si intrufolano le note dell’ocarina
fra i pendenti rami del salice
che non vuole cambiare
il verde pallido delle sue foglie.
Con orgoglio
pini, larici, mughi e ginepri
soffiano ottavini gonfiando i loro aghi,
di un verde in mille sfumature ardite,
unendosi in una bella sinfonia maestosa.
Le vive note,
i flauti aprono al giallo e rosso
delle larghe foglie della vite,
ormai spogliata dei suoi
gustosi grappoli d’uva,
bianchi e neri.
Francesco