【Gianni Spagnolo © 190215】
Il personaggio illustrato nella foto
d'apertura appare un po' dappertutto nelle pubblicazioni che riguardano i
cimbri dei 7C, generalmente accompagnato dalla didascalia: "Un vecchio
cimbro dei 7 Comuni" oppure "An altar Zimber", per restare in tema.
Effettivamente
è un tipo dall'aspetto originale che ben si presta a rappresentare l'icona
folcloristica del vecchio abitante del luogo, anche considerata la scarsità
della documentazione fotografica legata a quell'ambiente. La foto risale ai primissimi anni del Novecento e fu pubblicata una prima volta nel 1908 nel libro di Aristride Baragiola: "La
casa villereccia delle Colonie Tedesche Veneto Trentine". L'autore era un professore di lingua e letteratura
tedesca dell'Università di Padova, originario di Chiavenna, che s'interessò
alla particolare situazione linguistica del nostro Altopiano. Lì trascorreva infatti le vacanze e lasciò qualche interessante opera al riguardo. La cosa curiosa, almeno
per me, è che l'allampanato nonnetto è di Albaredo di Rotzo e si chiama Gianni dei
Neln (Hanz von Neln, per stare all'originale), questo è il nome che riporta il Baragiola nel testo riprodotto in calce
(in cimbro con italiano a fronte), dove ne illustra l'attività in vecchiaia.
All'anagrafe rispondeva ad un più formale: Giovanni Spagnolo. Neln è
il soprannome di un clan degli Spagnolo di Rotzo italianizzato
in Nelo.
Un Gianni
Spagnolo d'antan dunque.
Ecco, in
sostanza si tratta di un mio omonimo nonché d'un lontano consanguineo, dato che
proprio da lì viene la mia famiglia. Ci accomuna un po' anche la barba, mentre
un po' meno la complessione generale, anche se mi auguro di arrivare alla sua
età con lo stesso spirito ed energia.
A parte
queste futili annotazioni, val la pena di leggere la sua storia di anziano
costretto ad accudire ai nipoti orfani e capace di fare il boscaiolo alla
rispettabile età - specie per allora - di ottant'anni suonati. Bravo
Gianni! ;-)))
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