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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Non è più tra noi - nr. 13 - 10/21 - Riccardo Stefani

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I viaggi della cicogna

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  C'è in tutti noi il desiderio di sentire anche qualche bella notizia... Anche se ora vivono fuori Paese, le loro Mamme sono nate e cresciute qui. Il 29 ottobre è nata Vittoria , figlia di Angelica Balbo e oggi 31 ottobre Ambra , figlia di Anna Pesavento. Le Nonne: Graziella Toldo (bisnonna😊) e Maria Luisa Fontana sono incontenibili dalla gioia! Auguri e congratulazioni a tutti e alle Neonate un futuro sereno!

La pagina della domenica

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  31 ottobre 2021 Mc 12, 28-34 XX XI  Domenica nell’anno di Luciano Manicardi In quel tempo si avvicinò a Gesù uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è:  Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore ;  amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima,   con tutta la tua mente e con tutta la tua forza . Il secondo è questo:  Amerai il tuo prossimo come te stesso . Non c'è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che  Egli   è unico e non vi è altri all'infuori di lui ;  amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso  vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «...

Ciao Riccardo

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Quanti sentieri hai calpestato, quanti andirivieni per trovare quelli ormai perduti, quanti chilometri con la famosa Chicca. Sempre in maniche corte, sempre con lo stesso zaino che era di tua sorella. Questo giorno mi hai portato sulle Val Piane, abbiamo mangiato al baito, siamo scesi dalla Valle dele Seraie. Mi tengo stretti questi ricordi. Ciao amico, manchi già. Alessandro Toldo African

Mostra mercato a Posina

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SNOOPY

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El bàito (postripropost)

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【Gianni Spagnolo © 21L28】 La passion pal bàito la ne ciapàva de bòto, fa un mal de stajòn. A no se podèa scapàrghe! Pèna che tacàva a butàr la foja e a stenprarse l’aria, bisognava xa pensare a far bàiti. Par la disperassiòn dele nostre mame. Ma éle a no le podéa mia capire, stachìve a no jera roba da fèmene. Magari assì drio pensare che sìpia na cuestiòn insulsa. Maginàrse! A jera el mestiero pì serio de alora. Serto no l’unico; .. ghe jera anca le bande, le bestie, le fionde, i gnari, el vistcio e tanti altri trapelaminti, …. ma el bàito el ghea on posto tùto speciale. A che fare, pò, par che no lo sàpia nissuni. Desso magari i savarìa spiegarvelo con paroloni grossi e rajòn pissicologiche. Ma mi me par chel bàgolo sia ben ciaro: se fusse péna vera sta fòla dela evolussiòn dela specie, cossa vulìo che ne ghesse lassà intel sangue cuela processiòn sensa fine de boschjri ca ghìvino ale spale? Bituà a stare d’istà intj bàiti in montagna, a chipàrse munti su stramassi de daxe o de foje d...

Quadretti d'autunno

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Nei prati dell'Astico un nutrito gregge movimenta un po' il Paese

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  foto da Giuseppe Stefani

Chiusura strada

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La foto curiosa: mazza tamburo /ombrèla

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speciale impanata,  tanti la chiamano anche  "bistecca bianca" foto di Michele Toldo

SNOOPY

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La batua dela teda (postripropost)

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【Gianni Spagnolo © 21L26】 Matìo Barbéta el ghéa bìo oto fiùi, tri tusi e sinque fémene, ma dó se le ghéa brincà el colera nel trentasìe. I scoltàva, i jerà brài e rispetùsi, for che Piero, l’ultimo, chel ghéa on gran bruto caràtare.  E l faséa danàr tuti: scavessòn, tacaìssa, rabiòso, tenpèla, slenguassòn, dispetòso e canàja come nissun altro. El poro Matìo e la Catìna, la so fémena, i le ghéa tentà tute, ma con cuél toso no i ghe nava mìa fora.   Élo nol sarìa sta gnanca de animo catìvo; no, ma el jera on spìn, on spirito inchièto, libaro, come che se dise.  Daromài i sùi j jera agri de starghe drìo a tute cuéle chel conbinava. Solo al vecio Gildo, fradélo de so pora nona, el rivava a darghe ora, parvìa chel jera anca l'unico a saérlo ciapàre. Dopo l’ultima che ghéa conbinà el toso, la Catinéla la xe nà dó intela boteghéta de Gildo, andove chel vecio trapolàva ancora col legno, dato chel jera sta el marangòn pì brào del paese, bon a far de tuto; man de oro e omo de ...

Nuovi orari ecocentro

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  ♻️ECOCENTRO – NUOVI ORARI DAL 1° NOVEMBRE 2021♻️ Si avvisa la gentile Cittadinanza che l’orario estivo di apertura dell’Ecocentro Comunale rimarrà in vigore fino al 31 ottobre 2021. Dal 1° novembre e fino al 31 marzo 2022 gli orari saranno i seguenti: • Mercoledì: 13.00 - 16.00 • Sabato: 09.00 - 13.00 ▶️ Suggeriamo caldamente all’utenza di non concentrarsi nei primi minuti di apertura, ma di distribuirsi nell’arco di tutte le ore a disposizione in modo da evitare attese. GRAZIE!

SNOOPY

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Forte Interrotto.

