martedì 17 maggio 2022

Chi prende il caffè con me?

 



Come voi ben sapete, Tobia è un Salvanelo che ha sempre vissuto nei boschi e solo da poco tempo ha fatto trasloco più a Valle. 

Però ogni tanto è preso da nostalgia e mi porta spesso a fare passeggiate nei suoi boschi. 

Oggi mi ha proposto "de nare a spundignùi"... che sinceramente non avevo mai sentito questa parola... 

Lui ovviamente sa bene i posti e il momento più adatto per la raccolta che è brevissima, massimo due settimane.

Complice una giornata favolosa, è stato un giretto veramente interessante. La sera abbiamo lasciato a Woodstock il compito di prepararci un risottino coi fiocchi...😂

La spugnola comune (Morchella Esculenta) è un genere di fungo appartenente alla famiglia delle morchellaceae.

La porzione fertile, assimilabile a un cappello, è di forma ovoidale, globosa oppure ottusamente conica, con superficie rugosa e trabecolata, simile a un favo con alveoli irregolari e angolosi.

Questa struttura è sorretta da un gambo tozzo e robusto, variamente solcato e talvolta anche bitorzoluto, completamente cavo.

Il cappello e il gambo della spugnola sono strettamente collegati e comunicano attraverso una cavità interna. La colorazione del cappello varia dal giallo sporco al bruno chiaro. Il gambo è dapprima bianco e poi ocraceo.

La carne della spugnola è sottile, molto fragile, priva di sapore e con odore molto lieve, ma gradevole.

Il periodo di crescita della spugnola è in primavera fra marzo e maggio. Nasce principalmente nei boschi radi di latifoglie, nei cespuglieti o nelle brughiere erbose, dalla pianura alla media collina. Le specie arboree alle quale più frequentemente si accompagna sono olmi, frassini, pioppi e robinie.

ATTENZIONE: può essere facilmente confusa con Morchella Rotunda, considerata da molti autori una sua varietà, che si distingue per la forma tondeggiante del cappello.

PRECAUZIONI: Molto buona, ma come tutte le morchelle è tossica da cruda in quanto contiene acido elvellico. Come tutte le morchelle, tuttavia, non deve essere consumata in abbondanza o in pasti ravvicinati poiché potrebbe causare disturbi gastrici.

Tobia filosofo



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