Abituati come siamo alle recenti espressioni artistiche che hanno interessato il nostro paesello, ci siamo dimenticati degli espressionisti locali.😊
Giganteschi murales, colorate icone e riproduzioni in bianco e nero di vecchie fotografie, stanno popolando sempre più i nostri muri, rivitalizzando un po' l'immagine del paese, mantenendosi tuttavia nell'ambito del revival e del buon gusto.
C'è tuttavia un posto, sospeso fra il sacro e il profano, dove diverse generazioni di giovanotti locali hanno espresso le loro emozioni, lasciandone traccia sul portone che immette nel sotto chiesa dall'Arco dei Cimbri.
Nonostante la tematica ricorrente sia il frutto delle tempeste ormonali adolescenziali, si possono ricavare varie impressioni sulla temperie dei nostri giovani più tribolati.
Le scritte nuove hanno coperto quelle vecchie rendendole illeggibili e il pennarello indelebile e il colore spray surclassano con facilità quelle vergate un tempo maldestramente con gesso o carbone. Ne esce un quadro dove è prevalente la testimonianza più recente, ma tuttavia compare qua e là qualche riferimento più datato.
Per oltre mezzo secolo questo posto sconto e defilato ha attirato frequentazioni un po' borderline, che si sono sentite in dovere di esprimere il loro lato artistico, ribelle o represso su quella grigia porta di ferro.
Così, leggendo qualche dedica, si può ripercorrere un po' di anni e personaggi locali; qualcuno forse riconoscerà la propria firma e tornerà a quei giovanili tumulti dell'anima e del corpo.
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