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  Il forte Interrotto, erroneamente chiamato forte, era una caserma militare costruita nel XIX secolo e parzialmente fortificata in fortezza allo scoppio della Prima guerra mondiale a difesa del confine italiano contro l'Impero austro-ungarico. La fortezza è sita a 1.392 metri di altitudine e si trova nel territorio comunale di Asiago. Il nome del forte non deriva dall'opera incompiuta, ma dal nome del monte sopra al quale venne costruito, appunto il Monte Interrotto (italianizzazione del termine cimbro Hinterrucks che significa "monte posto a nord"). Cenni storici La struttura, concepita inizialmente come caserma per ospitare il Battaglione alpini "Bassano", venne costruita nella seconda metà dell'800 interamente in pietra. Antecedente quindi al primo conflitto mondiale (la costruzione fu completata nel 1887), venne direttamente coinvolta nelle vicende belliche e poi pesantemente danneggiata. Venne occupata dall'esercito austro-ungarico il 22 maggi...

SNOOPY

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Uomini o omuncoli?

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  Facciamo fatica a riconoscerci in questa foto che altera di brutto l'immagine  che di solito abbiamo di noi stessi poveri umanoidi. Invece noi siamo proprio così, almeno dal punto di vista sensoriale, ossia in proporzione alla maggiore o minore sensibilità delle varie parti del nostro corpo. Il cosidetto homunculus somatosensoriale, ossia il mostriciattolo della foto, è in realtà una mappa visiva di come le diverse parti del corpo vengono rappresentate a livello corticale. Le aree sono tanto più grandi quanto maggiore è la loro importanza ai fini della percezione sensoriale. Vediamo che la faccia è molto grande in confronto alla parte posteriore del capo, così l’indice è più lungo dell'alluce. Ciò dipende dalle differenze nella densità d’innervazione: dove essa è maggiore, tanto più grande sarà la sua rappresentazione a livello corticale.  Aree cutanee come quelle della lingua o della punta delle dita posseggono un numero elevatissimo di recettori per superfic...

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Porca miseria!

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【Gianni Spagnolo © 21L21】 Fortunatamente la miseria non fa parte del nostro vissuto, è qualcosa di lontanamente evocativo di situazioni che nemmeno riusciamo più ad immaginare. Rimane il ricordo in alcune imprecazioni come: porca miseria, miseria ladra e simili,  ma sono esclamazioni scaramantiche che ormai hanno perso la loro aderenza al reale.  Nell’Enciclopedia Treccani la miseria è definita come: Stato di estrema povertà, mancanza di ciò che è fondamentalmente necessario per vivere, cui conseguono avvilimento spirituale, infelicità e senso di desolazione . Oppure: Stato d’infelicità spirituale, condizione misera, stato di avvilimento ; ma anche: manchevolezza, debolezza morale . C’è tuttavia un ulteriore significato della parola, oggi in disuso, ovvero: Ristrettezza nello spendere, spilorceria, eccesso di parsimonia, scarsità . Troviamo forse quest’ultimo significato nella nostra espressione dialettale: A go miseria! Detta nel senso di essere restii a fare qualcosa, avere...

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L'àstico da mudanda

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【 Gianni Spagnolo © 21L17】 Non si sa la data precisa quando il moderno astico risalì l'omonima valle per imporsi velocemente nel nostro abbigliamento di tutti i giorni, ma senz'altro capitò dopo la seconda guerra mondiale. Per la verità l’astico noi ce l’avevamo già da un pezzo, ma non era granché flessibile e non si prestava ad usi così personali. Questo innovativo materiale, lo chiamavamo astico noi, perché in cìcara si diceva elastico, dato che la sua principale caratteristica era appunto quella di essere elastico, cioè di ritornare al suo pristino stato dopo essere stato  allungato e rilasciato. La sua prima comparsa la fece inserito in nastri di tessuto, di varie dimensioni e fogge, per confezionare abiti e corsetteria. Era infatti quello l’utilizzo dove serviva un po’ di confortevole elasticità al posto di fettucce, bottoni, spaghi, pontapeti e strafanti vari prima in uso. Il suo impiego iconico e maggiormente apprezzato avvenne perciò nel confezionamento di calze e mutan...

Li avete visti anche voi questi quadri?

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A dire il vero, non sono informata riguardo a questa iniziativa. Se qualcuno può approfondire... grazie😉 So che il primo quadro è appeso in via delle alpi e l'altro in contra' Pertile.

MIX - di tutto un po'...

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C'è un telegiornale che va ascoltato ogni giorno. Più volte al giorno. Chi lo segue apre gli occhi invece di chiuderli. Si concentra sull'essenziale invece di essere distratto dal superficiale. Si emoziona invece di disperarsi. Trova il coraggio invece di perderlo. Ama invece di odiare. E' il notiziario dell'anima. Che si può vedere solo se si ha un'antenna ben collegata. All'energia del mondo. Il segnale che arriva è rivelatorio. Si rimane spesso fulminati dalla consapevolezza che ne arriva. A condurre questo telegiornale è una persona illustre, degna di un compito così grande, esperta nel settore come nessun altro. Siamo noi stessi. Spesso spegniamo questo prezioso canale per sintonizzarsi su canali di altri. Perdendo il segnale della nostra anima. E ci sentiamo smarriti. Per riacciuffarlo c'è un'unica via. Andare alla ricerca del simbolo. Di ogni accadimento. La nostra anima non è interessata all'accadimento in sé, si nutre del significato che por...

SNOOPY

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La pagina della Domenica

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  24 ottobre 2021 Mc 10,46-52 XXX Domenica nell’anno di Luciano Manicardi In quel tempo Gesù e i suoi discepoli giunsero a Gerico. Mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Nel cammino verso Gerusalemme, Gesù giunge a Gerico. E mentre ...